Odalisca con schiava

Odalisca con schiava
AutoreJean-Auguste-Dominique Ingres
Data1839-1840
Tecnicaolio su tela
Dimensioni72×100 cm
UbicazioneFogg Art Museum, Cambridge (Massachusetts)

Odalisca con schiava (L'Odalisque à l'esclave) è un dipinto a olio su tela di Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato tra il 1839 e il 1840 e oggi esposto nel Fogg Art Museum di Cambridge, nel Massachusetts.[1]

Nel 1842 Ingres, con l'aiuto dei suoi studenti Paul e Hippolyte Flandrin, realizzò un'altra versione del dipinto, intitolata Interno di harem con odalisca. Questa seconda versione dell'opera oggi è esposta al Walters Art Museum di Baltimora.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La seconda versione dell'opera, Interno di harem con odalisca, oggi esposta a Baltimora.

Durante la sua carriera Ingres dipinse molte opere ambientate negli harem, a partire dall'Odalisca dormiente del 1810 e da La grande odalisca del 1814. Il dipinto venne commissionato a Ingres da Charles Marcotte e venne realizzato a Roma, dove Ingres visse dal 1835 al 1841 e dove lavorò come direttore dell'accademia francese nell'Urbe.[3] Nel settembre del 1840 il quadro venne trasferito a Parigi, dove venne acclamato dai critici che lo videro nella casa di Marcotte. Quando l'opera venne esposta pubblicamente nel 1845, questa venne apprezzata dai parigini, a tal punto che venne descritta da Charles Baudelaire e Théophile Thoré-Bürger.[4]

In seguito Ingres realizzò la seconda versione, nella quale il muro sullo sfondo (che per lo storico dell'arte Karin Grimme imprigiona l'odalisca in una "stanza senza via d'uscita")[5] venne sostituito con un giardino (ispirato al parco del castello di Dampierre).

Un disegno risalente al 1858 che raffigura il dipinto del 1839 è oggi conservato al museo del Louvre.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dettaglio della suonatrice di tanbur dalla seconda versione dell'opera.

Dato che Ingres non visitò mai il Medio Oriente, la scena rappresentata è puramente immaginaria, basata sulla percezione europea degli harem del mondo arabo (anche perché le vere odalische erano vestite, e non nude).[7] Il dipinto raffigura un'odalisca seminuda sdraiata per terra, mentre appoggia la testa su un cuscino, accanto alla quale si trova una schiava che suona un tanbur o un dutar. In secondo piano si trova un eunuco dalla pelle scura. L'ambientazione è costituita da una stanza chiusa, i cui muri sono decorati con decorazioni geometriche, che presenta dei tappeti grigi e con delle tende rosse ai lati del quadro. Accanto all'odalisca sono presenti un narghilè e un ventaglio.[7]

La posa dell'odalisca deriva da un'altra opera di Ingres, La dormiente di Napoli (un dipinto perduto nel 1815).[8] La musicista venne dipinta partendo da una modella in studio e molti dettagli come il tanbur derivano dalle incisioni.[8]

Ingres fu aiutato da alcuni suoi studenti che gli fecero da assistenti. Tra questi c'era Raymond Balze, che descrisse così la sua esperienza: "Ingres iniziò i suoi studi partendo dalla natura e preparò il bozzetto sulla sua tela, poi fece realizzare ai suoi studenti le parti meno importanti, molto rifinite, come la struttura, i mosaici, i tappeti, i mobili, gli strumenti. (...) Poi, quando tutto era rifinito, egli si impegnò da solo ad armonizzare il tutto con degli strati di colore."[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Odalisque with a Slave - Jean-Auguste-Dominique Ingres, su Google Arts & Culture. URL consultato il 28 agosto 2021.
  2. ^ (EN) Odalisque with Slave, su The Walters Art Museum. URL consultato il 28 agosto 2021.
  3. ^ Cohn e Siegfried 1980, p. 23.
  4. ^ a b Cohn e Siegfried 1980, p. 118.
  5. ^ Grimme 2006, p. 42.
  6. ^ (EN) L'Odalisque à l'esclave, su Musée du Louvre. URL consultato il 28 agosto 2021.
  7. ^ a b (EN) Albert Boime, Art in an Age of Counterrevolution, 1815-1848, University of Chicago Press, 18 agosto 2004, ISBN 978-0-226-06337-9. URL consultato il 28 agosto 2021.
  8. ^ a b Cohn e Siegfried 1980, p. 116.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Valérie Bajou, Monsieur Ingres, Parigi, Adam Biro, 1999.
  • (EN) Albert Boime, Art in an Age of Counterrevolution, 1815-1848, Chicago, University of Chicago Press, 2004.
  • Ettore Camesasca, L'opera completa di Ingres, Rizzoli, 1968.
  • (EN) Marjorie B. Cohn; Susan L. Siegfried, Works by J.-A.-D. Ingres in the Collection of the Fogg Art Museum, Cambridge, Massachusetts, Fogg Art Museum, 1980.
  • (EN) Karin H. Grimme, Jean-Auguste-Dominique Ingres, 1780-1867, Hong Kong, 2006.
  • (FR) Robert Rosenblum, Ingres, Parigi, Cercle d'Art, coll. « La Bibliothèque des Grands Peintres », 1986.

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