Joseph von Sonnenfels

Joseph von Sonnenfels in una stampa d'epoca

Joseph von Sonnenfels (Nikolsburg, 1732Vienna, 25 aprile 1817) è stato un romanziere e giurista austriaco, illuminista e stimato consigliere presso i sovrani austriaci Giuseppe II e Maria Teresa d'Austria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Statua di Joseph von Sonnenfels nella piazza del municipio di Vienna

Di origini ebraiche, fu battezzato da bambino (assieme a suo fratello) allorché anche il padre si convertì al cristianesimo; si laureò in legge all'università di Vienna, dove poi ottenne una cattedra in scienze politiche[1].

Istruttore al Collegium Theresianum, ottenne vasta notorietà con la sua attività pubblicistica su varie riviste nelle quali propugnò le idee dell'Illuminismo, del quale è considerato il più importante esponente austriaco[1].

Fu consigliere dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria ed ebbe un ruolo importante nella redazione del codice civile e del codice penale[1].

Nel 1775 pubblicò a Zurigo il saggio Sull'abolizione della tortura (Über Abschaffung der Tortur, Zurigo 1775[2]), con il quale, similmente a Cesare Beccaria, prendeva posizione contro la tortura e contro la pena di morte[3]. La diffusione di tale libro fu inizialmente vietata in Austria e Maria Teresa proibì espressamente a Sonnenfels di occuparsi di queste tematiche[1]. A tale imposizione Sonnenfels rispose con una supplica scritta all'imperatrice[1], nella quale rivendicò la legittimità della sua attività di giurista e di docente e chiese un esame pubblico delle proprie idee[4].

Il trattato di Sonnenfels fu alla base del procedimento di riforma delle leggi penali, che sfociò nel codice penale emanato dall'imperatore Giuseppe II il 13 gennaio 1787 (Codice penale giuseppino); con questo codice la tortura e la pena di morte furono abolite, e ciò fece dell'Impero asburgico il secondo Stato in Europa (dopo il Granducato di Toscana) ad abolire la pena di morte[3].

Sonnenfels fu membro di logge massoniche a Lipsia e poi a Vienna; nel 1784 fu eletto Gran Maestro della Gran Loggia distrettuale Zur wohltätigen Eintracht. Fu anche membro degli Illuminati di Baviera, che abbandonò nel 1786[5].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Nota di Franco Venturi a Joseph von Sonnenfels, Supplica apologetica a S.M.I.R.A., in: Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene. Con una raccolta di lettere e documenti relativi alla nascita dell'opera e alla sua fortuna nell'Europa del Settecento, a cura di Franco Venturi, Einaudi, Torino 1965, pag. 580 n.
  2. ^ Edizione italiana: Milano 1776
  3. ^ a b Nota di Franco Venturi ad un estratto da Joseph von Sonnenfels, Su l'abolizione della tortura, in: Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene. Con una raccolta di lettere e documenti relativi alla nascita dell'opera e alla sua fortuna nell'Europa del Settecento, a cura di Franco Venturi, Einaudi, Torino 1965, pagg. 592-3 n.
  4. ^ Joseph von Sonnenfels, Supplica apologetica a S.M.I.R.A., in: Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene. Con una raccolta di lettere e documenti relativi alla nascita dell'opera e alla sua fortuna nell'Europa del Settecento, a cura di Franco Venturi, Einaudi, Torino 1965, pagg. 580-92.
  5. ^ "Sonnenfels è diventato un traditore dell'Ordine", Lettera di Ignaz von Born a Friederich Münter datata 2 luglio 1786, citata in: Jan Assmann, Religio duplex. Comment les Lumières ont réinventé la religion des Égyptiens, Parigi, Aubier 2013, p. 297.

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