Norbert Elias

Norbert Elias

Norbert Elias (Breslavia, 22 giugno 1897Amsterdam, 1º agosto 1990) è stato un sociologo tedesco di origini ebraiche.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Norbert Elias, che oggi viene considerato uno dei più autorevoli sociologi, pur avendo prodotto le sue opere più importanti nel corso degli anni trenta, è stato a lungo ignorato dalla comunità accademica internazionale e dal pubblico. Nel 1933 fuggì dalla Germania perché ebreo, nel 1940 rinchiuso in una prigione inglese perché tedesco. I suoi genitori morirono nell'Olocausto. Durante la seconda guerra mondiale e negli anni che seguirono non ebbe un impiego fisso, rimanendo ai margini della cerchia accademica britannica fino a che, nel 1954, accettò la cattedra offertagli dall'Università di Leicester, iniziando così la sua carriera accademica all'età di 57 anni. A Leicester le sue ricerche poterono fiorire e dar frutto, sotto forma di pubblicazioni di grande rilievo. In tutti gli anni trascorsi a Leicester però, nessuno dei suoi libri venne mai tradotto in inglese. Solo dopo la nomina (19621964) a professore presso l'Università Legon di Accra, nel Ghana, la sua opera venne riscoperta, durante gli anni settanta, prima nei Paesi Bassi e poi in Germania e in altri paesi.

La sua opera più importante è Il processo di civilizzazione (Über den Prozeß der Zivilisation). Quest'opera, scritta da Elias nel Regno Unito, dove emigrò nel 1933 e dove visse fino ai primi anni 1960, venne pubblicata nel 1939 in Germania e in inglese solo nel 1962.

La sua opera completa venne nel frattempo recepita a livello mondiale da storici e sociologi. La sua nuova descrizione sociologica dell'uomo lo ha portato ad occupare un posto centrale nell'ambito delle scienze sociali. È stato il vincitore della prima edizione del Premio Europeo Amalfi per la Sociologia e le Scienze Sociali.

Altra sua opera di rilevanza storiografica è La società di corte, nella quale, partendo dalla corte di Versailles di Luigi XIV, svolge un'analisi sociologica e antropologica dei comportamenti cortigiani, e più in generale dell'ethos nobiliare, individuando nell'etichetta, nei cerimoniali e nella prossemica della quotidianità i tratti di un'articolata struttura sociale, nella quale è possibile anche rintracciare il riflesso di una gerarchia economica espressione diretta della volontà e del gradimento del sovrano. L'opera accantonata per diversi decenni, è stata riscoperta solo in seguito.[1]

Ricevette il premio Nonino "Maestro del nostro tempo" nel 1990[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • La società di Corte, traduzione di G. Panzieri, Bologna, Il Mulino, 1969.
  • La civiltà delle buone maniere, Bologna, Il Mulino, 1982.
  • La solitudine del morente, Collana Intersezioni n.22, Bologna, Il Mulino, 1985.
  • Saggio sul tempo, Bologna, Il Mulino, 1986.
  • Humana conditio, Collana Intersezioni, Bologna, Il Mulino, 1987, ISBN 978-88-15-01480-1.
  • I tedeschi. Lotte di potere ed evoluzione dei costumi nei secoli XIX e XX, Collana Le occasioni n.39, Bologna, Il Mulino, 1991.
  • Mozart. Sociologia di un genio, Collana Intersezioni, Bologna, Il Mulino, 1992.
  • Teoria dei simboli, traduzione di E. Scoppola, Collana Saggi, Bologna, Il Mulino, 1998, ISBN 978-88-15-06296-3.
  • Tappe di una ricerca, Collezione di Testi e Studi/Sociologia, Bologna, Il Mulino, 2001.
  • Norbert Elias e John L. Scotson, Strategie dell'esclusione, Collana Saggi, Bologna, Il Mulino, 2004, ISBN 978-88-15-09627-2.
  • Marinaio e gentiluomo. La genesi della professione navale, Collana Intersezioni, Bologna, Il Mulino, 2010.
  • L'illusione del quotidiano. Sociologia con le scarpe slacciate, Collana Le api, Milano, Medusa, 2010, ISBN 978-88-7698-216-3.
  • Oltre il muro dell'io. Sociologia e psichiatria, Collana Le zattere, Milano, Medusa, 2011, ISBN 978-88-7698-234-7.
  • La pazienza dell'inquietudine. Quattro interviste con Norbert Elias, Collana Polaroid, Milano, Medusa, 2014, ISBN 978-88-7698-318-4.
  • con Eric Dunning, Sport e aggressività, (1986), 2001, Il Mulino, Bologna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Importante nella stessa opera la tesi della genesi della rivoluzione francese, individuata nell'inadeguatezza del sovrano e della nobiltà nella gestione dei rapporti con la borghesia, e nell'incapacità del controllo nei confronti delle pressioni esercitate dal terzo stato; nobiltà e sovrano apparivano, secondo Elias, scleroticamente ferme nella difesa delle rispettive sfere di privilegio e riluttanti, almeno nelle alte élite, all'allargamento della base decisionale.
  2. ^ Norbert Elias, su premio.grappanonino.it (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2017).

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