Nemesi

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La Nemesi alata, armata di spada e clessidra, in un quadro di Alfred Rethel del 1834

Nemesi (in greco antico: Nέμεσις?, Némesis) è una dea della mitologia greca, secondo alcuni figlia di Zeus, secondo altri figlia di Oceano e Notte e poi posseduta dallo stesso Zeus nel tempio di Ramnunte: genera un uovo che viene raccolto e consegnato a Leda e da cui usciranno Elena e i Dioscuri.

Il nome deriva dal greco νέμεσις (némesis), νέμω (némō, "distribuire"), dalla radice indoeuropea nem- nella mitologia greca, e fu il nome della dea "Distribuzione della Giustizia"; la giustizia intesa come codice giuridico era invece attribuita alla dea Diche.

Nemesi provvedeva soprattutto a metter giustizia ai delitti irrisolti o impuniti, distribuendo e irrogando gioia o dolore a seconda di quanto era giusto, perseguitando soprattutto i malvagi e gli ingrati alla sorte.

Non esiste una dea corrispettiva nella Religione romana che invece ereditò l'ora Diche come dea della giurisdizione, l'attuale Iustitia con la benda sugli occhi e la bilancia in mano; tuttavia i Romani dedicarono a Nemesi un'ara sul Campidoglio, dove i soldati erano soliti deporre una spada prima di partire per la guerra.[1]

Significato[modifica | modifica wikitesto]

Nemesi significa distribuzione del Fato, intesa come Giustizia Compensatrice o Riparatrice, o è interpretata come Giustizia Divina. Oggi questo termine si usa anche per intendere una situazione negativa che giunge immediatamente dopo un periodo particolarmente fortunato, sempre come atto predestinato alla compensazione. L'idea che soggiace a questo termine è di un mondo che risponde a una legge di armonia, per cui il bene deve essere compensato dal male in egual misura.

In letteratura e filosofia il termine fu usato anche col significato di sdegno, indignazione da Omero (Odissea) e Aristotele (nell'Etica Nicomachea) e col significato di vendetta/castigo da scrittori come Erodoto, Claudio Eliano (Varia historia) e Plutarco.

(GRC)

«Nέμεσις δέ μοι εξ ανθρώπων έσσεται (Némesis dé moi ex anthrópon éssetai)»

(IT)

«E io ne avrò biasimo dagli uomini»

Nella Theologumena arithmeticae di Giamblico ha il valore numerale di 5.

Significati traslati[modifica | modifica wikitesto]

Batman e Joker sono spesso in contrasto nei fumetti e nel cartoni animati della saga Batman

A volte il termine viene anche usato con il significato di nemico, derivato dalla lingua inglese, con un possibile passaggio linguistico dal greco nemesis all'inglese enemy.[2]

Nell'ambito dei fumetti supereroistici nordamericani, la parola nemesi è stata attribuita al "cattivo per eccellenza", o anche "cattivo per antonomasia", che rappresenta in maniera speculare ma opposta il protagonista della storia. Dall'ambito dei comics questo significato è poi stato traslato anche a altri ambiti come lo sport e la politica, e quindi quest'accezione è divenuta più in generale sinonimo di "avversario per eccellenza".[2]

Intitolazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nemesis in astronomia è sia il nome di un asteroide, sia il nome dell'ipotetica stella alter ego del nostro Sole. A Nemesi sono intitolate le formazioni geologiche Nemesis Tesserae su Venere.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Grande enciclopedia universale delle lettere, delle scienze, delle arti / diretta da Armando Curcio - Milano, Roma.
  2. ^ a b Cosa significa davvero “nemesi”? Risponde la Crusca, su linkiesta.it. URL consultato il 26 marzo 2024.
  3. ^ (EN) Nemesis Tesserae, su Gazetteer of Planetary Nomenclature. URL consultato il 7 ottobre 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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