Ferdinando Lucchesi-Palli

Ferdinando Lucchesi-Palli (Napoli, 31 dicembre 1860Napoli, 16 ottobre 1922[1][2]) è stato un dirigente sportivo e diplomatico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dei Lucchesi Palli

Di antica famiglia aristocratica toscana, si laureò in giurisprudenza nel 1882, seguendo poi la carriera diplomatica come da tradizione familiare. Dopo aver prestato servizio all'ambasciata italiana in Egitto, nel 1888 venne nominato Viceconsole del Regno d'Italia a Parigi, dove prese parte come delegato della Federazione Ginnastica Nazionale al Congresso della Sorbona dal 16 al 23 giugno 1894, in occasione del quale venne presa la decisione di far rivivere le antiche Olimpiadi, divenendo il primo membro italiano del Comitato olimpico internazionale.[3][4][5][6]

Venne eletto all'assemblea esecutiva del comitato, da cui fu però costretto a dimettersi dopo pochi mesi a causa degli impegni legati alla propria carriera diplomatica, lasciando l'incarico al duca Riccardo Carafa d'Andria che partecipò come dirigente ai Giochi della I Olimpiade. Proseguì successivamente la carriera diplomatica prestando servizio in numerosi paesi, fino a divenire Console Generale presso la Repubblica Elvetica.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Napoli e il Movimento Olimpico (PDF) [collegamento interrotto], su coninapoli.it. URL consultato il 3 settembre 2012.
  2. ^ Gianfranco Colasante, L'organizzazione dello sport nel mondo e in Italia nella società moderna, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003. URL consultato l'11 ottobre 2023.
  3. ^ Malagò eletto membro CIO, 1° romano nella storia nominato a titolo individuale. "Sport italiano più forte", su coni.it. URL consultato il 7 agosto 2021.
  4. ^ Mallon, 1998, p. 76.
  5. ^ (EN) Members of the International Olympic Committee since 1894, su olympic-museum.de. URL consultato il 3 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2008).
  6. ^ Corriere.it
  7. ^ (EN) Ferdinando, Count Lucchesi Palli, su olympedia.org. URL consultato il 7 agosto 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]