HuffPost

HuffPost
sito web
Logo
Logo
URLwww.huffpost.com/
Tipo di sitoBlog
LinguaInglese
Italiano
Francese
Spagnolo
Portoghese
Greco
Giapponese
Coreano
RegistrazioneFacoltativa
Scopo di lucro
Proprietario
Creato daArianna Huffington
Kenneth Lerer
Jonah Peretti
Andrew Breitbart
Lancio9 maggio 2005; 18 anni fa
Stato attualeAttivo
SloganThe Internet Newspaper: News, Blogs, Video, Community

HuffPost (noto fino al 2016 come The Huffington Post) è un blog e aggregatore statunitense fondato nel 2005 da Arianna Huffington, Kenneth Lerer, Jonah Peretti e Andrew Breitbart, e in breve tempo diventato uno dei siti più seguiti del mondo[1], nel 2011 numero uno della classifica Technorati[2], che vanta una media di interventi pari a circa un milione al mese e tremila blogger permanenti reclutati tra personaggi politici e dell'informazione[3].

Tra le varie versioni locali figura anche quella in lingua italiana, edita in collaborazione con il gruppo GEDI.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Per la scelta dei titoli degli articoli, il sito utilizza un sistema per il quale ne vengono visualizzate due diverse versioni contemporaneamente, e dopo qualche minuto di sperimentazione, il sistema sceglie quello che ha attirato più visitatori: un metodo definito «devilishly brilliant» ("diabolicamente brillante") dal Nieman Journalism Lab[4].

A partire dal 2008 sono state attivate versioni locali del sito, con HuffPost Chicago, HuffPost New York, HuffPost Denver e HuffPost Los Angeles. Tra le personalità che hanno firmato articoli per l'Huffington Post vi sono Barack Obama, Hillary Clinton, Michael Moore, Madonna, Larry David, Nora Ephron e Nancy Pelosi[5].

Successo e localizzazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre 2009 il Los Angeles Times ha analizzato il successo del sito, che è arrivato a 9 milioni di visitatori unici al mese, un incremento del 27% rispetto all'anno precedente[6], gli introiti pubblicitari del 2009 si attesterebbero tra i 12 e i 16 milioni di dollari[6], mentre i dipendenti, oltre ai 3 000 blogger volontari[6], sono passati da 49 a 89[6].

Nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il successo riscontrato negli USA l'Huffington Post si espande al di fuori dei confini statunitensi aprendo edizioni localizzate in Canada (maggio 2011, in francese e inglese), Gran Bretagna (luglio 2011), Francia (gennaio 2012), Spagna (giugno 2012), Italia (settembre 2012), Giappone (maggio 2013), Maghreb (giugno 2013, in lingua francese, per Tunisia, Marocco e Algeria), Germania (ottobre 2013), Brasile (gennaio 2014) e Corea del Sud (febbraio 2014) È prevista una localizzazione per l'India[7].

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

HuffPost Italia
sito web
Logo
Logo
URLwww.huffingtonpost.it/
Tipo di sitoblog
LinguaItaliano
Registrazionefacoltativa
ProprietarioGEDI Gruppo Editoriale
Lancio25 settembre 2012
Stato attualeattivo

L'edizione italiana di The Huffington Post ha debuttato il 25 settembre 2012[7], proponendo tra l'altro un'intervista a Silvio Berlusconi. L'annuncio dell'uscita in Italia era stato dato a maggio[8][9]. Seguendo la pratica già avviata con le edizioni francese e spagnola e secondo le indicazioni della fondatrice Arianna Huffington, anche la versione italiana ha abbandonato l'articolo inglese «The» in favore dell'articolo italiano «L'», per cui il nome ufficiale della testata è L'Huffington Post. L'articolo conserva la grafica del logo del Gruppo Editoriale L'Espresso, a sottolineare la stretta collaborazione tra i due gruppi editoriali nella versione italiana[7].

Realizzata in collaborazione tra l'Huffington Post Mediagroup e il Gruppo Editoriale L'Espresso, la versione italiana ha avuto come direttore la giornalista Lucia Annunziata fino a febbraio 2020, conduttrice del programma "Mezz'ora in più" su Rai 3. Occupa la carica di vicedirettore Gianni Del Vecchio.

La redazione è composta da 15 giornalisti. I blogger chiamati a partecipare all'edizione italiana (50 alla partenza) sono noti esponenti del mondo politico, giornalistico, dell'economia e dell'arte in generale, oltre a molti altri meno famosi: figurano diversi sindacalisti appartenenti alla FIOM, il giornalista Antonio Di Bella, il giornalista Paolo Ruffini, l'ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il personaggio televisivo Geppi Cucciari[10].

Dal maggio 2017 anche l'edizione italiana ha modificato la testata in HuffPost, la stessa dell'edizione statunitense[11]. Nello stesso periodo, dal Gruppo Editoriale L'Espresso nasce GEDI, che diventa il nuovo editore della testata giornalistica. In settembre, in occasione del quinto compleanno della testata, sono state effettuate nuove nomine: Gianni Del Vecchio è passato da vicedirettore a condirettore, mentre Carlo Renda è stato nominato vicedirettore e Alessandro De Angelis vicedirettore ad personam[12].

Il 21 gennaio 2020 Lucia Annunziata lascia la direzione di Huffpost. Dal 23 aprile 2020 il direttore è Mattia Feltri.

Il 3 giugno 2021 GEDI annuncia l'acquisizione della quota del 51% detenuta da BuzzFeed, diventando così unico azionista[13].

Direttori[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il sito ha ricevuto i Webby Award 2006 e 2008 come miglior blog di politica[14][15], ed è stato classificato come blog più potente nel mondo dall'Observer nel 2008[16], e nominato secondo nella classifica dei 25 migliori blog del 2009 dal Time[17].

La cofondatrice Arianna Huffington è, secondo Forbes, la dodicesima donna più influente nei media del 2009[18], mentre è 42ª secondo il Guardian[19]. Il blogger dell'Huffington Bennett Kelley è stato insignito del Los Angeles Press Club's 2007 Southern California Journalism Award for Online Commentary[20].

Blogger celebri dell'edizione statunitense[modifica | modifica wikitesto]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel mese di aprile 2011 Huffington Post è stato citato in giudizio per milioni di dollari di danni presso la corte di giustizia statunitense, distretto di New York, da parte di migliaia di blogger non retribuiti per i loro contributi[21].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Huffingtonpost.com Site Info, Alexa 2011
  2. ^ (EN) Technorati Top 100 (1–25) Archiviato il 6 giugno 2011 in Internet Archive., Technorati (consultato il 22-01-2010)
  3. ^ Giovanni Gozzini, Storia del giornalismo, Edizioni Bruno Mondadori, 2011
  4. ^ (EN) Zachary M. Seward, How The Huffington Post uses real-time testing to write better headlines Archiviato il 9 gennaio 2010 in Internet Archive., Nieman Journalism Lab 14-10-2009
  5. ^ (EN) Top Posts / Blogger Index Archiviato il 6 gennaio 2010 in Internet Archive., HuffintonPost.com (consultato il 22-01-2010)
  6. ^ a b c d (EN) James Rainey, Will the Huffington Post strategy pay off? Archiviato il 21 dicembre 2009 in Internet Archive., Los Angeles Times, 18-12-2009 (consultato il 22-01-2010)
  7. ^ a b c (IT) Come sarà l'Huffington Post italiano Archiviato il 12 settembre 2012 in Internet Archive., Il Post (consultato il 10-09-2012)
  8. ^ Annunziata sarà direttore dell'Huffington Post Italia - LASTAMPA.it, su www3.lastampa.it. URL consultato il 9 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2012).
  9. ^ Annunziata direttore Huff Post Italia - Tecnologia e Internet - ANSA.it, su ansa.it. URL consultato il 9 maggio 2012 (archiviato il 10 maggio 2012).
  10. ^ L'Huffington Post italiano è partito il 25 settembre, a seguire l'edizione tedesca e brasiliana Archiviato il 12 settembre 2012 in Internet Archive., Fanpage (consultato il 10-09-2012)
  11. ^ L’Huffington Post cambia nome e diventa "HuffPost", su primaonline.it. URL consultato il 5 maggio 2017.
  12. ^ HuffPost Italia compie cinque anni con una raffica di nuovi incarichi, su primaonline.it. URL consultato il 30 settembre 2017 (archiviato il 30 settembre 2017).
  13. ^ A Gedi il 100% di Huffington Post Italia..
  14. ^ (EN) Blog Politica - Webby Award Winner 2006 Archiviato il 24 agosto 2011 in Internet Archive., webbyawards.com (consultato il 22-01-2010)
  15. ^ (EN) Blog Politica - Webby Award Winner 2008 Archiviato il 29 aprile 2011 in Internet Archive., webbyawards.com (consultato il 22-01-2010)
  16. ^ (EN) Jessica Aldred, Amanda Astell, Rafael Behr, Lauren Cochrane, John Hind, Anna Pickard, Laura Potter, Alice Wignall, Eva Wiseman, The world's 50 most powerful blogs Archiviato il 20 novembre 2012 in Internet Archive., The Observer, 09-03-2008 (consultato il 22-01-2010)
  17. ^ (EN) The Huffington Post - 25 Best Blogs 2009 Archiviato il 1º marzo 2010 in Internet Archive., TIME (consultato il 22-01-2010)
  18. ^ (EN) Kiri Blakeley, In Pictures: The Most Influential Women In Media - No. 12: Arianna Huffington, Forbes, 14-09-2009 (consultato il 22-01-2010)
  19. ^ (EN) 42. Arianna Huffington Archiviato il 29 maggio 2010 in Internet Archive., The Guardian, 2009 (consultato il 22-01-2010)
  20. ^ (EN) 2007 Southern California Journalism Award Winners Archiviato il 22 marzo 2010 in Internet Archive., Los Angeles Press Club (consultato il 22-01-2010)
  21. ^ (EN) Huffington Post è citato in giudizio per i blogger non retribuiti Archiviato il 23 marzo 2019 in Internet Archive., Jeremy W. Peters, The New York Times, 12 aprile 2011

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN145806727 · ISNI (EN0000 0004 7411 908X · LCCN (ENno2008161215 · NDL (ENJA001143441 · WorldCat Identities (ENlccn-no2008161215