Nothing Was Delivered

Nothing Was Delivered
ArtistaBob Dylan
Autore/iBob Dylan
FeaturingThe Band
GenereRock
Edito daColumbia Records
Pubblicazione originale
IncisioneThe Basement Tapes
Data1975
Durata4 min : 23 s
Nothing Was Delivered
ArtistaThe Byrds
Autore/iBob Dylan
GenereCountry rock
Edito daColumbia Records
Pubblicazione originale
IncisioneSweetheart of the Rodeo
Data1968
Durata3 min : 24 s

Nothing Was Delivered è un brano musicale composto dal cantautore statunitense Bob Dylan nel 1967. Venne originariamente inciso da Dylan e The Band alla fine del 1967 durante le sessioni che generarono i celebri "Basement Tapes", ma la prima versione ad essere pubblicata fu la reinterpretazione da parte dei The Byrds nel loro album Sweetheart of the Rodeo del 1968.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Testo e musica[modifica | modifica wikitesto]

Nothing Was Delivered include elementi di musica country, come molti altri brani dei "Basement Tapes".[1] Svariati autori, incluso Greil Marcus di Rolling Stone, suggerirono che il brano fosse basato sullo standard del 1940 Blueberry Hill di Fats Domino.[2][3] Tuttavia il critico Clinton Heylin ha suggerito che la melodia della canzone possa essere stata composta spontaneamente da Dylan o forse basarsi su un riff country che egli potrebbe aver sentito da qualche parte.[4]

Un'interpretazione letterale del testo descrive una mancata consegna, possibilmente il fallimento di una trattativa per della droga, nella quale i "beni" promessi non sono mai stati consegnati.[1][2] Un'interpretazione alternativa è che la canzone sia diretta ai politicanti, o alla classe privilegiata e dominante della società in generale, che mente sempre e non mantiene mai le promesse.[1][3] Oliver Trager suggerì una possibile interpretazione religiosa; secondo la quale il cantante è un predicatore che chiede a una congregazione ecclesiale di perdonare un tradimento non specificato, forse persino quello di Giuda Iscariota.[2]

Il critico musicale Robert Shelton considera la canzone una delle molte del Dylan del periodo, che ha come tematica la ricerca della salvezza.[5] Egli suggerì inoltre una possibile influenza del Re Lear.[5]

Philippe Margotin e Jean-Michel Guesdon descrissero il testo del brano come "oscuro e minaccioso".[1]

Versione di Dylan & The Band[modifica | modifica wikitesto]

Dylan con l'accompagnamento dei The Band registrarono molteplici versioni del pezzo nel settembre-ottobre 1967 a "Big Pink", la casa di Saugerties, New York, che utilizzarono come sala d'incisione e alloggio.[4][6] Se ne conoscono due versioni complete e un frammento di una terza.[4][6] La prima versione è quella inclusa nell'album The Basement Tapes del 1975, con l'aggiunta di alcune sovraincisioni.[4] Questa inizia con Richard Manuel che suona il pianoforte.[1] Dylan suona una chitarra a 12 corde in questa versione.[1] Gli altri musicisti sono Robbie Robertson alla chitarra, Garth Hudson all'organo, e Rick Danko al basso, con Manuel e Danko che cantano nei cori di sottofondo.[1] Margotin e Guesdon notano che il contrasto tra l'asprezza del testo e la solarità della musica sia uno degli elementi chiave della canzone, tecnica già utilizzata da Dylan in altri brani provenienti dai "Basement Tapes", come You Ain't Going Nowhere.[1]

Le due versioni complete non includono nessuna parte di batteria.[3][4][6] Levon Helm, batterista della Band che aveva temporaneamente lasciato il gruppo poco tempo prima, dichiarò nella sua autobiografia di aver suonato la batteria in una versione della canzone.[4][6]

Versione dei Byrds[modifica | modifica wikitesto]

Dylan aveva pensato di "donare" Nothing Was Delivered ad altri cantanti piuttosto che pubblicarla lui stesso.[4] Fu una delle quattordici canzoni dei Basement Tapes fatte circolare dagli editori musicali di Dylan nel tentativo di convincere altri artisti a registrarli.[7] Il bassista dei Byrds Chris Hillman ha affermato di avere personalmente ricevuto i nastri alla fine del 1967 o all'inizio del 1968, nastri che includevano, tra le altre canzoni, Nothing Was Delivered e You Ain't Going Nowhere.[7] Hillman dichiarò di avere ricevuto i nastri dalla Columbia Records.[8] Roger McGuinn suggerì che la fonte per i nastri potesse essere stato il produttore Gary Usher.

I Byrds registrarono Nothing Was Delivered con un arrangiamento country a Nashville il 15 marzo 1968, durante le sessioni per il loro album Sweetheart of the Rodeo.[7] McGuinn si occupa della voce solista nella loro versione, fornendo un'interpretazione che il critico musicale Johnny Rogan descrisse come "la migliore imitazione della voce di Dylan da parte di McGuinn".[8] Lloyd Green suonò la pedal steel guitar e il biografo dei Byrds Christopher Hjort presume che Gram Parsons abbia suonato il pianoforte.[7] Il batterista Kevin Kelley si occupò delle percussioni.[8]

Il giornalista di Rolling Stone Rob Sheffield definì la versione dei Byrds di Nothing Was Delivered "grandiosa" e "spaventosa", indicandola inoltre come il vertice di Sweetheart of the Rodeo.[9] Recensendo Sweetheart of the Rodeo, il critico del New York Times William Kloman scrisse che i due brani composti da Dylan inclusi nell'album, sono "trattati con gusto caratteristico e sicuro".[7] Il critico Rick Clark di Allmusic descrisse i due brani come "pura magia".[10] D'altra parte, il giornalista musicale Sean Egan ha stroncato la canzone come "eccessivamente mordente" e ha dichiarato che l'unico aspetto notevole della registrazione è che la sua linea di basso presenta uno dei pochi suoni rock dell'album.[11]

Altre versioni[modifica | modifica wikitesto]

Buddy Emmons reinterpretò Nothing Was Delivered nel suo album Steel Guitar del 1975.[2][12] Gli Original Marauders reinterpretarono il brano nel loro album Now Your Mouth Cries Wolf del 1977.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Margotin, Philippe e Guesdon, Jean-Michel, Bob Dylan: All the Songs, Black Dog & Leventhal, 2015, p. 268, ISBN 9781579129859.
  2. ^ a b c d e Trager, Oliver, Keys to the Rain, Billboard Books, 2004, pp. 459–460, ISBN 0823079740.
  3. ^ a b c Gill, Andy, Don't Think Twice It's Alright, Thunder's Mouth Press, 1998, p. 122, ISBN 1560251859.
  4. ^ a b c d e f g Heylin, Clinton, Revolution in the Air, Chicago Review Press, 2009, pp. 354–355, ISBN 9781556528439.
  5. ^ a b Shelton, Robert, No Direction Home, Da Capo Press, 1997, pp. 384–385, ISBN 0306807823.
  6. ^ a b c d Heylin, Clinton, Bob Dylan: The Recording Sessions 1960–1994, St. Martin's Griffin, 1995, pp. 55, 66, ISBN 0312150679.
  7. ^ a b c d e Hjort, Christopher, So You Want to Be a Rock 'n' Roll Star, Jawbone, 2008, pp. 156, 164–165, 188, ISBN 9781906002152.
  8. ^ a b c Rogan, Johnny, The Byrds: Timeless Flight Revisited, Rogan House, 1997, p. 272, ISBN 095295401X.
  9. ^ Sheffield, Rob, The New Rolling Stone Album Guide, a cura di Brackett, Nathan e Hoard, Christian, Fireside, 2004, p. 126, ISBN 0743201698.
  10. ^ Clark, Rick, All Music Guide to Country: The Experts' Guide to the Best Recordings in Country Music, a cura di Erlewine, Michael, Hal Leonard, 1997, p. 67, ISBN 9780879304751.
  11. ^ Egan, Sean, 100 Albums That Changed Music, a cura di Egan, Sean, Magpie Books, 2006, p. 137, ISBN 9781845294014.
  12. ^ Chadbourne, Eugene, Steel Guitar, su allmusic.com, Allmusic. URL consultato il 1º marzo 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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