La sorpresa

La sorpresa
Commedia in due atti
Uno scorcio della Garfagnana, dove è ambientato il dramma all'interno del dramma
AutoreGilbert Keith Chesterton
Titolo originaleThe Surprise
Lingua originaleInglese
Pubblicato nel1952
Personaggi
  • Un frate francescano
  • L'Autore

Personaggi che compaiono come burattini nel primo atto e come esseri viventi nel secondo atto:

  • Oliviero Olivarez, un poeta
  • Principessa Cristina di Garfagnana
  • Donna Maria di Compostela, sua amica
  • Febo, re di Fontarabia
  • Il capitano della guardia
  • Una guardia
 

«Nessun uomo ha mai compiuto un miracolo. Gli atei hanno spesso ragione. È Dio che compie i miracoli.[1]»

La sorpresa (The Surprise) è un'opera teatrale di Gilbert Keith Chesterton, pubblicata postuma nel 1952.

In essa Chesterton affronta, con il suo tipico piglio arguto e sorprendente, i temi del libero arbitrio, della felicità umana e del teatro nel teatro. In particolare, nell'opera è sviscerato il rapporto di dipendenza e autonomia che si sviluppa tra un autore e i suoi personaggi: Chesterton confidò ad un amico, mentre stava scrivendo La sorpresa, che era intenzionato a «superare Pirandello»[2], facendo riferimento a Sei personaggi in cerca d'autore, dove è trattato lo stesso tema.

L'idea portante de La sorpresa era già stata abbozzata dall'autore in Ortodossia, libro di apologetica che aveva pubblicato nel 1908.[3]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • G. K. Chesterton, La sorpresa e altri piccoli doni, traduzione di Annalisa Teggi, editrice Guerrino Leardini, 2015.
  • Contenuto in G. K. Chesterton, Magia e altri sette drammi, a cura di Giulio Mainardi, Milano, Jouvence, 2018, ISBN 978-88-7801-645-3.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chesterton, 2018, p. 318.
  2. ^ L'espressione usata da Chesterton fu «out-Pirandello Pirandello».
  3. ^
    (EN)

    «According to most philosophers, God in making the world enslaved it. According to Christianity, in making it, He set it free. God had written, not so much a poem, but rather a play; a play he had planned as perfect, but which had necessarily been left to human actors and stage-managers, who had since made a great mess of it.»

    (IT)

    «Secondo la maggior parte dei filosofi, nel creare il mondo Dio lo rese schiavo. Secondo il cristianesimo, nel crearlo Egli lo liberò. Dio aveva scritto non tanto una poesia, quanto un dramma; un dramma che Egli aveva pianificato perché fosse perfetto, ma che fu necessariamente lasciato ad attori ed assistenti di scena umani, che da allora ne hanno fatto un gran pasticcio.»

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]