Ingemar Stenmark

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Ingemar Stenmark
Ingemar Stenmark nel 1979
Nazionalità Bandiera della Svezia Svezia
Altezza 181 cm
Peso 75 kg
Sci alpino
Specialità Slalom gigante, slalom speciale
Squadra Tärna IK Fjällvinden
Termine carriera 1989
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Olimpiadi 2 0 1
Mondiali 5 1 1
Europei juniores 1 0 0

Trofeo Vittorie
Coppa del Mondo 3 trofei
Coppa del Mondo - Gigante 7 trofei
Coppa del Mondo - Slalom 8 trofei

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Jan Ingemar Stenmark (Storuman, 18 marzo 1956) è un ex sciatore alpino svedese.

Con 86 successi (46 in slalom gigante e 40 in slalom speciale), ottenuti tra il 1974 e il 1989, è lo sciatore più vincente nella storia della Coppa del Mondo di sci alpino maschile. Nel suo palmarès vanta due titoli olimpici (gigante e slalom a Lake Placid 1980), cinque iridati (gigante e slalom a Garmisch-Partenkirchen 1978, slalom a Schladming 1982 e i due titoli olimpici validi anche ai fini iridati), tre Coppe del Mondo generali e quindici di specialità. È considerato il più grande sciatore di tutti i tempi nelle discipline tecniche[1][2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in Lapponia, a Joesjö[2][3] (comune di Storuman, nella provincia di Norrland), la sua famiglia si trasferì in seguito nella vicina Tärnaby quando Stenmark aveva quattro anni[4] e divenne amico di un altro ragazzino, Stig Strand, che si sarebbe a sua volta imposto ai vertici dello slalom speciale[5]. Quattro anni dopo partecipò al Trofeo Topolino classificandosi 14º[4]. Fu scoperto giovanissimo dal tecnico italiano Ermanno Nogler, che lo seguì per tutta la carriera e con il quale formò una coppia indissolubile, tanto che i due si ritirarono insieme dal Circo bianco[6].

Stagioni 1974-1975[modifica | modifica wikitesto]

L'atleta svedese, che decise con scelta innovativa di affidarsi per la fornitura degli sci alla ditta jugoslava Elan[1][2][7], esordì in Coppa del Mondo a diciassette anni, l'8 dicembre 1973 sul classico tracciato di Val-d'Isère in Francia, giungendo 46º in slalom gigante. Nella stessa stagione, nel febbraio dell'anno seguente, partecipò per la prima volta a una rassegna iridata e a Sankt Moritz 1974 ottenne il 9º posto nello slalom gigante. Nemmeno un mese dopo, il 2 marzo, salì non ancora diciottenne per la prima volta sul podio in Coppa del Mondo, nella stessa specialità a Voss, giungendo 3º alle spalle dell'italiano Gustav Thöni, suo futuro grande rivale, e dell'austriaco Hansi Hinterseer. A conferma dei progressi che il giovane svedese stava dimostrando, si aggiudicò anche alcune gare di Coppa Europa[8] e la medaglia d'oro nello slalom gigante agli Europei juniores di Jasná 1974[1][9].

Stenmark in gara in Val Gardena nel 1975

La successiva stagione 1974-1975 si aprì con buoni risultati in Coppa Europa, dove ottenne una vittoria a Vipiteno[10], subito seguita il 17 dicembre dal primo successo in Coppa del Mondo, in slalom speciale sul difficile tracciato della 3-Tre di Madonna di Campiglio; Stenmark in quella circostanza precedette nell'ordine gli italiani Paolo De Chiesa e Fausto Radici. Con l'arrivo del nuovo anno, Stenmark infilò una decina di podi in serie, che lo portarono a un passo dal conquistare la sua prima Coppa del Mondo assoluta poiché lo sciatore svedese fu protagonista, il 23 marzo 1975 in Val Gardena in Italia assieme all'atleta di casa Thöni, di una delle gare più celebri dello sci alpino: la coppa di cristallo di quell'anno fu infatti assegnata all'azzurro nell'ultimo slalom parallelo[11], con 5 punti di vantaggio; Stenmark si aggiudicò invece la Coppa del Mondo di slalom gigante, con 9 punti di margine su Piero Gros, e la Coppa del Mondo di slalom speciale, con 11 punti di vantaggio su Thöni.

Stagioni 1976-1978[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione caratterizzata dai XII Giochi olimpici invernali di Innsbruck 1976 e dai primi segni di calo di rendimento delle prestazioni da parte della Valanga azzurra, Stenmark in Coppa del Mondo inanellò una serie di successi in slalom speciale (sette su sette gare disputate), ma anche in slalom gigante; questi risultati gli consentirono di vincere la classifica generale con 44 punti di vantaggio su Gros e le Coppe di entrambe le specialità, rispettivamente con 6 punti di vantaggio su Thöni e 40 su Gros. Alle sue prime Olimpiadi lo svedese vinse la medaglia di bronzo nello slalom gigante (valida anche per i Mondiali 1976), nella gara che vide primeggiare lo svizzero Heini Hemmi davanti al connazionale Ernst Good; non completò invece la prova di slalom speciale.

La stagione 1976-1977 proseguì sulla falsariga della precedente; lo svedese riconquistò la Coppa del Mondo generale e quella di slalom speciale (rispettivamente con 89 e con 34 punti di vantaggio su Klaus Heidegger), mentre nella classifica di slalom gigante arrivò a pari merito con Heini Hemmi, ma la coppa di cristallo fu assegnata a quest'ultimo per i migliori piazzamenti ottenuti. Stenmark conquistò la Coppa generale con un ruolino di marcia impressionante: vinse infatti sette slalom speciali su dieci, ma anche tre slalom giganti, dominando le specialità tecniche. Il 1978 fu, se possibile, anche più ricco di soddisfazioni per lo sciatore di Tärnaby; infatti in quell'annata vinse ancora la Coppa del Mondo assoluta, quella di slalom gigante e quella di slalom speciale (rispettivamente con margini di 34 punti su Phil Mahre, di 20 su Andreas Wenzel e di 25 su Heidegger) e rimpinguò il palmarès anche con due medaglie d'oro, nello slalom gigante e nello slalom speciale, ai Mondiali disputati a Garmisch-Partenkirchen.

Stagioni 1979-1980[modifica | modifica wikitesto]

A questo punto però la Federazione Internazionale Sci introdusse nella Coppa del Mondo un nuovo metodo di calcolo dei punteggi che svantaggiò particolarmente lo svedese[1]: infatti con il nuovo regolamento potevano essere conteggiati solo i punti di un numero limitato di gare per specialità, in modo tale da favorire gli atleti polivalenti e gli specialisti della combinata, anche se di qualità tecnica inferiore, cosa di cui lo stesso svedese si lamentò in seguito[12]. Fu così che lo svizzero Peter Lüscher risultò vincitore della Coppa generale nel 1978-1979 grazie a tre sole vittorie (tra le quali figuravano due combinate): nonostante il fatto che in quella stagione Stenmark si fosse aggiudicato tutti i dieci slalom giganti in palio, oltre a tre slalom speciali, Stenmark giunse solo 5º in classifica generale. Vinse invece le Coppe di slalom gigante, con 21 punti di vantaggio su Lüscher, e di slalom speciale, con 12 punti su Mahre.

L'atleta scandinavo aveva comunque altri obiettivi da perseguire; il più importante di questi era l'oro olimpico. L'occasione si presentò ai XIII Giochi olimpici invernali di Lake Placid 1980: pur non trascurando la Coppa del Mondo, dove giunse 2º nella classifica generale staccato di 4 punti dal vincitore Wenzel, terminando a podio in tutte le 14 gare disputate e vincendo i trofei di slalom gigante e di slalom speciale (rispettivamente con 38 punti di margine su Hans Enn e 37 su Bojan Križaj), colse l'unico successo che ancora gli mancava, il titolo olimpico: vinse la medaglia d'oro sia nello slalom gigante, sia nello slalom speciale, valide anche ai fini dei Mondiali 1980. In quella stagione di Coppa del Mondo interruppe la striscia di 15 successi consecutivi in slalom gigante, terminando 3º a Oberstaufen.

Stagioni 1981-1982[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante la rinuncia alla polivalenza, Stenmark gareggiò anche in discesa libera, benché non si trovasse a suo agio con le velocità[13]. Scelse come teatro l'impegnativa Streif di Kitzbühel, che il 17 gennaio 1981 affrontò con cautela giungendo al traguardo 34º con un ritardo di oltre dieci secondi dal vincitore[12], riuscendo tuttavia a piazzarsi 3º nella combinata con lo slalom di Oberstaufen. La stagione 1980-1981 vide Stenmark vincere per l'ultima volta entrambe le classifiche di slalom gigante e di slalom speciale (rispettivamente con 10 punti in più di Aleksandr Žirov e 23 di Mahre); salì sul podio in 19 gare su 20 disputate.

Nel 1981-1982 in Coppa del Mondo non ottenne risultati di rilievo e in slalom gigante, dopo 37 podi consecutivi, dovette accontentarsi del 7º posto a Cortina d'Ampezzo il 15 dicembre; sia nella classifica di slalom gigante sia in quella di slalom speciale fu sopravanzato da Phil Mahre, di 4 e di 10 punti. Vinse però la medaglia d'oro nello slalom speciale ai Mondiali di Schladming, dove nello slalom gigante invece si vide sopravanzare da Steve Mahre, il fratello gemello di Phil, che vinse l'oro iridato. Stenmark fu comunque argento e con queste due medaglie, le ultime che riuscì ad aggiudicarsi tra Olimpiadi e Mondiali, fissò il totale complessivo a sette.

Stagioni 1983-1989[modifica | modifica wikitesto]

La Coppa del Mondo 1983 fu contraddistinta dalla vittoria a pari merito della classifica di slalom speciale con l'amico d'infanzia Stig Strand[5]. Infatti i due sciatori di Tärnaby conclusero le competizioni con lo stesso punteggio, ma la coppa di cristallo fu assegnata a Stenmark poiché era riuscito a vincere una gara in più del compaesano; nella classifica di slalom gigante Stenmark fu invece superato da Phil Mahre per 7 punti. L'ultima Coppa di specialità venne aggiunta alla bacheca di Stenmark nel 1983-1984, in slalom gigante (chiuse a pari punti con Pirmin Zurbriggen, ma il trofeo fu assegnato allo svedese per i migliori piazzamenti complessivi), mentre nella classifica di slalom speciale fu superato da Marc Girardelli di 10 punti. Per tentare di rivincere la Coppa del Mondo si cimentò anche nelle prove veloci: nel 1984, in occasione del supergigante di Garmisch-Partenkirchen del 29 gennaio concluse 5º nella nuova specialità, da poco introdotta nel calendario di Coppa del Mondo. A Stenmark non fu concesso di partecipare ai XIV Giochi olimpici invernali di Sarajevo 1984 a causa del suo status di "professionista", in quanto in possesso della cosiddetta licenza B[1][14], e non poté quindi difendere le medaglie d'oro vinte nell'edizione precedente.

Le ultime stagioni videro pian piano calare le prestazioni del fuoriclasse svedese, anche per l'emergere di nuovi atleti, quali Girardelli e l'elvetico Zurbriggen. Stenmark fu presente anche ai Mondiali di Bormio 1985, dove sfiorò il podio nello slalom speciale piazzandosi al 4º posto; due anni dopo, nella rassegna iridata di Crans-Montana 1987, giunse 10º nello slalom gigante e 5º nello slalom speciale. Ai XV Giochi olimpici invernali di Calgary 1988 Stenmark, ormai agli sgoccioli della carriera, tornò a partecipare nuovamente alle competizioni olimpiche e concluse 5º nello slalom speciale, mentre non terminò lo slalom gigante. L'ultima annata agonistica di Stenmark fu contraddistinta dai Mondiali di Vail 1989, dove fu 6º nello slalom gigante, e dal suo ultimo successo in Coppa del Mondo, nonché ultimo podio; a quasi trentatré anni e dopo aver militato quasi sedici anni in Coppa del Mondo, il 19 febbraio 1989 poté brindare nel gigante di Aspen alla vittoria numero 86. Un mese dopo a Shigakōgen disputò l'ultima gara in carriera, concludendo 4º nello slalom gigante di Coppa del Mondo disputato il 9 marzo.

Bilancio della carriera[modifica | modifica wikitesto]

Ingemar Stenmark nel 2014

Ingemar Stenmark è considerato dalla maggior parte della critica il più grande sciatore di tutti i tempi nelle discipline tecniche. Non è stato lo sciatore più completo poiché per sua scelta non partecipò alle gare di discesa libera, e per questo motivo non può vantare medaglie olimpiche in tutte le specialità come Jean-Claude Killy o Toni Sailer. In carriera conquistò sette medaglie d'oro iridate (il norvegese Kjetil André Aamodt ne ottenne nove, di cui quattro in combinata).

A Stenmark fu impedito di partecipare alle Olimpiadi di Sarajevo poiché avendo la licenza "B", che gli permetteva le sponsorizzazioni, fu considerato un professionista (il professionismo non era ammesso alle Olimpiadi). Vinse solo tre coppe di cristallo generali (classificandosi secondo per ben sei volte) a causa di una modifica regolamentare introdotta ad hoc per contenere il suo strapotere nelle discipline tecniche e favorire la polivalenza[1]. Stenmark, soprannominato "Ingo"[15], dominò tuttavia il circo bianco per un decennio, e in campo maschile il suo record di vittorie in Coppa del Mondo dura da decenni. Solo Franz Klammer rappresentò per la discesa libera, sia pur per un solo triennio, quello che Stenmark rappresentò per il gigante e lo slalom.

Nel periodo 1975-1984, l'apice della carriera dello sciatore, Stenmark dominò su tutte le piste che hanno fatto la storia dello sci alpino. Sempre in quegli anni realizzò il record assoluto di distacco inflitto in Coppa del Mondo al secondo classificato, ottenuto il 4 febbraio 1979 nello slalom gigante di Jasná, quando staccò di 4 secondi e 6 centesimi lo jugoslavo Bojan Križaj; è suo anche il record di distacco nello slalom speciale, registrato il 7 gennaio 1982 a Kitzbühel: 3 secondi e 16 centesimi nei confronti di Phil Mahre[16]. Nonostante tale dominio, non gli mancarono affatto rivali sia nello slalom speciale con il liechtensteinese Andreas Wenzel e gli stessi Mahre e Križaj, sia nello slalom gigante con gli svizzeri Heini Hemmi e Joël Gaspoz o in entrambi, come i grandi Gustav Thöni e Marc Girardelli. Il fuoriclasse svedese inoltre riuscì a vincere tutti gli slalom giganti disputati in una stagione (dieci su dieci nel 1978-1979, quando ottenne anche tre successi in slalom speciale per un totale complessivo di tredici vittorie), risultato che ancora non è stato eguagliato da altri atleti. Lo sciatore di Tärnaby può anche vantare nove titoli nazionali ai Campionati svedesi, quattro in slalom gigante e cinque in slalom speciale[17].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Olimpiadi[modifica | modifica wikitesto]

Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Europei juniores[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo - vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Data Località Paese Specialità
17 dicembre 1974 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia SL
12 gennaio 1975 Wengen Bandiera della Svizzera Svizzera SL
21 febbraio 1975 Naeba Bandiera del Giappone Giappone GS
2 marzo 1975 Garibaldi Bandiera del Canada Canada GS
13 marzo 1975 Sun Valley Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS
15 dicembre 1975 Vipiteno Bandiera dell'Italia Italia SL
11 gennaio 1976 Wengen Bandiera della Svizzera Svizzera SL
24 gennaio 1976 Kitzbühel Bandiera dell'Austria Austria SL
27 gennaio 1976 Zwiesel bandiera Germania Ovest GS
7 marzo 1976 Copper Mountain Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti SL
14 marzo 1976 Aspen Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti SL
3 gennaio 1977 Laax Bandiera della Svizzera Svizzera SL
10 gennaio 1977 Berchtesgaden bandiera Germania Ovest SL
16 gennaio 1977 Kitzbühel Bandiera dell'Austria Austria SL
23 gennaio 1977 Wengen Bandiera della Svizzera Svizzera SL
6 febbraio 1977 Sankt Anton am Arlberg Bandiera dell'Austria Austria SL
6 marzo 1977 Sun Valley Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS
18 marzo 1977 Voss Bandiera della Norvegia Norvegia SL
20 marzo 1977 Åre Bandiera della Svezia Svezia SL
21 marzo 1977 Åre Bandiera della Svezia Svezia GS
25 marzo 1977 Sierra Nevada Bandiera della Spagna Spagna GS
10 dicembre 1977 Val-d'Isère Bandiera della Francia Francia GS
13 dicembre 1977 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia SL
14 dicembre 1977 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia GS
5 gennaio 1978 Oberstaufen bandiera Germania Ovest SL
8 gennaio 1978 Zwiesel bandiera Germania Ovest GS
9 gennaio 1978 Zwiesel bandiera Germania Ovest SL
18 marzo 1978 Arosa Bandiera della Svizzera Svizzera GS
9 dicembre 1978 Schladming Bandiera dell'Austria Austria GS
21 dicembre 1978 Kranjska Gora bandiera Jugoslavia SL
22 dicembre 1978 Kranjska Gora bandiera Jugoslavia GS
7 gennaio 1979 Courchevel Bandiera della Francia Francia GS
16 gennaio 1979 Adelboden Bandiera della Svizzera Svizzera GS
23 gennaio 1979 Stainach Bandiera dell'Austria Austria GS
4 febbraio 1979 Jasná Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia GS
10 febbraio 1979 Åre Bandiera della Svezia Svezia GS
11 febbraio 1979 Åre Bandiera della Svezia Svezia SL
4 marzo 1979 Lake Placid Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS
12 marzo 1979 Heavenly Valley Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS
17 marzo 1979 Furano Bandiera del Giappone Giappone SL
19 marzo 1979 Furano Bandiera del Giappone Giappone GS
8 dicembre 1979 Val-d'Isère Bandiera della Francia Francia GS
11 dicembre 1979 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia SL
12 dicembre 1979 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia GS
21 gennaio 1980 Adelboden Bandiera della Svizzera Svizzera GS
27 gennaio 1980 Chamonix Bandiera della Francia Francia SL
27 febbraio 1980 Waterville Valley Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti SL
1º marzo 1980 Mont-Sainte-Anne Bandiera del Canada Canada GS
10 marzo 1980 Cortina d'Ampezzo Bandiera dell'Italia Italia SL
11 marzo 1980 Cortina d'Ampezzo Bandiera dell'Italia Italia GS
13 marzo 1980 Saalbach Bandiera dell'Austria Austria GS
15 marzo 1980 Saalbach Bandiera dell'Austria Austria SL
9 dicembre 1980 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia SL
10 dicembre 1980 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia GS
6 gennaio 1981 Morzine Bandiera della Francia Francia GS
18 gennaio 1981 Kitzbühel Bandiera dell'Austria Austria SL
26 gennaio 1981 Adelboden Bandiera della Svizzera Svizzera GS
1º febbraio 1981 Sankt Anton am Arlberg Bandiera dell'Austria Austria SL
2 febbraio 1981 Schladming Bandiera dell'Austria Austria GS
8 febbraio 1981 Oslo Bandiera della Norvegia Norvegia SL
11 febbraio 1981 Voss Bandiera della Norvegia Norvegia GS
14 febbraio 1981 Åre Bandiera della Svezia Svezia GS
9 gennaio 1982 Morzine Bandiera della Francia Francia GS
12 gennaio 1982 Bad Wiessee bandiera Germania Ovest SL
17 gennaio 1982 Kitzbühel Bandiera dell'Austria Austria SL
19 gennaio 1982 Adelboden Bandiera della Svizzera Svizzera GS
9 febbraio 1982 Kirchberg in Tirol Bandiera dell'Austria Austria GS
14 dicembre 1982 Courmayeur Bandiera dell'Italia Italia SL
23 gennaio 1983 Kitzbühel Bandiera dell'Austria Austria SL
11 febbraio 1983 Markstein Bandiera della Francia Francia SL
13 febbraio 1983 Todtnau bandiera Germania Ovest GS
26 febbraio 1983 Gällivare Bandiera della Svezia Svezia GS
13 dicembre 1983 Courmayeur Bandiera dell'Italia Italia SL
20 dicembre 1983 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia SL
10 gennaio 1984 Adelboden Bandiera della Svizzera Svizzera GS
17 gennaio 1984 Parpan Bandiera della Svizzera Svizzera SL
23 gennaio 1984 Kirchberg in Tirol Bandiera dell'Austria Austria GS
4 febbraio 1984 Borovec Bandiera della Bulgaria Bulgaria GS
7 marzo 1984 Vail Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS
15 dicembre 1985 Alta Badia Bandiera dell'Italia Italia GS
25 gennaio 1986 Sankt Anton am Arlberg Bandiera dell'Austria Austria SL
27 febbraio 1986 Hemsedal Bandiera della Norvegia Norvegia GS
18 marzo 1986 Lake Placid Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS
29 novembre 1986 Sestriere Bandiera dell'Italia Italia SL
14 febbraio 1987 Markstein Bandiera della Francia Francia SL
19 febbraio 1989 Aspen Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS

Legenda:
GS = slalom gigante
SL = slalom speciale

Campionati svedesi[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Podi in Coppa del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

Stagione/Specialità Slalom gigante Slalom speciale Combinata Parallelo Podi totali
1974 1 1 2 4
1975 3 2 2 3 1 1 12
1976 1 2 1 5 1 1 11
1977 3 2 7 2 14
1978 4 1 2 3 2 12
1979 10 3 2 2 17
1980 6 1 5 1 1 14
1981 6 2 2 4 2 2 1 19
1982 3 1 2 5 1 12
1983 2 1 3 3 1 1 11
1984 4 1 3 2 10
1985 1 2 1 4
1986 3 1 3 1 8
1987 1 2 1 1 5
1988 1 1
1989 1 1
Totale 46 13 13 40 29 12 0 0 1 0 1 0 155
72 81 1 1

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sua carriera Stenmark fu uno degli idoli dello sport svedese; ciò non cambiò nemmeno quando, per motivi fiscali, si trasferì nel Principato di Monaco[18][19]. Stenmark nel 1996 ha vinto i Campionati svedesi delle superstar[20].

Assieme a Björn Borg, Jan-Ove Waldner e Anja Pärson è l'unico ad aver ricevuto per due volte (nel 1975 e nel 1978) la Medaglia d'oro dello Svenska Dagbladet, il premio assegnato dal quotidiano Svenska Dagbladet al miglior sportivo svedese dell'anno[21]. Nel 1979 fu premiato con la Medaglia Holmenkollen, una delle massime onorificenze sportive dello sci, tradizionalmente attribuita ai campioni dello sci nordico: Stenmark è uno dei pochissimi sciatori alpini ad averla ricevuta[22]. Lo stesso anno si aggiudicò anche il premio Jerringpriset, appena istituito, attribuito dalla sezione sportiva della Sveriges Radio, l'emittente radiofonica pubblica del paese scandinavo. Lo sciatore ottenne la stessa onorificenza anche l'anno seguente[23].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Paolo De Chiesa, I miei campioni: Ingemar Stenmark, in Sito ufficiale dei XX Giochi olimpici invernali, 23 maggio 2003 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2012).
  2. ^ a b c (EN) Ingemar Stenmark, su olympedia.org. URL consultato il 18 maggio 2022.
  3. ^ (SV) Mattias Karlsson, En "vanlig kille" som fyller 50, in Sydsvenskan, 17 marzo 2006. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2015).
  4. ^ a b Walter Rosboch, Stenmark, lappone sbagliato, in La Stampa, 22 marzo 1975, p. 19. URL consultato il 9 maggio 2015.
  5. ^ a b Gianni Merlo, Trionfo svedese sotto il segno di Stenmark, in La Gazzetta dello Sport, 9 febbraio 2005, p. 24. URL consultato il 9 maggio 2015.
  6. ^ Massimo Di Marco, È morto il maestro Nogler, papà di Thöni e Stenmark, in La Gazzetta dello Sport, 24 giugno 2000, p. 37. URL consultato il 9 maggio 2015.
  7. ^ "Storia" sul sito dell'azienda, su elanskis.com. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  8. ^ Ancora Stenmark in Coppa Europa, in La Stampa, 28 marzo 1974, p. 19. URL consultato il 9 maggio 2015.
  9. ^ a b (DEENFR) Junior alpine events / Disciplines alpines juniors / Junioren Alpine Disziplinen (PDF), in World ski Statistics / Statistique mondiale de ski / Welt-Skistatistik, Oberhofen, FIS, settembre 2011, pp. 136-145. URL consultato il 29 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2012).
    (DE) Profilo ÖSV-Siegertafel, su oesv.at. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  10. ^ A Vipiteno è l'ora dei giovani Stenmark, De Chiesa e Amplatz, in La Stampa, 9 dicembre 1974, p. 14. URL consultato il 9 maggio 2015.
  11. ^ "Il Post-mondiali e le Finali del 1975" su saslong.org, su saslong.org. URL consultato il 9 maggio 2015.
  12. ^ a b Giorgio Viglino, Stenmark fa punti da turista, in La Stampa, 18 gennaio 1981, p. 19. URL consultato il 9 maggio 2015.
  13. ^ Flavio Vannetti, Stenmark, tutta la verità di Mister Sci, in Corriere della Sera, 4 febbraio 2004, p. 46. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2015).
  14. ^ Gianni Merlo, Magoni, l'oro della gioventù, in La Gazzetta dello Sport, 8 dicembre 2005. URL consultato il 9 maggio 2015.
  15. ^ Cristiano Chiavegato, Il "caldo" svedese, in La Stampa, 29 gennaio 1976, p. 23. URL consultato il 9 maggio 2015.
  16. ^ (EN) "World Cup Men's Races. Time Difference Stats" su SKI-db.com, su ski-db.com. URL consultato il 9 maggio 2015.
  17. ^ a b (SV) Albo d'oro maschile dei Campionati svedesi di sci alpino sul sito della Federazione sciistica della Svezia (1937-2010), su skidor.com (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2012).
  18. ^ Il re dei mondiali? È Stenmark In ventimila per rivederlo sciare, in La Repubblica, 19 febbraio 2007. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  19. ^ Leonardo Coen, La neve è troppa il circo si ferma, in La Repubblica, 5 febbraio 1989, p. 39. URL consultato il 9 maggio 2015.
  20. ^ (EN) Vincitori del premio., su thesuperstars.org. URL consultato il 15 maggio 2015.
  21. ^ (SV) Bragdmedaljörer genom tiderna, in SvD.se, 4 dicembre 2007. URL consultato il 9 maggio 2007. [Elenco vincitori del premio; è riportata anche la motivazione espressa dalla giuria]
  22. ^ (NO) Holmenkollmedaljen (PDF), su skiforeningen.no. URL consultato il 18 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2008).
  23. ^ (SV) Jerringpriset: Pristagare sedan 1979, su Sverigesradio, 22 novembre 2017. URL consultato il 31 dicembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DEENFR) Organisationskomitee (Comitato organizzatore), Innsbruck '76. Endbericht/Rapport final/Final Report ( versione digitalizzata (PDF), su aafla.org. URL consultato il 28 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2006).)
  • (ENFR) Organizing Committee (Comitato organizzatore), XIII Olympic Winter Games Lake Placid 1980. Final Report/Rapport final ( versione digitalizzata (PDF), su aafla.org. URL consultato il 28 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).)
  • (DEENFR) Organizing Committee (Comitato organizzatore), XIII Olympic Winter Games Lake Placid 1980. Official Results/Résultats Officiels/Offizielle Ergebnisse ( versione digitalizzata (PDF), su aafla.org. URL consultato il 28 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2006).)
  • (ENFR) Organizing Committee (Comitato organizzatore), Rapport officiel des XVes Jeux Olympiques d'hiver/XV Olympic Winter Games: Official Report ISBN 0-921060-26-2 ( versione digitalizzata (PDF), su aafla.org. URL consultato il 28 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).)

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