Khamis Gheddafi

Khamis Gheddafi
NascitaTripoli, 27 maggio 1983
MorteTarhuna, 29 agosto 2011
Dati militari
Paese servitoBandiera della Libia Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista
Forza armata Esercito libico
Unità32ª Brigata dell'esercito libico
Anni di servizio2003-2011
GradoColonnello
GuerrePrima guerra civile in Libia
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Khamis Gheddafi (in arabo خميس القذافي?, Khamīs al-Qadhdhāfī; Tripoli, 27 maggio 1983Tarhuna, 29 agosto 2011) è stato un militare libico, sesto figlio di Muʿammar Gheddafi e più volte dato per morto nella guerra civile.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione e carriera[modifica | modifica wikitesto]

Khamis Gheddafi si è laureato presso l'accademia militare di Tripoli, ricevendo un diploma di laurea in arte e scienza militare, e, in seguito, presso l'Accademia Militare Frunze[1][2] a Mosca e presso l'Accademia di Stato Maggiore dell'Accademia delle Forze Armate della Federazione Russa. Dal mese di aprile 2010 ha frequentato un master in economia a Madrid, presso la IE Business School[2] (precedentemente nota come Instituto de Empresa), dal quale è stato tuttavia espulso nel marzo 2011 per "i suoi collegamenti agli attacchi contro la popolazione Libica"[3]. Nel 2008 ha visitato l'Algeria, dove è stato ricevuto dal presidente Abdelaziz Bouteflika. Era il comandante della 32ª Brigata, facente parte delle forze armate libiche, fedele a Muʿammar Gheddafi.

Guerra civile del 2011[modifica | modifica wikitesto]

Durante la Guerra civile libica ha comandato la 32ª Brigata, specialmente temuta ed efficace nella lotta contro i "ribelli" sostenuti dalla NATO. La notizia della sua presunta morte[4] avvenuta il 20 marzo 2011 per le ferite riportate durante un bombardamento aereo del bunker di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli, è stata smentita dal governo libico: il 29 marzo successivo la televisione di stato libica ha mostrato immagini in diretta in cui si vedeva Khamis Gheddafi tra i sostenitori del regime a Bab al-Aziziya.

La notizia della sua morte viene nuovamente diffusa il 29 agosto: Khamis sarebbe stato ucciso da un Apache della RAF, che avrebbe centrato con un missile la Toyota Land Cruiser 4x4 blindata a bordo della quale si trovava[5] Il corpo di Khamis sarebbe stato sepolto a Zliten[6]. La notizia della morte è stata però nuovamente smentita dai lealisti di Gheddafi, secondo i quali Khamis, oltre a essere vivo, sarebbe stato promosso sul campo al grado di generale per la sua abile condotta strategico-militare e per il coraggio dimostrato in battaglia.

Tuttavia, il 15 ottobre, la Arrai TV, rete televisiva pro-Gheddafi, ha diramato in rete l'annuncio della morte di Khamis Gheddafi, secondo l'emittente avvenuta il 29 agosto 2011[7][8]. Un anno dopo, il 20 ottobre 2012, a seguito di scontri avvenuti presso Bani Walid, tra le ultime roccaforti del regime, il Presidente dell'Assemblea Nazionale Muḥammad al-Maqariaf (Mohamed Magarief) ha annunciato la cattura e la morte del Gheddafi.[9] La notizia viene tuttavia nuovamente smentita direttamente dal vicepremier, Muṣṭafā Abū Shuqūr (talora scritto Abu Shughur), mentre si conferma che Khamis Gheddafi è ancora vivo. [10] [11] Il 12 aprile 2013 avrebbe guidato la 32ª Brigata nell'attacco al commissariato di Sebha uccidendo un poliziotto e ferendone altri due. Il commando era formato da ex agenti dei servizi d'intelligence libici.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]