Inibitori della ricaptazione della noradrenalina

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Gli inibitori della ricaptazione della noradrenalina, noti anche con l'acronimo NaRI oppure NRI (dall'inglese noradrenaline reuptake inhibitor), sono una classe di farmaci che elevano i livelli extracellulari del neurotrasmettitore noradrenalina nello spazio sinaptico tramite l'inibizione dell'azione dell'enzima trasportatore della noradrenalina (NET) presinaptico.

Indicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Trovano principale utilizzo nella psicofarmacologia per il trattamento di diverse patologie, in particolare disturbo da deficit di attenzione/iperattività, narcolessia, obesità e disturbi depressivi. Tra le diverse molecole appaiono molto diverse le percentuali di specificità e selettività recettoriale.[1]

Farmacologia[modifica | modifica wikitesto]

I NaRI non hanno virtualmente azioni su altri trasportatori delle monoammine. Tuttavia questo non vuol dire che i NaRI non mostrino assolutamente alcun effetto sui livelli di altre monoamine: recenti studi suggeriscono un fenomeno di tipo modulatorio sugli eterorecettori della corteccia prefrontale mediale, secondo il quale anche per effetto indiretto degli α1 e α2 recettori adrenergici migliorerebbero la liberazione sinaptica nella sinapsi; questo fenomeno sembra essere la causa di un certo effetto di potenziamento di alcuni NaRI (atomoxetina e reboxetina) sui sintomi della schizofrenia. Questo effetto è presente sulla corteccia prefrontale e non nello striato al contrario dei farmaci stimolanti.

Elenco di NaRI[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Dirk Eyding, Monika Lelgemann e Ulrich Grouven, Reboxetine for acute treatment of major depression: systematic review and meta-analysis of published and unpublished placebo and selective serotonin reuptake inhibitor controlled trials, in BMJ (Clinical research ed.), vol. 341, 12 ottobre 2010, pp. c4737, DOI:10.1136/bmj.c4737. URL consultato il 14 aprile 2017.

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