Monte Sirente

Monte Sirente
Vista da sud-est da Castel di Ieri (Valle Subequana)
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Abruzzo
Provincia  L'Aquila
Altezza2 349 m s.l.m.
Prominenza988 m
CatenaAppennino abruzzese (Sirente-Velino)
Coordinate42°08′45.96″N 13°36′39.6″E / 42.1461°N 13.611°E42.1461; 13.611
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Sirente
Monte Sirente

Il Monte Sirente è la cima più alta (2 349 m s.l.m.}[1]) di un breve gruppo montuoso dell'appennino abruzzese (detto appunto gruppo del Sirente), compreso a sua volta nella catena del Sirente-Velino e nell'omonimo Parco naturale regionale Sirente-Velino: inserito tra i siti di interesse comunitario dell'Abruzzo, ricade prevalentemente nei territori dei comuni di Celano, Rocca di Mezzo, Ovindoli, Secinaro, Aielli e Gagliano Aterno.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Particolare della parete nord-est rocciosa

Geomorfologia[modifica | modifica wikitesto]

Si estende per circa 13 km da nord-ovest a sud-est, con un perimetro di circa 60 km, al centro della regione Abruzzo, tra l'Altopiano delle Rocche a nord-ovest (Rovere di Rocca di Mezzo), la Marsica a sud-ovest, la Valle Subequana a nord-est, la Valle Peligna a sud, rapidamente digradante a sud verso l'altopiano di Baullo e il valico di Forca Caruso (fra Collarmele e Castel di Ieri).

Nel versante nord il gruppo montuoso di tipo dolomitico digrada a valle ripidamente attraverso forre e canaloni scoscesi che scendono fino alla grande fascia boschiva di faggio che copre a nord la montagna raggiungendo i sottostanti Prati del Sirente: i profondi dirupi o gole nella parete nord sono stati determinati dall'azione dei ghiacciai dell'ultima glaciazione pleistocenica, con le pareti stesse che mostrano l'erosione derivante da agenti atmosferici, mentre le guglie ed i torrioni, di materiale più duro, ne hanno resistito maggiormente.

Il lato sud-ovest della catena invece digrada più dolcemente verso la piana del Fucino (depressione dove aveva sede il Lago del Fucino) attraverso una serie di prati e di gobbe, privi in maggior parte di alberi, ma ricchi di erba da pascolo e di fieno di montagna. Fanno invece eccezione le Gole di Celano sul versante sud-ovest del monte Serra di Celano compreso anch'esso nel massiccio.

Monte Tino (a sinistra) e cresta del Monte San Nicola (a destra) visti da Aielli Alto

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

La vasta distesa forestale di faggio del versante nord-est ospita lupi, orsi e ungulati (cervi e caprioli), in un ambiente che, in molti casi, è il più integro e selvaggio dell'intera catena del Velino-Sirente. Nel luglio 2013 è iniziato un programma di reintroduzione del camoscio appenninico; alcuni esemplari, provenienti dalla Maiella, sono stati qui rilasciati.

Nel massiccio è stato individuato recentemente, da un gruppo di geologi italiani e svedesi, un cratere da impatto generato da un meteorite caduto approssimativamente 1.500 anni fa: largo circa 140 m, è oggi un laghetto, ed è l'unico (dei 155 finora localizzati) ad essere stato rinvenuto nel territorio italiano[2]. Nel massiccio è inoltre presente un piccolo glacio nevato[3], mentre per chi pratica sci alpinismo famoso è anche il difficile Canalone del Sirente (Canale Maiori).

Escursionismo[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.

La cima si raggiunge abbastanza agevolmente tramite lunghi percorsi da nord (Ovindoli e Rocca di Mezzo) (circa 1 000 m di dislivello), da ovest da Aielli (1 300 m di dislivello) e da sud da Collarmele (1 200 m di dislivello); decisamente più complicate le vie di roccia e i canaloni della parete est. La visuale dalla vetta spazia su quasi tutti i principali gruppi montuosi dell'Appennino Abruzzese e Laziale: dal Velino, al Gran Sasso, alla Maiella, ai Monti Marsicani, i Monti Ernici, i Monti Cantari e i Monti Carseolani.

Comunità montana Sirentina (Forca Caruso)

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Cime del gruppo[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Luciano Di Gregorio, Background information, in Italy: Abruzzo, Bradt Travel Guides, 2017, p. 3. URL consultato il 2 novembre 2021.
  2. ^ Scoperto in Abruzzo il cratere di un meteorite, Il Corriere della Sera
  3. ^ Per maggiori informazioni, su caputfrigoris.it. URL consultato il 15 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2007).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN242723437 · LCCN (ENsh91003150 · J9U (ENHE987007530177905171