Liberazione del Kuwait

Liberazione del Kuwait
parte della Guerra del Golfo
Mappa dell'offensiva terrestre tra il 24 e il 28 febbraio 1991
Data24-28 febbraio 1991
(4 giorni)
LuogoKuwait
EsitoVittoria della coalizione e fine della guerra
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
650.000500.000
Perdite
1.155 morti
70 prigionieri
35.000 morti
150.000 prigionieri
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La liberazione del Kuwait fu un'operazione militare terrestre effettuata dalla Coalizione internazionale a guida statunitense ed avvenuta tra il 24 e il 28 febbraio 1991, durante la guerra del Golfo e 39 giorni dopo l'inizio dell'Operazione Desert Storm.

L'obiettivo era liberare il Kuwait il quale era stato invaso ed occupato dalla Guardia Repubblicana irachena, guidata dal dittatore Saddam Hussein.

Preludio[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni giorni prima dell'attacco, una forza anfibia ha simulato ripetuti attacchi e sbarchi a Kuwait City, nel tentativo di far credere alla Guardia Repubblicana irachena che la coalizione avrebbe attaccato via assalto anfibio. Le truppe, invece, dovevano entrare per il confine meridionale del Kuwait.

Battaglia finale[modifica | modifica wikitesto]

Carri armati americani M1 Abrams attraversano il deserto del Kuwait durante la battaglia terrestre.

Alle ore 04:00 il 24 febbraio 1991, dopo mesi di bombardamenti e sotto la costante minaccia di un attacco mediante l'uso di gas, la 1ª e la 2ª Divisione del Corpo dei Marines, insieme a truppe della Reale Forza Terrestre saudita, penetrarono in Kuwait. Una volta in territorio kuwaitiano, entrambe le divisioni dei Marines si diressero verso Kuwait City, incontrando tuttavia scarsa resistenza nel deserto: i soldati iracheni appartenenti alla famosa Guardia Repubblicana, infatti, dopo brevi combattimenti avvenuti nelle loro trincee-bunker, si arresero in circa 150.000.

Il 26 febbraio, avvenne la Battaglia di Phase Line Bullet, l'unico scontro durante il quale le forze irachene riuscirono parzialmente a tener testa a quelle internazionali. Il 27 febbraio Saddam Hussein emise un ordine di ritirata alle sue truppe in Kuwait; tuttavia pare che un'unità irachena non fu raggiunta da tale ordine. Quando i Marines arrivarono al Kuwait International Airport incontrarono una strenua resistenza e furono necessarie diverse ore per prendere il controllo dell'area.

Nel corso della ritirata, i soldati iracheni intrapresero una politica di "terra bruciata", che incluse la distruzione di centinaia di pozzi petroliferi nel tentativo di distruggere l'economia del piccolo emirato.

Dopo la conquista dell'aeroporto, i Marines si fermarono alla periferia della capitale, permettendo ai loro alleati di avanzare ed occupare Kuwait City, ponendo fine alle operazioni terrestri di combattimento.

Dopo la battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Mezzi corazzati iracheni distrutti sulla Highway 8 nel marzo 1991.

Dopo quattro giorni di combattimenti, le truppe irachene abbandonarono il Kuwait, ponendo fine a quasi sette mesi di occupazione del Kuwait da parte dell'Iraq ed intraprendendo una disastrosa ritirata lungo la cosiddetta "autostrada della morte".

La Coalizione ebbe oltre 1.100 vittime. Le stime delle vittime irachene vanno da 30.000 a 150.000 morti. L'Iraq perse inoltre migliaia di veicoli anche per via della netta inferiorità tecnologica dei Carri armati T-72 utilizzati dagli iracheni rispetto ai M1 Abrams americani.