Numea

Numea
comune
Nouméa
Numea – Stemma
Numea – Veduta
Numea – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
   Bandiera della Nuova Caledonia Nuova Caledonia
Provincia Sud
Territorio
Coordinate22°16′33.6″S 166°27′25.2″E / 22.276°S 166.457°E-22.276; 166.457 (Numea)
Altitudine0-167 m s.l.m.
Superficie45,7 km²
Abitanti97 579 (2009)
Densità2 135,21 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale98800
Prefisso+687
Fuso orarioUTC+11
Codice INSEE98818
Cartografia
Numea – Localizzazione
Numea – Localizzazione
Sito istituzionale

Numea[1][2] (AFI: /nuˈmɛa/[1][3]; in francese Nouméa, /nume'a/, precedentemente Port-de-France; in canaco Numêea[4]) è la principale città nonché il capoluogo amministrativo del territorio francese della Nuova Caledonia. La città è situata su una penisola nella parte sud-occidentale della Grande Terre, l'isola principale e la più estesa dell'arcipelago.

È anche la più grande città francofona dell'Oceania. La popolazione ammonta a 91 386 abitanti che divengono 146 000 contando anche i sobborghi.

La maggioranza dei residenti sono cittadini europei, sia autoctoni (caldoches), sia cittadini della Francia metropolitana (zoreilles) che risiedono nel territorio per vari motivi. Vi è anche un'alta percentuale di canachi, polinesiani e asiatici (indonesiani, vietnamiti, cinesi). È quindi una città cosmopolita, ma prevale la cultura europea, e la lingua francese è molto presente.

È la sede del Segretariato della comunità del Pacifico. Nel 1966, 1987 e 2011 è stata sede dei Giochi del Pacifico, una manifestazione multisportiva cui partecipano gli Stati del Pacifico Meridionale. Nel 1984 e nel 2000 è stata sede del Festival of Pacific Arts, una festa quadriennale che vede tutti i popoli dell'Oceania radunati per manifestazioni artistiche e sportive.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio numeano è costituito da una penisola protesa verso meridione nel mar dei Coralli, dalla superficie terrestre complessiva di 45,7 km2, fatto che rende Numea il comune meno esteso della Nuova Caledonia.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

NUMEA[5] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 29,229,228,627,125,524,022,923,124,125,727,328,428,927,123,325,726,3
T. min. media (°C) 22,622,722,320,618,817,516,116,116,418,220,021,322,220,616,618,219,4
Precipitazioni (mm) 111117136108891197267425054763043332581461 041

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 giugno 1854, il capitano francese Louis-Marie-François Tardy de Montravel trovò nella baia di Noumea, protetta dal vento e profonda, un luogo adatto alla creazione di un sito militare fortificato. Chiamò il luogo Port-de-France e fece costruire una fortezza su una collina di fronte all'isola di Nou. Nel 1856, la città contava solo 921 abitanti, 113 dei quali erano militari. Nel 1857 iniziò l'attuazione del piano regolatore. In primo luogo, la collina di Conneau fu sbancata per costruire un porto con un molo. I lavori di sbancamento delle paludi, che crearono la maggior parte dell'attuale centro urbano, durarono fino al 1877 e furono eseguiti a partire dal 1869 da detenuti inviati dalla Francia. Il 2 giugno 1866, Port-de-France adottò il nome di "Noumea" per evitare confusione con Fort-de-France in Martinica.

La mancanza di una sorgente e di un fiume nei pressi della città si rivelò un grosso problema per l'insediamento. Fu necessario costruire un canale di 12 km dal fiume Yahoué, che fu completato nel 1877. Nel 1879, Nouméa divenne la capitale della Nuova Caledonia. Nel 1904 entrò in funzione la linea ferroviaria Noumea-Dumbea. Nel 1932 si è verificato il primo volo da Noumes alla Francia. Durante il boom del nichel, la città si espanse sempre più verso la periferia. Nel 1972 iniziò la grande espansione del porto, collegando l'isola di Nou alla terraferma e ribattezzandola Nouville.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene non sia attualmente una delle principali destinazioni turistiche, dal 2007 Nouméa è una delle città in più rapida crescita del Pacifico e nel decennio precedente ha conosciuto un grande boom edilizio. Il sindaco di Nouméa è Sonia Lagarde; nel 2020 la sua rielezione è stata osteggiata dall'ex leader della Confederazione delle Piccole e Medie Imprese (CPME), Cherifa Linossier, la cui campagna elettorale, non andata a buon fine, si basava sulla rivitalizzazione dell'economia locale.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Migrazioni[modifica | modifica wikitesto]

I luoghi di nascita dei 179.509 residenti nell'area urbana della Grande Nouméa al censimento del 2014 erano i seguenti:

Comunità etniche[modifica | modifica wikitesto]

Le comunità etniche autodichiarate dei 182.341 residenti nell'area urbana della Grande Nouméa al censimento del 2019 erano le seguenti:[12]

  • 30,65% europei
  • 26,36% Canachi (abitanti melanesiani originari della Nuova Caledonia)
  • 11,66% Vallesi e Futuniani
  • 12,59% etnie miste
  • 18,75% altre comunità (questo gruppo comprende in particolare i bianchi della Nuova Caledonia che hanno rifiutato di auto-identificarsi come "europei").

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6][7]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Numea", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Riccardo Riccardi, Numea, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 13 marzo 2017.
  3. ^ Luciano Canepari, Numea, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  4. ^ Questo consueto conflitto tra aeree culturali si ritrova nei diversi significati, e spesso rivendicativi, dati nel nome di Numea:
    • per gli informatori del capitanato di Kambwa, deriverebbe da una deformazione operata dai primi europei del nome canaco dato ad una vasta regione dai confini fluttuanti, situata a sud-est di Grande-Terre, dalle popolazioni canache e che sarebbe stata sotto il a autorità del capo del Kambwa Kwindo al momento della presa di possesso: N'Umia o Drubéa (che si trova nel nome della lingua canaca locale, nââ drubéa, e della consueta area di Djubéa-Kaponé). Un'altra deformazione della stessa parola avrebbe dato "Dumbéa", nome dato ad un fiume e ad un comune vicino a Numea. Queste fonti non concordano sul significato in sé di Drubea. Per alcuni è un modo per distinguere gli abitanti “autentici” della regione e la loro lingua, dai Kapones, “quelli che stanno intorno, sull'isola dei Pini e sull'isola di Ouen”. Per altri Drubéa significherebbe "l'isola (Dru o Nou) di Béa (o Méa, toponimo locale, che potrebbe riferirsi a una laguna di pesce, adatta alla pesca)".
    • per le fonti provenienti dal regno rivale di Morari, Numea non proverrebbe da Drubéa ma avrebbe un significato specifico, non rivelabile perché “tabù”.
    • sono state avanzate anche origini da altre lingue canache: deformazione di Wimiä, clan della regione Koné a nord strettamente legato ai clan Païta; nou mia, nome dato dai canachi di Pouébo (situati nell'estremo nord-est di Grande-Terre, sono i primi melanesiani ad essere entrati in contatto con gli europei, alcuni dei quali sfollati dai missionari cattolici fino a Mont-Dore) che significherebbe nella loro lingua “cocco rosso”; "Non vedo più Méa" in ajië, essendo Méa un luogo nella regione di Kouaoua sulla costa orientale.
    • per alcuni, compreso il presidente della Società di Studi Storici Gabriel Valet, verrebbe da “Numeâ” che significa “tagliato nella terra” o “baia profonda” in nââ drubéa, vocabolo che avrebbe dato anche per deformazione Dumbéa.
  5. ^ https://it.climate-data.org/location/3598/
  6. ^ Cifre riguardanti Nouméa realizzati dal liceo Lapérouse (DOC), su ac-noumea.nc. URL consultato il 10 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  7. ^ Tavole di evoluzione dei comuni TOM-DOM dal 1956, su splaf.free.fr.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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