Jean-Claude Trichet

Jean-Claude Trichet

Presidente della Banca centrale europea
Durata mandato1º novembre 2003 –
31 ottobre 2011
PredecessoreWim Duisenberg
SuccessoreMario Draghi

Governatore della Banca di Francia
Durata mandato1º settembre 1993 –
1º novembre 2003
PredecessoreJacques de Larosière
SuccessoreChristian Noyer

Dati generali
Partito politicoParti Socialiste Unifié
FirmaFirma di Jean-Claude Trichet

Jean-Claude Trichet (Lione, 20 dicembre 1942) è un banchiere ed economista francese, dal 2003 al 2011 presidente della Banca centrale europea e dal 1993 al 2003 Governatore della Banca di Francia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Lione in una famiglia di intellettuali. Il padre, Jean Trichet, è insegnante, amico di Georges Pompidou e Léopold Sédar Senghor.

È allievo a Parigi al Lycée Fénelon Sainte-Marie e poi al Liceo Condorcet. In seguito diventa ingegnere civile presso la National School of Mines di Nancy nel 1964, quindi prende un master in economia presso l'Università di Parigi nel 1966 e poi presso l'IEP (Sciences Po) di Parigi (1966, sezione Servizio pubblico).[1] Dal 1966 al 1971 studia all'Ecole national d'administration (ENA).[2] Dichiara di essere stato membro, "Tra i 19 e 20 anni",[3] del Partito socialista unificato francese (PSU); è consulente del think tank atlantista European Horizons.[4]

Lavora come ispettore generale delle finanze[quando?]. Nel 1978 è consulente tecnico all'Eliseo, sotto la presidenza di Valéry Giscard d'Estaing.[5] Nel 1986 è capo dello staff del Ministero delle finanze di Édouard Balladur.[3] Tra il 1987 e il 1993 è direttore del Tesoro.[6] Nel 1993 è nominato governatore della Banque de France.[6]

Presidente della BCE[modifica | modifica wikitesto]

Succedendo a Wim Duisenberg, il 1º novembre 2003 diventa il secondo presidente della Banca centrale europea, carica che mantiene fino al 1º novembre 2011. La Francia avrebbe voluto Trichet in questo incarico fin dal 1998, anno di fondazione della BCE, ma era stata costretta ad accettare la candidatura di Duisenberg dopo un periodo di trattative con gli altri stati membri. Secondo il settimanale Express, il compenso di Jean Claude Trichet come presidente della Banca centrale europea a Francoforte ammontava a 345252 €, oltre alle spese di residenza e di intrattenimento[cosa sono?]. Nel 2007 il Financial Times lo considera la personalità dell'anno per la gestione della crisi dei subprime.

Ha suscitato l'opposizione della delegazione francese dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa per essersi rifiutato di parlare in francese, comportamento che gli ha valso, nel 2004, il conferimento di un premio satirico. Nel 2008 Trichet è il decimo destinatario del Premio Vision for Europe.

Il 19 ottobre 2011, a Francoforte sul Meno, davanti ai principali esponenti finanziari e politici europei, passa ufficialmente le consegne all'italiano Mario Draghi (già Governatore della Banca d'Italia), suo successore alla Presidenza BCE dal 1º novembre 2011.

Altri incarichi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2011 Jean-Claude Trichet è il presidente del gruppo europeo della Commissione Trilaterale in sostituzione di Mario Monti, diventato Presidente del Consiglio.[7]

Dall'aprile 2012 è presidente di Bruegel e lo è anche del Gruppo dei Trenta. Membro onorario dell'Aspen Institute France, direttore dell'Institute for International Economics, un importante think tank di Washington, è membro del comitato direttivo del gruppo Bilderberg e membro del club Le Siècle.

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 giugno 2003, insieme a Jacques de Larosière, viene assolto dal Tribunale penale di Parigi per la vicenda di irregolarità nel Crédit Lyonnais, una delle maggiori banche francesi quando lui era al Tesoro[8]. Il 21 maggio 2008 la Corte d'appello di Versailles autorizza la prosecuzione del procedimento civile contro di lui nell'ambito della causa Crédit Lyonnais.[9][10]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

All'età di 22 anni ha sposato Aline Rybalka, diplomatica e traduttrice i cui genitori erano immigrati in Francia dall'Ucraina. Hanno due figli: Pierre-Alexis (nato nel 1971) e Jean-Nicolas (nato nel 1974).

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze francesi[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia dell'Associazione di politica estera (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia dell'Associazione di politica estera (Stati Uniti)
«Per il suo internazionalismo responsabile e il suo lavoro per ampliare la comprensione pubblica degli affari internazionali.»
— [11]

Lauree ad honorem[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Sciences Po Stories - L'histoire de Sciences Po : la frise, les récits, les portraits et la carte, su Sciences Po stories. URL consultato il 1º gennaio 2018.
  2. ^ (FR) JEAN-CLAUDE TRICHET, La légende du grand argentier, in L'Express, 8 giugno 2000. URL consultato il 9 aprile 2012.
  3. ^ a b (FR) Jean-Claude Trichet, chevalier du franc fort, in L'Express, 16 settembre 1993. URL consultato il 9 aprile 2012.
  4. ^ (EN) European Horizons – A Transatlantic Think-Tank, su europeanhorizons.org. URL consultato il 12 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2015).
  5. ^ (EN) Valéry Giscard d’Estaing and Helmut Schmidt on “The Future of Europe – views from Founding Fathers”, su ECB. URL consultato il 9 aprile 2012 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2012).
  6. ^ a b (FR) Biographie Jean-Claude Trichet, in Trader Finance. URL consultato il 9 aprile 2012.
  7. ^ Jean-Claude Trichet presidente, su trilateral.com. URL consultato il 31 dicembre 2012.
  8. ^ (EN) Trichet in the clear, in The Economist, 19 giugno 2003. URL consultato il 9 aprile 2012.
  9. ^ (FR) Crédit Lyonnais: la procédure civile contre Trichet se poursuit, in Le nouvel Observateur, 29 maggio 2008. URL consultato il 9 aprile 2012.
  10. ^ (FR) Crédit Lyonnais: la procédure civile contre Jean-Claude Trichet relancée [collegamento interrotto], in Les Echos, 30 maggio 2008. URL consultato il 9 aprile 2012.
  11. ^ [1]
  12. ^ Archivio Storico Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, su archiviostorico.unibo.it. URL consultato il 3 febbraio 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente della Banca centrale europea Successore
Wim Duisenberg 1º novembre 2003 - 1º novembre 2011 Mario Draghi
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