La Destra - Fiamma Tricolore

La Destra - Fiamma Tricolore
LeaderDaniela Santanchè
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedeRoma
AbbreviazioneLD - FT
Fondazione15 febbraio 2008
Dissoluzione2009
IdeologiaNeofascismo
Destra sociale
CollocazioneEstrema destra

La Destra - Fiamma Tricolore è stata una lista elettorale di orientamento neofascista e della destra sociale formatasi per le elezioni politiche in Italia del 2008 dall'accordo dei due partiti italiani, La Destra di Francesco Storace e il Movimento Sociale Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli, con a capo Daniela Santanchè, indicata come capo della lista.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la caduta del Governo Prodi e l'indizione di elezioni anticipate, entrambi i partiti non erano riusciti ad accordarsi con Silvio Berlusconi per stipulare un'alleanza con il nuovo movimento del Popolo della Libertà senza dovervi confluire; in realtà la decisione era stata presa immediatamente dopo un'assemblea tenutasi a Trieste, dove erano presenti i più importanti quadri nazionali, e la base si era schierata contro la fusione elettorale nel PdL. Il promotore dell'alleanza è stato Luca Romagnoli che, in risposta ad un precedente appello del presidente de La Destra Teodoro Buontempo, ha lanciato un ulteriore invito a Francesco Storace per presentarsi sotto un solo simbolo che rappresentasse la tradizione della destra in Italia.[1]

L'accordo tra i due partiti venne annunciato il 15 febbraio, durante una conferenza stampa tenuta da Luca Romagnoli, Teodoro Buontempo e Daniela Santanchè, che fu la candidata premier. Nella stessa occasione venne anche presentato il simbolo del cartello, che ricordava molto quello che Alleanza Nazionale aveva appena lasciato per confluire nel Popolo della Libertà.[2] Il 4 marzo il Viminale bocciò il simbolo de La Destra, in quanto troppo simile a quello di Alleanza Nazionale, partito ancora esistente, e concesse 48 ore per la presentazione di un altro simbolo.[3] Il 6 marzo 2008 arrivò l'approvazione del Viminale sul simbolo modificato, con il logo della Fiamma Tricolore posizionato più in alto su sfondo uniformemente azzurro chiaro, con la scritta "Santanchè Presidente".[4]

Alla lista hanno aderito anche i partiti regionali Unitalia e Trentino Libero,[5] mentre il Fronte Sociale Nazionale di Adriano Tilgher ha dato indicazione di voto per questa lista.[senza fonte]

Nelle elezioni di aprile 2008, La Destra-Fiamma Tricolore non è riuscita a superare le soglie di sbarramento né alla Camera né al Senato, rimanendo così esclusa dal Parlamento Italiano, avendo ottenuto rispettivamente il 2,4% dei voti alla Camera[6] e il 2,1% al Senato[7]).

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Politiche 2008 Camera 884.961 2,43 0
Senato 686.926 2,09 0

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il testo della lettera di Romagnoli da Fiammatricolore.net, su fiammatricolore.net. URL consultato il 18 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
  2. ^ «Destra», arriva la Fiamma tricolore Logo simile ad An da Corriere.it, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 18 febbraio 2008 (archiviato il 1º novembre 2015).
  3. ^ Il Viminale boccia il simbolo de La Destra-Fiamma Tricolore, su qn.quotidiano.net. URL consultato il 10 marzo 2008 (archiviato il 9 marzo 2008).
  4. ^ Ok del Viminale al nuovo simbolo de La Destra-Fiamma Tricolore
  5. ^ Il Presidente di UNITALIA Donato Seppi, Comunicato stampa: Unitalia con La Destra per sconfiggere definitivamente la sinistra a livello nazionale. Per le elezioni provinciali riproponiamo una lista unitaria per tutto il centro destra, su consiglio-bz.org, Consiglio provinciale di Bolzano, 28 gennaio 2008. URL consultato il 21 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2020).
  6. ^ Ministero dell'Interno - Elezione della Camera dei Deputati del 13 - 14 aprile 2008, su politiche.interno.it. URL consultato il 15-04-2008 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2008).
  7. ^ Ministero dell'Interno - Elezione del Senato della Repubblica del 13 - 14 aprile 2008, su politiche.interno.it. URL consultato il 15-04-2008 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2008).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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