Medea Colleoni

Medea Colleoni
Particolare del monumento funebre nella Cappella Colleoni a Bergamo
Nobildonna
Stemma
Stemma
Nascita1455
MorteMalpaga, 6 marzo 1470
SepolturaBergamo
Luogo di sepolturaCappella Colleoni
DinastiaColleoni
PadreBartolomeo Colleoni
MadreN.N.

Medea Colleoni (1455Malpaga, 6 marzo 1470) è stata una nobildonna italiana.

Ponziano Loverini, L'ultimo saluto del Colleoni alla figlia Medea, castello di Thiene, 1871.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Medea era figlia illegittima del celebre condottiero Bartolomeo Colleoni.

Morì all'età di quattordici anni.[1] il 6 marzo 1470[2] nel castello di Malpaga, corte del padre, e venne inizialmente sepolta nel santuario Madonna della Basella a Basella in un sarcofago di marmo, opera di Giovanni Antonio Amadeo.

La salma della figlia prediletta e il monumento furono acquistati dal Luogo Pio Colleoni per essere trasferiti nella cappella nel 1842[3] nella Cappella Colleoni a Bergamo, dove era sepolto il condottiero.[4] Nel sarcofago venne anche trovato l'uccellino di Medea, suo compagno di giochi, morto nello stesso giorno ed imbalsamato per ordine del padre, che è conservato sotto una campana di vetro nella cappella.

Nel 2023 le viene dedicata una mostra “IO, MEDEA. La leggenda bianca del Rinascimento lombardo” che ripropone la storia della giovane non solo come leggenda ma raccontando di lei anche quello che il destino le avrebbe riservato se non fosse morta in così giovane età. Il ritrovamento di un piccolo lembo di tessuto riconducibile all'abito che indossava al momento della sua sepoltura è stato oggetto di studio e di riproduzione, ed è possibile visionare nel percorso della mostra.[5]

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

«GIOVINE, so che vuota è la tua tomba
la nella cerchia ove le primavere
della morte una candida colomba

reca, Medea nata del Condottare
di bronzo, quella che i suoi rosei marmi
disfoglia come rose di verziere.»

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Monumento funebre a Medea Colleoni, su cappellacolleoni.smilevisit.it. URL consultato il 19 marzo 2023.
  2. ^ Enrico Narducci, Il Buonarroti, Roma, 1873..
  3. ^ Giuseppe Berlendis, Interno della Cappella Colleoni, in Principali monumenti della città e provincia di Bergamo, Bergamo, Stamperia Crescini, 1843.
  4. ^ Santuario della Basella, su visitbergamo.net, VisitBergamo. URL consultato il 7 gennaio 2023..
  5. ^ La Leggenda Bianca di Medea Colleoni, su isolabergamasca.org, Isola Bergamasca. URL consultato il 19 marzo 2023.
  6. ^ Le due prime terzine alludono alla giovanissima figlia di Bartolomeo Colleoni, a quella vergine Medea sepolta nella stupenda Cappella costrutta in Bergamo dall’arte di Giovan Antonio Amadeo, dell’architetto scultore che lavorò al fronte della Certosa di Pavia e all’interno del Duomo di Milano.
  7. ^ D'Annunzio, La canzone di Mario Bianco.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]