Lingue khoisan

Lingue khoisan
Parlato inBandiera della Namibia Namibia
Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Bandiera della Tanzania Tanzania
Bandiera dello Zimbabwe Zimbabwe
Bandiera dell'Angola Angola
Parlato inAfrica meridionale
Tassonomia
Filogenesi
Codici di classificazione
ISO 639-2khi
ISO 639-5khi

Distribuzione delle lingue khoisan

Le lingue khoisan (o khoi-san, khoesaan) costituiscono il più piccolo phylum linguistico africano. Storicamente, le lingue khoisan sono originarie delle etnie khoi e san, e dell'etnia Khoisan che derivò dalla loro unione. Oggi le lingue khoisan sono parlate soprattutto nella zona del Kalahari (Africa sudoccidentale) e in alcune aree della Tanzania. La principale lingua della famiglia è il nama, parlato da un quarto di milione di persone; seguono il sandawe (circa 40.000) e il gruppo delle lingue juu (30.000). Altre lingue khoisan stanno diventando sempre più rare, e alcune sono considerate estinte. Nella maggior parte dei casi non esistono documenti scritti in lingue khoisan. I contorni precisi della famiglia delle lingue khoisan non sono certi; secondo alcuni, per esempio, anche la lingua hadza (Tanzania) appartiene alle lingue khoisan, ma la questione è controversa (lo stesso si può dire per la lingua sandawe citata sopra).

Lingue Khoisan e consonanti clic[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Consonanti clic.

Le lingue khoisan sono note per la presenza delle cosiddette consonanti clic, prodotte facendo schioccare la lingua contro il palato o contro i denti, con diversi movimenti. Questi suoni insoliti vengono in genere trascritti usando simboli non alfabetici come punti esclamativi o barre verticali ("ǀ"). La lingua juǀ'hoan, per esempio, ha 48 suoni "clic" e qualcosa come 90 diversi fonemi, incluse vocali stridenti e faringealizzate e quattro tonalità. Altrettanto complesse sono la lingua !xóõ e ‡hõã. Molti occidentali conoscono i suoni insoliti delle lingue khoisan attraverso il film Ma che siamo tutti matti? (The Gods Must Be Crazy, 1980) o alcuni celebri brani musicali interpretati da Miriam Makeba, come The Click Song.

Le "consonanti clic" si trovano anche in altre lingue; le lingue khoisan vengono infatti considerate parte di un più ampio gruppo detto informalmente "lingue clic". In Africa meridionale, per esempio, ci sono suoni analoghi in diverse lingue bantu (xhosa, zulu, sesotho) e in Kenya nella lingua dahalo.

Si pensa che i clic bantu derivino da quelli khoisan, e che i dahalo invece abbiano mantenuto questi suoni da un linguaggio storicamente antecedente al ceppo khoisan. Suoni simili, comunque, si trovano persino in alcune lingue degli aborigeni australiani, come la lingua cerimoniale Damin (ovviamente senza alcuna correlazione con i ceppi linguistici africani).

Classificazione informale[modifica | modifica wikitesto]

Ci sono cinque famiglie principali di lingue khoisan, generalmente considerate cinque rami del phylum linguistico complessivo. Tuttavia, la linguistica comparativa non ha ancora fornito risultati definitivi sulla classificazione delle lingue khoisan, per cui la classificazione è usata per comodità, senza implicazioni tassonomiche scientifiche.

La lingua hadza costituisce un caso a parte. Parlata da poche centinaia di persone (200-800) in Tanzania, non ha relazioni chiare con nessun'altra lingua nota. La questione della sua appartenenza al phylum delle lingue khoisan è controversa.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Il motto del Sudafrica è scritto in ǀXam, una lingua khoisan estinta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ethnologue.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Köhler, O. (1971) Die Khoe-sprachigen Buschmänner der Kalahari, Forschungen zur allgemeinen und regionalen Geschichte. (Festschrift Kurt Kayser). Wiesbaden: F. Steiner, 373–411.
  • Treis, Yvonne (1998) Names of Khoisan languages and their variants, in Schladt, Matthias (a c. di) Language, Identity, and Conceptualization among the Khoisan. Köln: Rüdiger Köppe, 463–503.
  • Vossen, Rainer (1997) Die Khoe-Sprachen. Ein Beitrag zur Erforschung der Sprachgeschichte Afrikas. Köln: Rüdiger Köppe.
  • Westphal, E.O.J. (1971) The click languages of Southern and Eastern Africa, in Sebeok, T.A. (a c. di) Current trends in Linguistics Vol. 7: Linguistics in Sub-Saharan Africa. Berlino: Mouton, 367–420.
  • Winter, J.C. (1981) Die Khoisan-Familie. In Heine, Bernd, Schadeberg Thilo C. & Wolff, Ekkehard (a c. di) Die Sprachen Afrikas. Amburgo: Helmut Buske, 329–374.

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