Michele Lofrano

Michele Lofrano (Italia, ... – Napoli, 1785) è stato un artigiano italiano, gioielliere[1], nobile[2] e politico napoletano di origine italo-ebraica[3]. Era riconosciuto come il più rinomato gioielliere della vecchia capitale[4] di Napoli nelle corti di Carlo III di Spagna e Ferdinando I delle Due Sicilie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lofrano ricoprì il ruolo di consoli delle arti nel 1753, 1756 e 1761[5], con un attivo coinvolgimento nella scena culturale e artistica dell'epoca. Inoltre, ricoprì la carica di gioielliere ufficiale di corte fino alla sua morte nel 1785, a Napoli.

Parte delle opere di Michele Lofrano è attualmente esposta al Museo del Tesoro di San Gennaro. Tra le sue creazioni più note vi è il "Calice gemmato di Ferdinando IV di Borbone" del 1761, un calice in oro massiccio adornato con rubini, smeraldi e brillanti.[6]

Il suo contributo come gioielliere e la sua posizione alla corte di Ferdinando VI di Borbone lo hanno reso una figura importante nella storia dell'oreficeria napoletana del XVIII secolo.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Nicolas Spinosa, El Arte de la corte de Nápoles en el siglo XVIII, su google.com.br/libri, Madrid, Museo Arqueológico Nacional, 1990-03-07, pp. 143,285, ISBN 978-84-7483-611-0. URL consultato il 16 giugno 2023.
    «Gioacchino Imparato, rival del mayor joyero napolitano del XVIII, Michele Lofrano. [...] Michele Lofrano, joyero de la Casa Real durante casi cuarenta ãnos, prestó su trabajo para el terminado de las tabaqueras en porcelana como para los ex votos ofrecidos al Tesoro de San Gennaro»
  2. ^ Carlo III Napoli (regno), Carlo per la grazia di Dio re delle Due Sicilie, di Gerusalemme &c. infante delle Spagne, duca di Parma, Piacenza, ..., su google.com.br/libri, Napoli, 1749. URL consultato il 16 giugno 2023.
    «Per Fratelli poi di questa Congregazione definiamo per ora i frequenti, cioè: [...] -- D. Michele Lofrano»
  3. ^ Viviana Bonazzoli, Gli Ebrei del regno di Napoli all'epoca della loro espulsione II Parte: Il Periodo Spagnolo (1501-1541)., su jstor.org, Itália, Archvio Storico Italiano, 1981, pp. 187. URL consultato il 16 giugno 2023.
    «Se dunque con l'emigrazione dal regno di un non trascurabile numero di ebrei, con la scomparsa di non poche giudecche, con l'impoverimento generale di coloro che erano rimasti, le sollevazioni del 1494-1495 e i disordini sociali e politici degli anni seguenti segnarono, a livello fattuale, una marcata cesura nel corso della complessiva vicenda dell'ebraismo meridionale.»
  4. ^ (FR) Yves Bottineau, L'art de cour dans L'Espagne des lumières: 1746-1808, su google.com.br/libri, França, De Boccard, 1986, pp. 158, ISBN 978-2-7018-0032-5. URL consultato il 16 giugno 2023.
    «Michele Lofrano, le joaillier le plus réputé de leur ancienne capitale, continua de recevoir des commandes du couple royal.»
  5. ^ Museo e gallerie nazionali di Capodimonte, Civiltà del '700 a Napoli, 1734-1799 ..., su google.com.br/libri, Capodimonte, Itália, Centro Di, 1980, pp. 440, ISBN 978-88-7038-004-0. URL consultato il 16 giugno 2023.
    «Lofrano Michele (notizie dal 1739 al 1772) [...] Michele Lofrano viene nominato da Carlo di Borbone 'joyelero ad onorem". Eletto console dell'Arte negli anni '53, '56, e '61.»
  6. ^ (ITFREN) F. Apollini, Antologia di belle arti, su google.com.br/libri, F. Apolloni e M Tazzoli, 1978, pp. 68. URL consultato il 16 giugno 2023.
  7. ^ Alver González-Palacios, Il Gusto dei principi: Testo e tavole a colori, su google.com.br/libri, Itália, Longanesi, 1993, pp. 127. URL consultato il 16 giugno 2023.