Muqaddima

La Muqaddima di Ibn Khaldoun (in arabo المقدمة?), o al-Muqaddima (Introduzione alla storia universale), è un libro scritto nel 1377 dallo storico di Ifriqiya Ibn Khaldun, considerato un testo fondamentale per la cultura islamica, in quanto si occupa della concezione islamica della storia universale, con un approccio di tipo sociologico.

Originalità dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Viene ricordato come un libro attento alle dinamiche demografiche ed economiche.[1][2][3][4][5][6][7][8][9].

Il lavoro tratta di teologia, di scienze naturali, di biologia e di chimica e Ibn Khaldun la scrisse come prefazione al suo ampio lavoro di storia universale, il Kitāb al-ʿibar (Libro degli esempi), in arabo كتاب العبر ?), ma già nel corso della sua stessa vita la Muqaddima fu considerata un lavoro a sé stante.

Secondo G. Marçais la Muqaddima è «una delle opere di maggior sostanza e interesse che siano mai state prodotte dal genio umano».[10].

Sommario dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Il sommario analtico dei capitoli della Muqaddima si struttura nel seguente modo:

Introduzione[modifica | modifica wikitesto]

    • La Storia come scienza, definizione del suo oggetto
    • Esposizione dei principi dell'intellegibilità storica
    • Metodologia della storiografia critica
  • Prima sezione: Della civiltà in generale.
  • Seconda Sezione: Della civiltà tra i nomadi e i popoli semi-selvaggi, e quanti tra loro sono organizzati in tribù.
    • Elementi di una etnologia generale
    • Studio dei due tipi di raggruppamenti umani: dal beduinismo all'urbanizzazione, esposizione della psicologia comparata, movimento dialettico d'una cultura
    • Geopolitica: concetto di ʿaṣabiyya (coesione e solidarietà), fondamenti d'una dinamica sociopolitica
  • Terza Sezione: Sulle dinastie, la monarchia, il califfato e l'ordine delle dignità nel Sultanato.
    • Stabilimento ed esercizio del potere (mulk) e dell'autorità spirituale (khilāfa)
    • Dinamica delle dinastie, teoria delle istituzioni
  • Quarta Sezione: Sui villaggi, le città e altri luoghi in cui si trovano popolazioni sedentarie.
    • Fenomeno urbano
    • Organizzazione della città politica
    • Economia urbana
    • Tipologia del cittadino

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ S. W. Akhtar (1997). "The Islamic Concept of Knowledge", Al-Tawhid: A Quarterly Journal of Islamic Thought & Culture 12 (3).
  2. ^ Akbar Ahmed (2002). "Ibn Khaldun’s Understanding of Civilizations and the Dilemmas of Islam and the West Today", Middle East Journal 56 (1), p. 25.
  3. ^ H. Mowlana (2001). "Information in the Arab World", Cooperation South Journal 1.
  4. ^ Salahuddin Ahmed (1999). A Dictionary of Muslim Names. C. Hurst & Co. Publishers. ISBN 1-85065-356-9.
  5. ^ Mohamad Abdalla (Summer 2007. "Ibn Khaldun on the Fate of Islamic Science after the 11th Century", Islam & Science 5 (1), p. 61-70.
  6. ^ Jean David C. Boulakia (1971), "Ibn Khaldun: A Fourteenth-Century Economist", The Journal of Political Economy 79 (5): 1105-1118.
  7. ^ L. K. Jha, K. N. Jha (1998). "Chanakya: the pioneer economist of the world", International Journal of Social Economics 25 (2-4), p. 267-282.
  8. ^ Waldauer, C., Zahka, W.J. and Pal, S. 1996. Kautilya's Arthashastra: A neglected precursor to classical economics Archiviato il 19 febbraio 2012 in Internet Archive.. Indian Economic Review, Vol. XXXI, No. 1, pp. 101-108.
  9. ^ Tisdell, C. 2003. A Western perspective of Kautilya's Arthasastra: does it provide a basis for economic science? Economic Theory, Applications and Issues Working Paper No. 18. Brisbane: School of Economics, The University of Queensland.
  10. ^ Prolegomenes_d_Ibn_Khaldoum (PDF), su socialgerie.net.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN74145663019005070722 · LCCN (ENn85114316 · GND (DE4819437-2 · BNF (FRcb122039798 (data) · J9U (ENHE987007590430905171