It Ain't Me Babe

It Ain't Me, Babe
ArtistaBob Dylan
Autore/iBob Dylan
GenereFolk
Edito daColumbia Records
Pubblicazione originale
IncisioneAnother Side of Bob Dylan
Data1964
Durata3'33"
(EN)

«But it ain't me, babe,
No, no, no, it ain't me, babe,
It ain't me you're lookin' for, babe.»

(IT)

«Ma non sono io, piccola,
No, no, no, non sono io, piccola,
non sono io, quello che cerchi, piccola»

It Ain't Me, Babe è un brano musicale del 1964 scritto ed interpretato da Bob Dylan, incluso per la prima volta nell'album Another Side of Bob Dylan.

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

La frase iniziale della canzone (Go away from my window...) è una citazione di una composizione del cantante folk John Jacob Niles, Go 'Way From My Window. Niles è indicato da Dylan come una delle sue influenze primarie all'inizio di carriera nella sua autobiografia Chronicles - Volume 1. Il giornalista musicale biografo di Dylan Clinton Heylin afferma che un giornalista del Times presente nel maggio 1964 al concerto di Dylan alla Royal Festival Hall che segnò il debutto sul palco della canzone, fraintese la frase del testo nel ritornello che recita: «no, no, no, it ain't me babe» come una parodia della She Loves You dei Beatles con i loro «yeah, yeah, yeah».[1] Quando Bob Dylan eseguì i suoi primi concerti elettrici al Forest Hills Tennis Stadium, alla Carnegie Hall, all'Hollywood Bowl, e a Monterey nel 1965, rifece It Ain't Me, Babe con un arrangiamento elettrico.

Secondo alcune interpretazioni il soggetto della canzone sarebbe la rottura della relazione sentimentale di Dylan con Suze Rotolo (che rievocherà a suo modo anche nella lunga e velenosa Ballad In Plain D presente sempre sullo stesso album), alla quale il cantautore rivolgerebbe il suo caustico: «It Ain't Me Babe» ("Quello non sono io, bambina") indicandole con amarezza che non è lui l'uomo della sua vita.

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Clinton Heylin, Bob Dylan: Behind the Shades Revisited, HarperCollins, 2001, p. 154, ISBN 0-06-052569-X.
  2. ^ https://www.rockol.it/news-727539/gian-pieretti-e-il-nobel-di-bob-dylan

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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