Monte Prena

Monte Prena
La montagna vista dalla parte meridionale di Campo Imperatore (Valico di Capo di Serre).
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Abruzzo
Provincia  L'Aquila
  Teramo
Altezza2 561 m s.l.m.
Prominenza361 m
CatenaGran Sasso
Coordinate42°26′32.18″N 13°40′58.31″E / 42.442271°N 13.682864°E42.442271; 13.682864
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Prena
Monte Prena

Il Monte Prena (2.561 m s.l.m[1]) è una vetta del Gran Sasso d'Italia, la sesta per altezza, posta sulla dorsale più orientale del massiccio lungo la cresta che lo collega al vicino Monte Camicia a sud-est e al Monte Brancastello a nord-ovest. Posta a cavallo delle province dell'Aquila e Teramo, ricade nei territori dei comuni di Isola del Gran Sasso, Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, Carapelle Calvisio e Calascio.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il Prena visto dal Brancastello (versante teramano)

La sua caratteristica è la sua dualità geomorfologica rispetto al Monte Camicia: il versante aquilano che guarda verso Campo Imperatore è roccioso e fortemente frastagliato (che ne fanno un versante altamente suggestivo), mentre il versante opposto teramano è pressoché erboso e meno aspro sebbene a maggior dislivello e ugualmente ripido. Lenti e incessanti fenomeni di erosione dovuti allo scioglimento primaverile delle nevi, alla pioggia e al tipo di roccia estremamente friabile hanno prodotto nel tempo un vasto ghiaione alluvionale (conoide di deiezione) sul versante aquilano fino alla base dell'altopiano di Campo Imperatore noto come Ghiaione del Prena.

Fa parte del gruppo del Prena anche il Monte Infornace sulle cui pendici è posto il Nevaio di Fonte Rionne e le cosiddette Torri di Casanova. Diversi e di varia difficoltà sono i percorsi escursionistici e alpinistici che portano in vetta (tra cui la Via dei Laghetti). Dalla cima la vista spazia da una parte sull'intera provincia di Teramo e il mar Adriatico in lontananza, dall'altra su Campo Imperatore. La cresta fa parte del cosiddetto Sentiero del Centenario.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Adriano Barnes, Gran Sasso, in Abruzzo con lo zaino, Edizioni Mediterranee, 1987, p. 53. URL consultato il 9 giugno 2020.

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