Montalto di Castro

Montalto di Castro
comune
Montalto di Castro – Stemma
Montalto di Castro – Bandiera
Montalto di Castro – Veduta
Montalto di Castro – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Viterbo
Amministrazione
SindacoEmanuela Socciarelli (lista civica Idee in Comune) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate42°21′05″N 11°36′28″E / 42.351389°N 11.607778°E42.351389; 11.607778 (Montalto di Castro)
Altitudine42 m s.l.m.
Superficie189,63 km²
Abitanti8 795[1] (31-8-2022)
Densità46,38 ab./km²
FrazioniMontalto Marina, Montalto Scalo, Pescia Romana
Comuni confinantiCanino, Capalbio (GR), Manciano (GR), Tarquinia, Tuscania
Altre informazioni
Cod. postale01014
Prefisso0766
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT056035
Cod. catastaleF419
TargaVT
Cl. sismicazona 3B (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 497 GG[3]
Nome abitantimontaltesi
Patronosanti Quirino e Candido
Giorno festivo9 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Montalto di Castro
Montalto di Castro
Montalto di Castro – Mappa
Montalto di Castro – Mappa
Posizione del comune di Montalto di Castro nella provincia di Viterbo
Sito istituzionale

Montalto di Castro è un comune italiano di 8 740 abitanti[1] della provincia di Viterbo. È il comune più occidentale del Lazio, situato presso la città etrusca di Vulci.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Collocata a 42 m s.l.m., Montalto di Castro si trova nella zona costiera della Maremma laziale, ed è bagnata dalle acque del fiume Fiora.

Nel territorio comunale scorre anche il torrente Arrone e più a nord il torrente Chiarone, che segna il confine tra il Lazio e la Toscana.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Classificazione climatica: zona D, 1497 GR/G

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Strada romana a Vulci

Per alcuni eruditi il castrum Montis Alti fu fondato nel V-VI secolo d.C. dai profughi della città costiera Gravisca, distrutta dai pirati. Altri raccontano che il castello fu fondato nell'VIII secolo da Desiderio, Re dei Longobardi. Entrambe le ipotesi non sono supportate da documenti. Montalto esce dalla leggenda ed entra nella storia solo nell'852 d.C.: in una bolla di papa Leone IV diretta al vescovo di Tuscania, compare, per la prima volta, il nome Montis Alti[4].

Per altri l'abitato sorge dove si trovava Forum Aurelii, in località Casa dell'Uliveto, posta a controllo della via Aurelia, cui i romani attribuirono le terre sotratte alla città etrusca di Vulci, dopo che questa fu sconfitta dall'esercito condotto dal console Tiberio Coruncanio, a cui per questa vittoria fu tributato il trionfo.[5].

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Tra i secoli XI secolo e XII Montalto subì gravi distruzioni. La più nota è quella del 1109 quando papa Pasquale II, per sconfiggere Stefano dei Corsi, fece distruggere, dalle milizie normanne, Castrum Montis Alti in cui si era arroccato. Durante l'Età Medievale nacque e si sviluppò uno scalo portuale: situato nella foce del fiume Fiora, costituì un approdo importantissimo per le rotte tirreniche, specie per l'imbarcazione dei grani[6]. Il centro storico raggiunge la sua massima espansione urbanistica: nel Trecento, infatti, ospita più di mille uomini. Per questi motivi diventa un territorio ambito: oltre al Papa se lo contendono il Comune di Roma, gli Orsini, i Prefetti di Vico. Le continue battaglie di quest'epoca, la Cattività Avignonese e la difficile congiuntura economica mettono in grave crisi il paese che scende da mille a 250 uomini[7].

La difficile condizione migliorerà, in parte, nel 1421 quando papa Martino V, interessato a mantenere nella zona un centro abitato per sorvegliare la Dogana dei Pascoli, scrisse una bolla per favorire il ripopolamento nella zona. Da questo momento il territorio di Montalto si lega indissolubilmente al sistema agro-pastorale, alla transumanza e al lavoro stagionale. La malaria e le dure condizioni di vita degli abitanti renderanno costante il pericolo di spopolamento. Saranno le continue migrazioni dagli Appennini e dalla Corsica a scongiurare questa possibilità.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Per volontà di papa Paolo III, il 22 dicembre 1535 il paese di Montalto e il suo territorio viene concesso in feudo a Pier Luigi Farnese, suo figlio. Dopo qualche anno si costituisce il ducato di Castro. Montalto vive una breve fase fiorente. Nel Seicento, invece, avviene un rapido declino. Il colpo finale è dato dalle tremende guerre contro Castro: nel 1649, la Città, viene rasa al suolo e il suo territorio torna a far parte dello Stato Pontificio. Le condizioni socio-economiche di Montalto però non ne giovano, anzi, su tutto il territorio, dato in affitto ad un appaltatore generale, domina la pastorizia e la coltivazione estensiva del grano. I primi anni del Settecento sono ricordati come gli anni terribili di Montalto. Nel 1709 la popolazione raggiunge il suo minimo storico: centottantadue abitanti[8]. Il Governo pontificio si accorge della miserevole condizione di questa popolazione e si accinge ad una serie di importanti investimenti: il ponte sul fiume Fiora, sotto il quale passa anche l'acquedotto per la Fontana del Mascherone e la costruzione di un nuovo ospedale nel monastero San Sisto.

Il comune di Montalto di Castro inizia, verso la metà del secolo XVIII, la lotta contro gli appaltatori in difesa degli Usi civici. Le liti legali intentate in questi anni sono numerosissime e conducono il Comune ad un indebitamento cronico. Sarà nuovamente un papa a tentare di risollevare la popolazione di Montalto: Pio VI. Nel 1778, con un Motu Proprio, annulla i debiti, abolisce dazi e gabelle, pone i proventi del Comune sotto l'Amministrazione della Camera Apostolica, aumenta i diritti di uso civico, stimolando la coltivazione delle terre e il ripopolamento. Questa serie di riforme generò dei risultati positivi, pur non modificando le strutture di base e i problemi endemici di quella società: malaria, povertà, epidemie. La popolazione nel 1783 arriva alla soglia della seicento unità, nasce una borghesia agricola, viene avviata una vasta opera edilizia: costruzione della chiesa di S. Maria Assunta e della nuova fontana delle Tre Cannelle, innalzamento di un piano del Castello Orsini e la costruzione di nuove abitazioni sia nel centro che fuori, per rispondere all'aumento demografico. L'economia subisce un'ulteriore impennata con il passaggio dal sistema di affitto a quello di enfiteusi voluto dal tesoriere Fabrizio Ruffo. È di questi anni la nascita dell'agglomerato urbano oggi denominato Pescia Romana. Passata in enfiteusi allo spagnolo Consalvo Adorno, diventa un'azienda agricola moderna. Nel 1795, per volontà dell'Adorno, sorge un grande casale al centro della tenuta Campo Pescia, il palazzo oggi chiamato Borgo Vecchio.

Dall'Ottocento alla riforma agraria[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1798 e il 1814 tutto il territorio della Chiesa subisce numerosissimi passaggi di truppe e due lunghe invasioni: quelle dell'esercito francese. Al ritorno del Papa, nel 1814, ritroviamo una Montalto spopolata e debole. Inizia così un secolo che vedrà nei continui attacchi agli usi civici, nella definitiva privatizzazione delle terre demaniali e nel perdurare dei vecchi sistemi di sfruttamento, la nascita delle grandi proprietà e la proletarizzazione dei suoi abitanti. I primi anni del Novecento devono essere ricordati, oltre che per il tributo di sangue versato dai montaltesi nella Grande Guerra, soprattutto per le Invasioni delle terre. Un movimento che, parzialmente interrotto durante il Ventennio e ripreso al termine della seconda guerra mondiale, vedrà nella Riforma Agraria, con l'esproprio delle terre ai grandi proprietari e la lottizzazione, un suo parziale compimento.

Secolo XX[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni ottanta è stata iniziata la costruzione della centrale nucleare, mai entrata in servizio, ma rimpiazzata dalla centrale policombustibile costruita di fianco.

Monumenti e luoghi d'Interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Castello Guglielmi

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Funari
  • Palazzo Funari (XVII secolo)
  • Ponte Etrusco
  • Palazzo del Chiarone

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel territorio comunale si trova l'importante sito archeologico di Vulci, dove è stata rinvenuta la tomba François, famosa per rappresentare una della più straordinarie manifestazioni della pittura etrusca.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblioteca comunale, presso il Complesso monumentale San Sisto.[10].

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

  • Teatro Lea Padovani

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Oltre a Montalto di Castro, il territorio presenta le frazioni di Pescia Romana, sull'Aurelia in prossimità del confine con la Toscana, Montalto Marina, sulla costa tirrenica poco a su della foce del Fiora, Montalto di Castro scalo, tra la città e la marina, e infine, poco più a sud della stazione, il comprensorio Torre di Maremma.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La centrale termoelettrica Alessandro Volta.

In questo comune è stata costruita quella che, ad aprile 2014, è la seconda centrale fotovoltaica d'Europa in termini di MW prodotti e la terza al mondo dopo l'impianto Spagnolo da 108 MW costruito dalla Elecnor e quello Canadese di Sarnia della Sarnia PV power plant[11]. Costruita dalla SunPower Corp. - SunRay Renewable, ha una potenza di picco pari a 84,2 MW.[12].

A confermare la sua vocazione energetica ad aprile 2011, il comune di Montalto di Castro detiene il primato nazionale sul fotovoltaico con 101,5 MW installati e in esercizio[senza fonte].

Nel suo territorio è attiva anche la centrale termoelettrica Alessandro Volta da 3 600 MW, realizzata convertendo la centrale elettronucleare Alto Lazio.

Anche l'agricoltura riveste un ruolo economico di rilievo, oltre ai cereali, vengono coltivati meloni, angurie, pomodori ma soprattutto l'asparago verde della Maremma, commercializzato attraverso strutture cooperative della zona.[senza fonte]

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[13]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Montalto di Castro 671 2,87% 0,15% 2.018 3,4% 0,13% 677 2.057 684 2.124
Viterbo 23.371 5,13% 59.399 3,86% 23.658 59.741 24.131 61.493
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 671 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 2,87% del totale provinciale (23.371 imprese attive), hanno occupato 2.018 addetti, il 3,4% del dato provinciale (59.399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato tre persone (3,01).

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Nelle campagne del territorio comunale si coltiva, tra l'altro, la varietà di olivo da cui si ricava l'olio extra vergine di oliva Canino, che nel 1996 ha ricevuto la DOP.[14]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Montalto di Castro è interessato dal percorso della Strada statale 1 Via Aurelia, che scorre poco fuori dall'abitato, collegandola di fatto a tutti i maggiori centri nazionali.

Montalto di Castro è poi collegata tramite la Strada Provinciale 4 Dogana, che si innesta sulla Tarquiniese e sulla Strada statale 312 Castrense, a Tuscania, e tramite la strada provinciale 106 Doganella, è collegata ad Ischia di Castro.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La città è servita da una stazione ferroviaria sulla linea Roma Termini-Grosseto, anche se questa non è ubicata nel centro cittadino. In essa è ormai chiusa da tempo la biglietteria ma si trova un distributore automatico di biglietti (acquistabili anche in paese).

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1928, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto numero 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, con cui un anno prima era stata istituita la provincia di Viterbo, Montalto di Castro passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo.

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 giugno 1994 24 maggio 1998 Roberto Sacconi PDS Sindaco
24 maggio 1998 26 maggio 2002 Roberto Sacconi L'Ulivo Sindaco
27 maggio 2002 6 maggio 2012 Salvatore Carai L'Ulivo Sindaco
7 maggio 2012 11 giugno 2017 Sergio Caci lista civica di centro-destra Caci Sindaco Sindaco
11 giugno 2017 12 giugno 2022 Sergio Caci lista civica di centro-destra Sviluppo Trasparenza e Legalità Sindaco
13 giugno 2022 in carica Emanuela Socciarelli lista civica Idee in Comune Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

  • A.S.D. Maremmana 1934, squadra storica del paese i cui colori sociali sono il bianco, il nero e il granata, che milita nel campionato di Prima Categoria.
  • U.S.D. Montalto (colori sociali Giallo Blu) che milita nel campionato di Prima Categoria.

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Complesso Sportivo Alberto Martelli in località Campomorto.[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Montalto di Castro. Storia di un Territorio. A cura di Carlo Alberto Falzetti e Daniele Mattei, Tarquinia, 2007, pagine 265-266.
  5. ^ 'Archeologia urbana a Grosseto. Origine e sviluppo di una città medievale nella 'Toscana delle città deboli', Carlo Citter, Antonia Arnoldus-Huyzendveld, Editore All’Insegna del Giglio, 1 nov 2007
  6. ^ L. Palermo, Mercati del grano a Roma tra Medioevo e Rinascimento, vol. I - Il mercato distrettuale del grano in età comunale, Roma, 1990
  7. ^ Montalto di Castro. Storia di un Territorio. A cura di Carlo Alberto Falzetti e Daniele Mattei, Tarquinia, 2007, passim.
  8. ^ F. Corridore, La popolazione dello Stato Romano (1656-1909), Roma, 1906
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ Biblioteca sul sito comunale, su comune.montaltodicastro.vt.it. URL consultato il 19 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2020).
  11. ^ Large-Scale Photovoltaic Power Plants in Italy Archiviato il 1º maggio 2010 in Internet Archive..
  12. ^ Terminato il maxi impianto fv da 85 MW di Montalto di Castro, su zeroemission.tv. URL consultato il 6 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2011).
  13. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 20 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  14. ^ Regolamento (CE) n. 1263/96 della Commissione del 10 luglio 1996
  15. ^ L'impianto sul sito della Fidal

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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