Numero di cetano

Nei motori diesel il numero di cetano è un indicatore del comportamento, in fase di accensione, dei combustibili (gasolio e biodiesel).[1]

Rilevazione[modifica | modifica wikitesto]

Il suo valore viene calcolato sperimentalmente rilevando il ritardo tra la fase di iniezione e quella di accensione, assegnando al cetano (n-esadecano, C16H34) un valore pari a 100[1], e al metilnaftene un valore pari a 0[1]. L'indice esprime quindi la prontezza del combustibile all'accensione, dove maggiore è il numero di cetano e maggiore sarà tale prontezza.

Dal 1962, data la difficoltà di reperimento del metilnaftene (o anche 2-metil-naftalene), questo è stato sostituito dall'isocetano (anche detto 2,2,4,4,6,8,8-eptametilnonano). L'isocetano ha però numero di cetano 15 e non 0.

A volte, insieme a questo valore, viene riportato anche il cosiddetto indice di cetano, che si avvicina in prima approssimazione al numero di cetano e viene calcolato tenendo conto della densità e della volatilità del combustibile.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Le caratteristiche antidetonanti (numero di ottano) e quelle di accendibilità (numero di cetano) di un combustibile sono inversamente proporzionali.

Il gasolio ha normalmente valori del numero di cetano intorno a 50-52: un aumento del numero di cetano a 58 consentirebbe di far diminuire il particolato del 10% e i CO e HC del 15%[2]. Perché una normale nafta funzioni in un motore a combustione interna, essa deve avere un numero di cetano minimo compreso tra 30 e 35.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Petrolchimica (PDF), su chimica-cannizzaro.it. URL consultato il 27 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2018).
  2. ^ Dizionario tecnico Quattroruote[collegamento interrotto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]