Lega di Cambrai

Lega di Cambrai (1508-1511)
Nord Italia nel 1494
Schieramenti
Voci di operazioni militari presenti su Wikipedia

La Lega di Cambrai fu una coalizione militare contro la Repubblica di Venezia formata il 10 dicembre 1508[1][2] dalle maggiori potenze europee (Sacro Romano Impero, Spagna e Francia) per mantenere un'egemonia su diversi territori della penisola italiana.

Membri costituenti la lega[modifica | modifica wikitesto]

Ad essa aderirono: Massimiliano I d'Asburgo (Imperatore del Sacro Romano Impero), Luigi XII di Francia (Re di Francia, Duca d'Orléans), Ferdinando II d'Aragona (re di Napoli e re di Sicilia), papa Giulio II (sovrano dello Stato Ecclesiastico), Alfonso I d'Este (duca di Ferrara), Carlo II (duca di Savoia), Francesco II Gonzaga (marchese di Mantova) e Ladislao II (re d'Ungheria).

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Nel preambolo del trattato, siglato segretamente a Cambrai (cittadina della Francia ai confini col Belgio) con il pretesto di concludere la pace tra l'Imperatore e il Duca di Gheldria, cui vennero ammessi anche gli ambasciatori di Spagna e Stato Pontificio, si legge che esso veniva stipulato:

«(...) per far cessare le perdite, le ingiurie, le rapine, i danni che i Veneziani hanno arrecato non solo alla Santa Sede Apostolica, ma al Santo Romano Imperio, alla Casa d'Austria, ai duchi di Milano, ai re di Napoli e a molti altri principi occupando e tirannicamente usurpando i loro beni, i loro possedimenti, le loro città e castella, come se cospirato avessero per il male di tutti (...). Laonde abbiamo trovato non solo utile ed onorevole, ma ancora necessario di chiamar tutti ad una giusta vendetta per ispegnere, come un incendio comune, la insaziabile cupidigia dei Veneziani e la loro sete di dominio.»

Il trattato prevedeva la seguente spartizione dei domini veneziani:

Il conflitto[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra della Lega di Cambrai.

Venezia aveva avuto numerosi sentori del formarsi di una possibile alleanza contro essa in seguito ad alcuni discorsi dell'ambasciatore di Francia[3].

La Lega combatté le forze veneziane dal 1508 al 1511. Dopo aver sbaragliato le forze veneziane nella battaglia di Agnadello e averne distrutto la flotta nella battaglia di Polesella, l'esercito della Lega arrivò quasi alle "ripe salse" (cioè alle coste della laguna di Venezia) e mise inutilmente sotto assedio Padova; peraltro il condottiero veneziano Bartolomeo d'Alviano aveva conseguito precedentemente, il 2 marzo dello stesso anno, una brillante vittoria in Cadore contro le armate imperiali tedesche. Gli avvenimenti successivi resero del tutto vani i risultati da essa conseguiti in terra veneta.

Inizialmente, le forze della Lega intendevano occupare e spartirsi la Terraferma dello stato veneto. In base agli accordi, Massimiliano I avrebbe ricevuto l'intero Veneto, il Friuli e l'Istria; alla Francia, che già occupava Milano, sarebbe andata la Lombardia orientale; i porti pugliesi sarebbero tornati agli Aragonesi; il Papa avrebbe riavuto le città romagnole; il Polesine sarebbe andato al duca di Ferrara; al marchese di Mantova spettavano Peschiera, Asola e Lonato; Cipro era destinata al Ducato di Savoia; all'Ungheria sarebbe toccata la Dalmazia.

Nel 1510, tuttavia, Giulio II ritenne che la Francia rappresentasse per gli equilibri nella penisola una minaccia ben più grave di Venezia. Fu così che il pontefice lasciò la Lega di Cambrai per allearsi con la Serenissima. L'anno seguente, anche la Spagna e il Sacro Romano Impero cambiarono schieramento portando così alla creazione della Lega Santa contro la Francia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mallett 2006, p. 64.
  2. ^ C.M.Goldoni, p.93.
  3. ^ Joseph Freiherr von Hormayr, Massimiliano I, in Il Plutarco austriaco ossia Vite e ritratti di tutti i sovrani della casa d'Austria e dei più rinomati generali, uomini di stato, letterati ed artisti dell'impero austriaco, vol. 2, Bettoni, 1821, p. 238. URL consultato il 24 giugno 2016 (archiviato il 24 giugno 2016).
    «Angustiato da questo pensiero, egli scoprì all'ambasciatore veneto a Roma tutto il segreto della lega (la signoria ne aveva già formato sospetto sopra alcuni inconsiderati discorsi dell'ambasciatore di Francia)»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Marocchi, I Gonzaga a Lonato 1509-1515, Brescia, 2010.
  • (EN) M. E. Mallett e J. R. Hale, The Military Organisation of a Renaissance State: Venice C.1400 to 1617, Cambridge University Press, 2006, ISBN 978-0521032476.
  • Luciano Chiappini, Gli estensi. Storia di mille anni, Ferrara, Corbo Editore, 2001, ISBN 9788882690298.
  • Francesco Locatelli, La fabbrica ducale estense delle artiglierie (da Leonello ad Alfonso II d'Este), Adriano Tassi (collaborazione e revisione), N 672 di serie numerata da 1 a 1000, opera realizzata con il contributo della Unione degli Industriali della Provincia di Ferrara, Bologna, Editrice Cappelli, 1985, OCLC 18349517, SBN IT\ICCU\CFI\0087435.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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