Memoria del mondo

Logo del Memory of the world Programme

Memoria del mondo (in inglese Memory of the World) è un programma dell'UNESCO fondato nel 1992 e volto a censire e salvaguardare il patrimonio documentario dell'umanità dai rischi connessi all'amnesia collettiva, alla negligenza, alle ingiurie del tempo e delle condizioni climatiche, dalla distruzione intenzionale e deliberata.[1] Il programma ha come obiettivi: facilitare la conservazione dei documenti, favorirne l'accesso universale e aumentare la consapevolezza diffusa dell'importanza del patrimonio documentario.[1][2][3]

Il programma e l'IAC[modifica | modifica wikitesto]

Il programma promuove diverse attività di valorizzazione e tutela; la principale è la redazione e il costante aggiornamento di un registro che include documenti di varia natura tra i quali raccolte di testi, manoscritti, spartiti, documenti storici unici, immagini, registrazioni e filmati, tutti segnalati per importanza e caratteristiche di unicità.[1][3] Il programma sfrutta lo stato dell'arte della tecnologia per garantire migliore diffusione e accessibilità dei contenuti inseriti nel registro, attraverso una rete di esperti che si occupano di scambiare informazione e ottenere risorse per la salvaguardia, la digitalizzazione e la divulgazione del materiale.[3]

Ogni organizzazione o individuo ha la possibilità di candidare un bene documentario per essere inserito nel registro del programma. L'International Advisory Committee (IAC), durante i suoi congressi biennali, esamina tutta la documentazione disponibile sulla descrizione del bene, la sua origine, l'importanza nel mondo, nonché l'attuale stato di conservazione.[4][5]

Congressi dell'IAC[modifica | modifica wikitesto]

La tabella seguente elenca i congressi biennali dell'IAC, tenutisi a partire dal 1993 per discutere e inserire nuovi beni documentari all'interno del registro del programma:

Congresso Anno Luogo Data Presidente dell'IAC Numero di beni discussi Numero di beni inseriti nel registro Note
1993 Bandiera della Polonia Pułtusk 12–14 settembre Bandiera del Canada Jean-Pierre Wallot[6] nessuno nessuno [1]
1995 Bandiera della Francia Parigi 3–5 maggio Bandiera del Canada Jean-Pierre Wallot[7] nessuno nessuno [1]
1997 Bandiera dell'Uzbekistan Tashkent 29 settembre–1º ottobre Bandiera del Canada Jean-Pierre Wallot 69 38 [1][7]
Riunione dell'ufficio di presidenza 1998 Bandiera del Regno Unito Londra 4–5 settembre Bandiera del Canada Jean-Pierre Wallot nessuno nessuno [1]
1999 Bandiera dell'Austria Vienna 10–12 giugno Bandiera della Norvegia Bendik Rugaas 20 9 [6]
2001 Bandiera della Corea del Sud Cheongju 27–29 giugno Bandiera della Norvegia Bendik Rugaas 42 21 [8]
2003 Bandiera della Polonia Danzica 28–30 agosto Bandiera della Russia Ekaterina Genieva 41 23 [3][9]
2005 Bandiera della Cina Lijiang 13–18 giugno Bandiera degli Stati Uniti Deanna B. Marcum 53 29 [10][11]
2007 Bandiera del Sudafrica Pretoria 11–15 giugno Bandiera di Barbados Alissandra Cummins 53 38 [12][13]
2009 Bandiera di Barbados Bridgetown 27–31 luglio Bandiera dell'Australia Roslyn Russell 55 35 [14][15]
10º 2011 Bandiera del Regno Unito Manchester 22–25 maggio Bandiera dell'Australia Roslyn Russell 84 45 [16]
11º 2013 Bandiera della Corea del Sud Gwangju 18–21 giugno Bandiera del Ghana Helena Asamoah-Hassan 84 56 [17]
12º 2015 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi 4–6 ottobre Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abdulla El Reyes 86 44 [18]
13º 2017 Bandiera della Francia Parigi 24–27 ottobre Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abdulla El Reyes 132 78 [19]

Elenco dei beni documentari per paese[modifica | modifica wikitesto]

Per una lista completa di tutti i beni documentari presenti nel registro è possibile consultare il Memory of the World Register.[20]

A[modifica | modifica wikitesto]

B[modifica | modifica wikitesto]

C[modifica | modifica wikitesto]

D[modifica | modifica wikitesto]

E[modifica | modifica wikitesto]

F[modifica | modifica wikitesto]

G[modifica | modifica wikitesto]

I[modifica | modifica wikitesto]

K[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera del Kazakistan Kazakistan
    • 2003 - Raccolta di manoscritti di Khoja Ahmed Yasawi, Biblioteca nazionale, Astana
    • 2005 - Documenti audiovisivi del movimento internazionale anti atomico "Nevada-Semipalatinsk", Semej

L[modifica | modifica wikitesto]

M[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera del Madagascar Madagascar
    • 2009 - Archivi reali (1824-1897)
  • Bandiera del Mali Mali
    • 2017 - Libro delle cure delle malettie interne ed esterne che colpiscono il corpo (Kitāb Shifā al-Asqām al-Āriḍat min al-Ẓahir wa al-Bāṭin min al-Ajsām)
    • 2017 – Ricordi di coloro che non badano ai danni ceh derivano dalle divergenze di coloro che credono (Tadkirat al gāfilin ‘anqubhihtilāf al- mu’minin)
    • 2017 – Gli interessi dell'uomo sono legati alle religoni e al corpo (Maṣāliḥ al-Insān al-Mutaʿalliqat bi al-Adyānwa al-Abdān) (con la Nigeria)
  • Bandiera della Malaysia Malaysia
    • 2001 - La corrispondenza del sultano di Kedah (1882-1943), Archivio di stato, Alor Setar
    • 2001 - Hikayat Hang Tuah, Biblioteca nazionale, Kuala Lumpur
    • 2001 - Sejarah Melayu - gli annali malesi, Istituto di lingue e letteratura, Kuala Lumpur
    • 2009 - Batu Bersurat Terengganu
  • Bandiera di Mauritius Mauritius
    • 1997 - Atti dell'occupazione francese, Archivi Mauritius, Petite Rivière, Port Louis
    • 2015 – Archivio della servitù debitoria, National Archives Department, Biblioteca nazionale e Mahatma Gandhi Institute
  • Bandiera del Messico Messico
    • 1997 - Raccolta dei codici messicani, Biblioteca Nazionale di Storia ed Antropologia, Città del Messico
    • 1997 - Codici dall'Oaxaca-Tal, Archivio Nazionale, Città del Messico
    • 1997 - Codex Techaloyan da Cujimalpaz, Archivio Nazionale, Città del Messico
    • 2003 - Los olvidados, film del 1950 diretto da Luis Buñuel, Filmoteca della UNAM, Città del Messico
    • 2005 - Biblioteca Palafoxiana, Puebla
    • 2007 - Musica coloniale dell'America (XVI - XVIII secolo), Archivio arcivescovile, Oaxaca de Juárez
    • 2007 - Collezione di libri di lingue indigene, Biblioteca Nazionale di Jalisco, Guadalajara
    • 2009 - Collezione del Centro di Documentazione ed Investigazione della Comunità Ashkenazita in Messico (dal XVI al XX secolo)

N[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera della Namibia Namibia
  • Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
    • 1997 - Il Trattato di Waitangi 1840, Archivio Nazionale Neozelandese, Wellington
    • 1997 - Petizione per l'introduzione del diritto di voto alle donne del 1893, Archivio Nazionale Neozelandese, Wellington
    • 2015 - Gli archivi di Edmund Hillary, Auckland Museum
  • Bandiera del Nicaragua Nicaragua
    • 2007 - Archivio della Campagna nazionale per l'alfabetizzazione, Managua
  • Bandiera della Nigeria Nigeria
    • 2017 – Gli interessi dell'uomo sono legati alle religoni e al corpo (Maṣāliḥ al-Insān al-Mutaʿalliqat bi al-Adyānwa al-Abdān) (con la Nigeria)
  • Bandiera della Norvegia Norvegia
    • 2001 - Archivio della lebbra di Bergen, Archivio di Stato e Regionale, Bergen, Documenti della ricerca scientifica sulla malattia
    • 2001 - Henrik Ibsen: Casa di bambola, Biblioteca Nazionale Norvegese, Oslo
    • 2005 - Materiale cinematografico sulla spedizione polare 1910-1912 condotta da Roald Amundsen
    • 2011 - L'archivio Thor Heyerdahl (collezione di film, documenti e fotografie), Biblioteca Nazionale Norvegese / Museo Kon-Tiki, Oslo
    • 2013 - La collezione di foto e negativi del 1882/93 "Sophus-Tromholt"

P[modifica | modifica wikitesto]

R[modifica | modifica wikitesto]

S[modifica | modifica wikitesto]

T[modifica | modifica wikitesto]

U[modifica | modifica wikitesto]

V[modifica | modifica wikitesto]

Z[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera dello Zimbabwe Zimbabwe
    • 2015 - Documenti giuridici del caso contro i due media Nehanda e Kaguvi (Aprile 1897)

Non attribuiti ad alcuno stato[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g (EN) Dato’ Habibah Zon, UNESCO Memory of the World Programme. The Asia-Pacific Strategy, su geocities.com, UNESCO (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2005).
  2. ^ (EN) Memory of the World, su en.unesco.org, UNESCO.
  3. ^ a b c d (EN) Roni Amelan, Twenty-three new inscriptions on Memory of the World Register of Documentary Collections [collegamento interrotto], su portal.unesco.org, UNESCO, 1º settembre 2003. URL consultato il 6 settembre 2009.
  4. ^ (EN) Memory of the World: general guidelines to safeguard documentary heritage, su portal.unesco.org, UNESCO (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2016).
  5. ^ (EN) Ray Edmondson, MEMORY OF THE WORLD. GENERAL GUIDELINES TO SAFEGUARD DOCUMENTARY HERITAGE (PDF), su unesdoc.unesco.org, UNESCO, febbraio 2002. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2016).
  6. ^ a b Fourth Meeting of the International Advisory Committee of the Memory of the World Programme, su portal.unesco.org, UNESCO. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).
  7. ^ a b Third Meeting of the International Advisory Committee of the Memory of the World Programme, su portal.unesco.org, UNESCO. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).
  8. ^ Fifth Meeting of the International Advisory Committee of the Memory of the World Programme, su portal.unesco.org, UNESCO. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).
  9. ^ Sixth Meeting of the International Advisory Committee of the Memory of the World Programme, su portal.unesco.org, UNESCO. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2016).
  10. ^ (EN) Twenty-nine new documentary collections inscribed on the Memory of the World Register, su portal.unesco.org, UNESCO, 21 giugno 2005. URL consultato il 6 settembre 2009.
  11. ^ Seventh Meeting of the International Advisory Committee of the Memory of the World Programme, su portal.unesco.org, UNESCO. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2015).
  12. ^ (EN) Jasmina Sopova, Thirty-eight new inscriptions for Memory of the World Register, su portal.unesco.org, UNESCO, 20 giugno 2007. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2009).
  13. ^ Eighth Meeting of the International Advisory Committee of the Memory of the World Programme, su portal.unesco.org, UNESCO. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2016).
  14. ^ Joie Springer, Thirty-eight new inscriptions for Memory of the World Register, su portal.unesco.org, UNESCO, 20 giugno 2007. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2015).
  15. ^ 2009 Nominations, su portal.unesco.org, UNESCO. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2009).
  16. ^ MotW IAC, 10th Meeting of the International Advisory Committee Memory of the World Programme Manchester, United Kingdom, 22-25 May 2011 REPORT (PDF), su unesco.org, UNESCO, 2011. URL consultato il 10 gennaio 2012.
  17. ^ MotW IAC, 55 new inscriptions on UNESCO Memory of the World Register, su unesco.org, UNESCO, 2013. URL consultato il 5 agosto 2013.
  18. ^ MotW IAC, 12th Meeting of the International Advisory Committee, su unesco.org, UNESCO, 2015. URL consultato il 29 aprile 2016.
  19. ^ MotW IAC, 13th Meeting of the International Advisory Committee (PDF), su en.unesco.org, UNESCO, 2015. URL consultato il 12 luglio 2018.
  20. ^ (EN) Registered Heritage, su unesco.org, UNESCO. URL consultato il 15 maggio 2016.
  21. ^ L'UNESCO segue le Antille Olandesi anche dopo la loro cancellazione dalla lista delle nazioni. vedi
  22. ^ (EN) Universalis Cosmographia Secundum Ptholomaei Traditionem et Americi Vespucii Alioru[m]que Lustrationes,, su loc.gov, Geography and Map Reading Room, Library of Congress).
  23. ^ a b (SE) Silverbibeln utsedd till världsminne av Unesco, su dn.se, Dagens Nyheter, 11 luglio 2011.

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