Hospital de la Santa Creu i Sant Pau

 Bene protetto dall'UNESCO
Palau de la Música Catalana e ospedale di Sant Pau, Barcellona
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1997
Scheda UNESCO(EN) Palau de la Música Catalana and Hospital de Sant Pau, Barcelona
(FR) Scheda

L'Hospital de la Santa Creu i Sant Pau (in italiano Ospedale della Santa Croce e San Paolo), noto anche come Hospital de Sant Pau, è un edificio situato nel distretto Guinardò di Barcellona.

Oltre ad essere uno degli ospedali più importanti della città, nonché l'edificio più grande realizzato dal suo architetto Lluís Domènech i Montaner, l'Hospital viene citato fra i migliori esempi del modernismo catalano e nel 1997 è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante l'attuale edificio sia stato costruito nel ventesimo secolo, l'ospedale di Sant Pau venne fondato nel 1401 attraverso la fusione di sei piccoli ospedali medievali[senza fonte]. I vecchi edifici dell'ospedale, situati nel centro di Barcellona, risalgono al quindicesimo secolo e ospitano la Escola Massana e la Biblioteca de Catalunya[senza fonte]. In seguito alla sua distruzione, dovuta ad un incendio avvenuto nel 1887, il benefattore Pau Gil commissionò all'architetto Montaner l'erezione di un nuovo ospedale nell'Eixample. Tuttavia, l'architetto decise di realizzarlo presso l'attuale distretto di Guinardò, dove aveva a disposizione 150 ettari di terreno. La costruzione dell'edificio venne diretta da Domenech dal 1902 fino al 1923 (anno della sua morte) e terminata dal figlio Pere Domènech Roura nel 1930.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Oltre la sua monumentale facciata di gusto gotico decorata da mosaici e stemmi araldici, l'Hospital de Sant Pau presenta un vastissimo spazio dove, in mezzo a numerosi giardini, si trovano l'edificio principale e due schiere di 48 padiglioni tutti diversi fra loro e creati appositamente per il personale e gli infermieri. Essi sono tutti connessi a un enorme piano sotterraneo dedicato alle aree di servizio.

Ogni zona della struttura è ecletticamente decorata da vivaci e luminosi mosaici, sculture e ceramiche che vennero progettati, fra gli altri, da Eusebi Arnau, Pau Gargallo e Francesc Labarta. La componente orientaleggiante della struttura è visibile soprattutto nelle cupole dai profili vivaci, nella chiesa interna e nella Casa de Convalèscencia, situata all'estremo est della struttura. Ciò che colpisce dell'edificio sono l'eleganza, la modernità e la funzionalità dei servizi, tutti sotterranei.[senza fonte]

La pianta dell'Hospital si presenta ruotata di quarantacinque gradi rispetto al reticolato cittadino poiché l'architetto non sopportava la "monotonia di due linee parallele ampiamente separate".

La luminosità e il decorativismo dell'edificio sono stati volutamente scelti dall'architetto al fine di alleviare il dolore degli infermi. A tale riguardo, suo figlio dichiarò:

«...egli pensava che qualunque cosa potesse infondere un senso di benessere nei malati costituiva anche una forma di terapia.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Harvard Student Agencies, Inc, Let's Go Europe Top 10 Cities: The Student Travel Guide, Avalon Travel, 2012, p. 121.
  • Damien Simonis, Spagna settentrionale, EDT, 2009, p. 243.
  • Robert Hughes, Barcellona l'incantatrice, Feltrinelli Editore, 2005, pp. 97-99.
  • Jules Brown, The Rough Guide to Barcelona, Rough Guides, 2004, pp. 105-106.
  • Touring Club italiano, Spagna Nord: Barcellona e Catalogna, Valencia, Aragona e Baleari, Pirenei e costa atlantica, Touring Editore, 2003, p. 91.
  • Damien Simonis, Le guide traveler di National Geographic: Barcellona, National Geographic, 2004, p. 163.
  • Spagna est. Barcellona Valencia Aragona Catalogna, Touring Editore, 2005, p. 157.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN153044735 · ISNI (EN0000 0004 1768 8905 · BAV 494/12509 · LCCN (ENn79099450 · GND (DE220036-3 · BNE (ESXX86346 (data) · BNF (FRcb14491454j (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n79099450