Iotapata

Vista panoramica dalla vetta di Tel Yodfat. Il moshav è a circa un quarto dell'immagine da sinistra.

Iotapata (in greco antico Ἰωτάπατα; anche Yodfat, Yodefat, Tel Yodfat, Jotapata, Jodeptah, Yotvah, Tell Jafat, o Jotbah) era un antico villaggio fortificato nella Galilea settentrionale, a nord di Seffori (Israele), principalmente noto per la sanguinosa battaglia che vi si svolse nel 67, durante la prima guerra giudaica e raccontata da Flavio Giuseppe nella sua opera Guerra giudaica.

«Iotapata, a parte una piccola parte, sorge tutta su un dirupo, vale a dire che da tutte le altre parti è circondata da profondissimi burroni, tanto che lo sguardo di chi vuole misurarne la profondità non riesce a scorgervi il fondo. Mentre è accessibile solo da nord, dove la città si protende su uno sperone di montagna in modo obliquo. Anche questo quartiere Giuseppe aveva messo al sicuro quando aveva fortificato la città, tanto da rendere inespugnabile ai nemici la parte sovrastante. Nascosta in mezzo ad altri monti, la città risultava totalmente invisibile prima di arrivarvi. Questo era il sistema difensivo di Iotapata.»

Assedio di Iotapata[modifica | modifica wikitesto]

La collina dove sorgeva Iotapata
Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Iotapata.

Iotapata giocò un ruolo importante nella prima guerra giudaica (66-73). La città ospitava il contingente di Flavio Giuseppe (all'epoca solo "Giuseppe"), ed era molto fortificata. Nel 67 vi arrivò l'esercito romano comandato dal generale Tito Flavio Vespasiano (il futuro imperatore Vespasiano) e composto da tre legioniLegio V Macedonica, X Fretensis, and XV Apollinaris — e dalle truppe di sostegno, per un totale di 60.000 uomini. I Romani si accamparono sul lato nord, tentarono un attacco diretto che fallì e poi decisero di iniziare un assedio.

Gli Ebrei resistettero per 47 giorni all'assedio, riuscendo persino a ferire Vespasiano, ma alla fine la fortezza cadde (1º luglio 67). I Romani uccisero 40.000 persone, riducendo in schiavitù 1.000 tra donne e bambini. Una dozzina dei principali combattenti si suicidarono per non cadere nelle mani dei Romani, ma Giuseppe riuscì a sopravvivere (si veda il problema di Giuseppe).

Iotapata oggi[modifica | modifica wikitesto]

Sulla collina a nord di Iotapata è stato fondato il moshav di Yodfat. Il sito archeologico di Iotapata, invece, non è stato ancora scavato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie

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