Il furto di gioielli al Grand Metropolitan

Il furto di gioielli al Grand Metropolitan
Titolo originaleThe Jewel Robbery at the Grand Metropolitan
AutoreAgatha Christie
1ª ed. originale1924
GenereRacconto
SottogenereGiallo
Lingua originaleinglese

Il furto di gioielli al Grand Metropolitan è un racconto incluso in Poirot indaga, la prima raccolta di racconti di Agatha Christie con protagonista il piccolo e geniale investigatore belga Hercule Poirot, pubblicato per la prima volta nel Regno Unito nel 1924.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Poirot e Hastings stanno soggiornando all'hotel Grand Metropolitan a Brighton, dove incontrano il signore e la signora Opalsen. Lui è un agente di borsa diventato ricco grazie al boom del petrolio, e la moglie grazie a questi soldi colleziona gioielli. Una sera, a cena, la signora Opalsen decide di mostrare a Poirot delle perle, così si reca in camera per andare a prenderle. Lì l'amara scoperta, le perle sono sparite. La coppia chiede a Poirot di occuparsi del furto. Nella stanza sono entrate solo due persone da quando le perle sono state viste per l'ultima volta – la cameriera personale della signora Opalsen, Celestine, e la cameriera dell'albergo. Celestine doveva restare nella stanza per tutto il tempo in cui la cameriera dell'albergo era dentro. Le due donne vengono interrogate ed entrambe negano tutto e si accusano l'un l'altra. La camera ne ha un'altra contigua, in cui dorme Celestine, ed una porta con il saliscendi che conduce nella stanza accanto. Le due cameriere si erano controllate a vista per tutto il tempo, tranne in due brevi momenti durati al massimo 15 secondi durante i quali Celestine è andata nella sua camera – tempo insufficiente per prendere il cofanetto dei gioielli dal cassetto, aprirlo, prendere i gioielli e rimettere a posto il cofanetto. Le due ragazze vengono perquisite, ma non viene trovato niente. Anche le camere vengono setacciate, e alla fine le perle vengono ritrovate nel materasso di Celestine. Il caso sembra dunque chiuso, ma Poirot comunica a Hastings che i gioielli ritrovati sono falsi. L'investigatore quindi interroga di nuovo la cameriera del Grand Metropolitan e il cameriere che si occupava della stanza del signor Opalsen e chiede loro se hanno mai visto un pezzetto di carta bianca che mostra ad entrambi. I due negano. Poirot si reca a Londra e il giorno dopo, tornato a Brighton, comunica a Hastings e agli Opalsen la risoluzione del caso e il ritrovamento delle vere perle. La cameriera e il cameriere, infatti, sono due ladri di gioielli – il trucco del pezzetto di carta era per ottenere le loro impronte da consegnare a Japp per un controllo. Il cameriere era dall'altra parte della porta con il saliscendi e la cameriera gli aveva passato il cofanetto la prima volta che Celestine era andata in camera sua. La seconda volta, la cameriera aveva rimesso a posto il cofanetto nel cassetto, i cui cardini erano stati spennellati con della cipria in modo che scorressero senza fare alcun rumore. Le perle vengono trovate addosso al cameriere, e restituite alla signora Opalsen.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]