Mario Baccini

Mario Baccini

6° Sindaco di Fiumicino
In carica
Inizio mandato17 maggio 2023
PredecessoreEsterino Montino

Ministro per la funzione pubblica
Durata mandato2 dicembre 2004 –
4 maggio 2006
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreLuigi Mazzella
SuccessoreLuigi Nicolais

Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri
Durata mandato11 giugno 2001 –
2 dicembre 2004
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreUmberto Ranieri
SuccessoreGiampaolo Bettamio

Vicepresidente del Senato della Repubblica
Durata mandato4 maggio 2006 –
28 aprile 2008
PresidenteFranco Marini

Segretario della Camera dei deputati
Durata mandato16 aprile 1994 –
7 maggio 1996
PresidenteIrene Pivetti

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
28 aprile 2006

Durata mandato28 aprile 2008 –
14 marzo 2013
LegislaturaXII, XIII, XIV, XVI
Gruppo
parlamentare
UDC, Misto (2001-2006), Misto (2008-2013), PdL
CoalizioneXII: Polo del Buon Governo
XIII: Polo per le Libertà
XIV: Casa delle Libertà
XVI: Centro-destra 2008
CircoscrizioneLazio 1
CollegioXII-XIV: Roma-Fiumicino
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
28 aprile 2008
LegislaturaXV
Gruppo
parlamentare
UDC (2006-2007), Misto (2007-2008)
CoalizioneCasa delle Libertà
CircoscrizioneLazio
Incarichi parlamentari
  • Membro della 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoIndipendente (dal 2017)
In precedenza:
DC (1980-1994)
CCD (1994-2002)
UDC (2002-2008)
RpI (2008)
FDCP (2008-2013)
PdL (2009-2013)
NCD (2013-2017)
Titolo di studioLaurea in Scienze della comunicazione[1]
UniversitàLibera Università Maria Santissima Assunta[1]
ProfessioneLibero professionista

Mario Baccini (Roma, 14 dicembre 1957) è un politico italiano, ministro per la funzione pubblica dal 2004 al 2006 e sindaco di Fiumicino dal 2023.

Già esponente della Democrazia Cristiana, ha aderito al CCD e all'UDC, dalla quale è successivamente fuoriuscito per aderire alla Rosa per l'Italia; ha poi promosso la costituzione della Federazione dei Cristiano Popolari e nel 2013 è entrato nel Nuovo Centrodestra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mario Baccini inizia la sua carriera politica in qualità di consigliere comunale di Roma (1989-1993) come esponente della Democrazia Cristiana (DC).[2]

Elezione a deputato[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1994, allo scioglimento della DC, partecipa alla nascita del Centro Cristiano Democratico (CCD) di Pier Ferdinando Casini e Clemente Mastella, dove alle elezioni politiche del 27 marzo viene candidato alla Camera dei deputati nel collegio elettorale di Roma-Fiumicino, sostenuto dal Polo del Buon Governo in quota CCD, dove viene eletto deputato con il 53,49% dei voti contro i candidati dei Progressisti Francesco Speranza (36,69%) e del Patto per l'Italia Ettore Viola (9,82%)[3]. Nella XII legislatura della Repubblica ha ricoperto gli incarichi di capogruppo del CCD nella 9ª Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni e segretario dell'ufficio di Presidenza della Camera dei deputati.[4]

Alle elezioni politiche del 1996 viene rieletto alla Camera nel medesimo collegio elettorale, diventando vicepresidente della Giunta delle elezioni, e successivamente segretario del gruppo parlamentare e coordinatore nazionale del CCD.[5]

Tra il 1997 e il 1998 è anche consigliere comunale di Cerveteri, mentre tra lo stesso anno e il 1999 è stato assessore della Provincia di Roma.

Nel 1999 è candidato dal CCD alle elezioni europee nella circoscrizione dell'Italia centrale, senza risultare eletto.

Sottosegretario agli affari esteri[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2001 viene riconfermato deputato nel collegio uninominale di Roma-Fiumicino, come candidato della coalizione di centrodestra, la Casa delle Libertà.

Con la formazione del secondo governo presieduto da Silvio Berlusconi, viene nominato sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari esteri.

Nel 2002 aderisce all'Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro (UDC).

Ministro della funzione pubblica[modifica | modifica wikitesto]

Dal 3 dicembre 2004 ha assunto, invece, l'incarico di Ministro per la funzione pubblica, riconfermato dal terzo governo Berlusconi. Sul finire del 2005, il suo nome viene lanciato fra le candidature a sindaco di Roma: a fare la proposta furono i vertici dell'UDC che avevano indicato nella figura di Baccini il proprio candidato per le amministrative della primavera 2006. In un servizio realizzato dalle Iene (2005), viene messa in dubbio la laurea ad Honorem, acquistabile online.

L'Ente per il Microcredito[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005, in qualità di sottosegretario al Ministero degli Affari esteri, costituisce il Comitato nazionale per il microcredito, di cui si proclama presidente. Il Comitato diviene poi nel 2011 Ente nazionale, con venti dipendenti e una dotazione di 1,8 miliardi l'anno. Mario Baccini percepisce dall'Ente che lui stesso ha istituito un emolumento pari a 108000,00 € (netto mensile 5100,00 €), con decorrenza 2009, dunque anche con sovrapposizione con lo stipendio da parlamentare (di cui ha beneficiato fino al 2013)[6]. Pochi mesi più tardi Mario Monti, nominato premier, avvia il taglio degli sprechi e cancella l'Ente presieduto da Baccini. Trascorre poco tempo e l'Ente torna in vita grazie ad un emendamento in Commissione Bilancio che ripristina il finanziamento.[7] In seguito l'Ente avrà finanziamenti anche dall'Europa.

Vicepresidente del Senato[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2006 è stato eletto al Senato della Repubblica, di cui è stato uno dei vicepresidenti. Il 30 gennaio 2008, insieme a Bruno Tabacci, ha lasciato l'UDC,[8][9] dissentendo rispetto alla posizione del partito in occasione del conferimento di un mandato esplorativo di governo a Franco Marini e al riavvicinamento di Pier Ferdinando Casini alle posizioni di Berlusconi in tale circostanza, all'indomani della caduta del Governo Prodi II. Nella stessa data crea con Bruno Tabacci il movimento politico "Rosa per l'Italia", per conto della quale si presenta come candidato sindaco di Roma alle elezioni amministrative del 13 e 14 aprile, dove ottiene lo 0,8% dei consensi.

Di nuovo alla Camera[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2008 la Rosa per l'Italia si presenta nell'alleanza dell'Unione di Centro: Baccini viene eletto deputato. Al ballottaggio per il Comune di Roma decide personalmente di appoggiare il candidato di centro-destra Gianni Alemanno[10]. Il 14 maggio 2008, durante la discussione in aula sulla mozione di fiducia al Berlusconi IV ha annunciato di votare a favore, dimettendosi contestualmente da tutti gli incarichi del suo partito ed iscrivendosi al gruppo misto della Camera.

Il 20 giugno presenta il simbolo del suo nuovo movimento politico[11], che si dichiara interessato al percorso costituente del Popolo della Libertà. A metà ottobre 2008, questo percorso viene intrapreso definitivamente, annunciando la partecipazione del movimento alla nascita del PdL. Il 13 maggio 2009 costituisce con i colleghi Giorgio La Malfa e Francesco Nucara la componente del Gruppo misto "Repubblicani Regionalisti Popolari". Il 26 maggio 2010 lascia il Gruppo misto per entrare nel gruppo parlamentare del Popolo della Libertà. Membro del Consiglio Direttivo del PdL alla Camera[12]. Fino allo stesso anno, era capogruppo del gruppo Misto nella 12ª Commissione Affari sociali.

Fuori dal Parlamento[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2013 è nel PdL romano e, decimo della lista, non è stato eletto[13]. Nel dicembre 2013 aderisce al neonato partito del Nuovo Centrodestra.[14] Con la trasformazione del NCD in Alternativa Popolare, decide di non aderirvi, riavvicinandosi al centro-destra.

In occasione delle elezioni amministrative del 2018 si candida alla carica di sindaco di Fiumicino, alla guida di una coalizione di centro-destra formata da: Forza Italia, da Energie per l'Italia e da cinque liste civiche, ma viene sconfitto con il 42,73% dei voti dal sindaco uscente Esterino Montino.[15] È comunque eletto consigliere comunale, diventando leader dell'opposizione.

Si ricandida a sindaco in occasione delle elezioni amministrative del 2023, con l'appoggio dell'intera coalizione di centro-destra (Fratelli d'Italia, Unione di Centro, Forza Italia, Lega, Partito Pensionati + Salute - Fronte Verde, Rinascimento e tre liste civiche), battendo il vicesindaco uscente Ezio Di Genesio Pagliuca con il 57%.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposato una prima volta e rimasto vedovo. Due i figli dal matrimonio: Alan e Roberta. Si è quindi risposato con Diana Battaggia. La coppia ha avuto una figlia: Zoe.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Curriculum Vitae Mario Baccini (PDF), su microcredito.gov.it.
  2. ^ Mario Baccini, su amministratori.interno.gov.it.
  3. ^ Archivio storico elezioni: Collegio elettorale di Roma - Fiumicino (Camera dei deputati) (1994), su elezionistorico.interno.gov.it.
  4. ^ La Camera dei Deputati, su legislature.camera.it. URL consultato il 27 giugno 2023.
  5. ^ Mario Baccini / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico, su storia.camera.it. URL consultato il 15 maggio 2023.
  6. ^ Ente nazionale per il microcredito, Emolumenti degli organi, su microcreditoitalia.org.
  7. ^ Sergio Rizzo, L'irresistibile resistenza del re del mediocredito, Affari & Finanza di Repubblica, 3 giugno 2019, p. 8
  8. ^ Tabacci e Baccini lasciano l'Udc, in Corriere della Sera, 30 gennaio 2008.
  9. ^ Baccini e Tabacci lasciano l'Udc. Al Centro nasce la Rosa Bianca, in la Repubblica, 30 gennaio 2008.
  10. ^ Baccini: "voterò Alemanno" Adnkronos, 18 aprile 2008
  11. ^ Federazione dei Cristiano Popolari, su fdcp.it. URL consultato il 10 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2012).
  12. ^ http://www.mariobaccini.it/dettaglio.asp?t=2&id=2197[collegamento interrotto]
  13. ^ BACCINI Mario - biografia, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 14 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2013).
  14. ^ “Addio Pdl, io guardo all'Europa”. Baccini, una spinta al Nuovo Centrodestra, Affaritaliani.it, 2 dicembre 2013. URL consultato il 27 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2013).
  15. ^ Fiumicino sceglie il mare, riconferma a Montino, su ilmessaggero.it, 25 giugno 2018. URL consultato il 5 giugno 2019.
  16. ^ Valentina Renzopaoli, Diana sfida il dragone per scalare l'Onu, l'Italia ci prova [collegamento interrotto], su affaritaliani.it, 4 aprile 2013. URL consultato il 22 marzo 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Sindaco di Fiumicino Successore
Esterino Montino Eletto in carica
Predecessore Ministro per la funzione pubblica della Repubblica Italiana Successore
Luigi Mazzella 2 dicembre 2004 - 4 maggio 2006 Luigi Nicolais
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