Neil Gaiman

Neil Gaiman nel 2007

Neil Gaiman, all'anagrafe Neil Richard MacKinnon Gaiman[1] ([nil ˈɡeɪmən][2]; Portchester, 10 novembre 1960[3]), è uno scrittore, fumettista, giornalista e sceneggiatore televisivo e radiofonico britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Portchester, un sobborgo di Portsmouth (Hampshire), il 10 novembre 1960 da una famiglia ebraica di origini polacche ed est-europee, comincia la sua carriera come giornalista, scrivendo anche racconti di fantascienza per sceneggiature a fumetti.

Arriva alla casa editrice di fumetti DC Comics durante la cosiddetta British invasion (invasione britannica) degli anni ottanta, insieme a Grant Morrison, Jamie Delano, Peter Milligan, Pat Mills, Alan Grant, Matt Wagner e altri ancora, e debutta con Black Orchid, un oscuro personaggio della DC, che trasforma completamente.

Ottiene la consacrazione come sceneggiatore di fumetti grazie a Sandman, noto personaggio della linea Vertigo, sotto-etichetta della DC Comics. Tra le sue opere più importanti The Books of Magic, che ridefinisce i personaggi mistici e magici della DC Comics, che ha lanciato una serie spin off scritta da John Ney Reiber.

I fumetti di The Sandman, e gran parte di quelli di Gaiman, sono editi in Italia, come pure una delle sue opere preferite: Mr. Punch, realizzata con Dave McKean. Del suo ciclo di Miracleman (17-24), pubblicato dalla Eclipse, rimangono ancora inediti gli ultimi episodi.

Gaiman ha scritto anche romanzi, sceneggiature televisive, favole e storie per l'infanzia (tra cui I lupi nei muri, recentemente pubblicato anche in Italia), drammi radiofonici e testi per canzoni.

Tra i suoi romanzi si ricordano Nessun dove (Neverwhere), nato dalla sceneggiatura della serie televisiva della BBC Neverwhere, Stardust e Good Omens, scritto a quattro mani con Terry Pratchett. Molte delle sue storie brevi sono state raccolte in Smoke and Mirrors: Short Fictions and Illusions. Il suo romanzo American Gods venne premiato con l'Hugo e il Premio Nebula per il miglior romanzo.

Ha collaborato con il musicista Alice Cooper, per il quale ha scritto il concept album The Last Temptation (di cui esiste anche un adattamento a fumetti della Marvel Comics, poi riproposto dalla Dark Horse Comics). Inoltre, sempre in ambito musicale, Gaiman viene menzionato nei primi tre dischi di Tori Amos, Little Earthquakes, Under the Pink e Boys for Pele.

Nel 2003 ha tratto 1602 per la Marvel Comics e disegnato da Andy Kubert, in cui propone una versione alternativa dell'intero universo Marvel, ambientandone le origini nell'anno 1602.[4] Sempre per la Marvel, nel 2006 ha sceneggiato la miniserie Eternals, disegnata da John Romita Jr., con protagonisti gli Eterni creati da Jack Kirby.

Neil Gaiman si è sposato nel 1985 con Mary McGrath, da cui ha avuto tre figli: Michael, Holly e Maddy[5]. Nel 2010 ha sposato in seconde nozze la musicista Amanda Palmer, che gli ha dato un quarto figlio, Anthony[6].

Premi letterari[modifica | modifica wikitesto]

Premi fumettistici[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi per ragazzi[modifica | modifica wikitesto]

Racconti[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte di racconti[modifica | modifica wikitesto]

Fumetti[modifica | modifica wikitesto]

Serie di Sandman[modifica | modifica wikitesto]

I fumetti del ciclo di Sandman (The sandman) includono la serie omonima pubblicata dalla DC Comics tra il 1989 e il 1996 (dal 1993 per l'etichetta Vertigo) in seguito raccolta in 7 volumi, alla quale fanno seguito diverse miniserie spin-off e storie singole realizzate per albi antologici. Viene anche realizzata l'opera Sandman: Cacciatori di sogni come libro illustrato.

  1. Preludi & notturni (Preludes & nocturnes).
  2. Casa di bambola (The dolls house).
  3. Le terre del sogno (Dream country).
  4. La stagione delle nebbie (Season of mists).
  5. Il gioco della vita (A game of you).
  6. Favole e riflessi (Fables & reflections).
  7. Vite brevi (Brief lives).
  8. La locanda alla fine dei mondi (World's end).
  9. Le eumenidi (The kindly ones).
  10. La veglia (The wake).

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiature[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cartoni animati[modifica | modifica wikitesto]

  • È comparso in versione cartone animato nella serie I Simpson nell'episodio "Il colpo del libro" ("The Book Job" nell'originale, codice NABF22)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nato "Neil Richard Gaiman", aggiunse "MacKinnon" in occasione del suo matrimonio con Amanda Palmer. Cfr. (EN) Wedding: Palmer — Gaiman, in Lexington Minuteman, 14 gennaio 2011. URL consultato il 17 giugno 2014 (archiviato l'8 agosto 2014).
  2. ^ (EN) Author Name Pronunciation Guide – Neil Gaiman, in Teachingbooks.net. Archivio, 22 ottobre 2013. URL consultato il 17 giugno 2014 (archiviato il 22 ottobre 2013).
  3. ^ (EN) John Jackson Miller, Comics Industry Birthdays, in Comics Buyer's Guide, 10 giugno 2005. URL consultato il 17 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2010).
  4. ^ Andrea Fiamma, “1602”, i supereroi Marvel secondo Neil Gaiman, in Fumettologica, 20 dicembre 2017. URL consultato il 7 ottobre 2018 (archiviato l'8 ottobre 2018).
  5. ^ (EN) Neil Gaiman Biography, su notablebiographies.com. URL consultato il 25 giugno 2021 (archiviato il 25 giugno 2021).
  6. ^ Enrica Brocardo, The man in black, in Vanity Fair, 22 maggio 2019, p. 53
  7. ^ (EN) 2003 Locus Awards, su The Locus Index to SF Award. URL consultato il 21 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2006).
  8. ^ (EN) 2004 Hugo Awards, su The Official Site of The Hugo Awards. URL consultato il 21 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2011).
  9. ^ (EN) 2004 Locus Awards, su The Locus Index to SF Award. URL consultato il 21 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2007).
  10. ^ (EN) 2005 Locus Awards, su The Locus Index to SF Award. URL consultato il 21 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2009).
  11. ^ (EN) Locus Locus Awards 2014, su Science Fiction Awards Database. URL consultato il 26 aprile 2015 (archiviato il 1º novembre 2019).
  12. ^ (EN) A calendar of tales, su acalendaroftales.com. URL consultato il 10 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2016).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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