Lemma (linguistica)

Una definizione del termine tarimba nel Vocabulario Portuguez e Latino dell'erudito Raphael Bluteau (1638-1734). Il lemma è evidenziato dall'uso del maiuscoletto.
Un esempio moderno di lemma, in un dizionario inglese-giapponese. Il lemma è evidenziato dall'uso del grassetto.

In lessicografia, il lemma (dal greco lêmma, 'titolo', poi in latino lemma, 'argomento', 'tema'), detto anche esponente, voce lessicale o (all'inglese[1]) entrata, è la forma di citazione di una parola in un dizionario[2].

Il significato del lemma è illustrato da una parafrasi detta definizione lessicale. Nel caso di parole polisemiche, ad ogni significato corrisponderà un'accezione.[3]

Generalità[modifica | modifica wikitesto]

Il lemma può essere costituito da una o più parole grafiche, anche se alcune tradizioni lessicografiche tendono a escludere lemmi multilessicali (come tic-tac o pro capite)[4]. Da un punto di vista tipografico, il lemma viene evidenziato graficamente: figurando come titolo di una voce o articolo di enciclopedia o dizionario, viene spesso esaltato dal grassetto e dall'uso di maiuscole, il che ne permette un più facile reperimento[2].

Solo nel caso una data parola abbia più forme flessionali, la scelta del lemma che deve rappresentarle tutte avviene secondo criteri di "lemmatizzazione", diversi da lingua a lingua[2]. Per esempio, la forma di citazione del verbo:

  • in alcune lingue è l'infinito presente: mangiare in italiano, manger in francese, comer in spagnolo, eat in inglese[5] ecc.;
  • in altre lingue è la prima persona dell'indicativo presente: τρώω ('mangio', in greco moderno), edo (sempre 'mangio', stavolta in latino).

In italiano:

  • il lemma del nome è il maschile o il femminile singolare (per esempio: viso, favola)
  • il lemma degli aggettivi è:
    • il maschile singolare per gli aggettivi a quattro uscite (per esempio: bello, primo);
    • il singolare per gli aggettivi a due uscite (per esempio: utile, presente).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In questo senso lessicografico, entrata è infatti un calco dell'inglese entry.
  2. ^ a b c Beccaria, Dizionario, cit., pp. 443-444.
  3. ^ Elisabetta Ježek, definizione lessicale, in Enciclopedia dell'italiano, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010-2011.
  4. ^ Carla Marello, L’ideologia del lemma ideale. Ovvero i pre-giudizi sui lemmi multilessicali - Convegno IdeoLex "Lessicografia e ideologia: tradizione e scelte d'autore", su IdeoLex.CLIRO.UniBO.it, 10-12 marzo 2010. URL consultato il 24 agosto 2018.
  5. ^ È il cosiddetto bare infinitive, letteralmente 'il nudo infinito', cioè senza l'elemento to che compone to eat in un esempio di to-infinitive. Cfr. The Infinitive Form, in ucl.ac.uk/internet-grammar, University College London.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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