Home Fleet

Home Fleet
L'ammiraglio John Tovey, comandante in capo della Home Fleet tra il 1940 ed il 1942
Descrizione generale
Attiva1932 - 1967
NazioneBandiera del Regno Unito Regno Unito
ServizioRoyal Navy
TipoFlotta
Guarnigione/QGScapa Flow, Rosyth, Loch Ewe
Coloricolore grigio arrugginito
Battaglie/guerreBattaglia dell'Atlantico (1939-1945)
Parte di
Ammiragliato
Comandanti
Degni di notaJohn Tovey, Bruce Fraser, Charles Forbes
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La Home Fleet (in italiano tradotta come: flotta metropolitana[1]) è il nome tradizionalmente assegnato alla flotta della Royal Navy britannica che ha il compito di proteggere le acque territoriali del Regno Unito.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fino al primo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Tra il XVII e gli inizi del XX secolo, la flotta avente il compito di difendere la Manica (in inglese: Channel) era indicata col nome di Channel Fleet.

Durante la prima guerra mondiale, la Home Fleet fu combinata con l'Atlantic Fleet per formare la Grand Fleet. Lo scontro più importante sostenuto dalla Grand Fleet fu la battaglia dello Jutland, in cui ingaggiò l'intera Hochseeflotte ("Flotta d'alto mare") della Kaiserliche Marine (la marina dell'Impero tedesco): sebbene la Grand Fleet subisse numerose perdite nello scontro, le grandi navi della Hochseeflotte non uscirono più in mare per il resto del conflitto.

Nel primo dopoguerra, il nome "Home Fleet" fu nuovamente usato per l'Atlantic Fleet nel 1932, dopo l'ammutinamento di Invergordon. Il comandante in capo della Home Fleet nel 1933 era l'ammiraglio John Kelly; la flotta era composta dalla nave ammiraglia, la HMS Nelson, da una squadra da battaglia di altre cinque corazzate, da una squadra di due incrociatori da battaglia, una squadra di tre incrociatori, tre squadriglie di cacciatorpediniere (27 vascelli), una squadriglia di sottomarini, due portaerei e naviglio di supporto.

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

L'incrociatore da battaglia HMS Hood

La Home Fleet fu la principale flotta in acque europee durante la seconda guerra mondiale, ed era composta dalle squadre da battaglia e dalle portaerei. Il suo compito principale fu quello di tenere la Kriegsmarine all'interno del mare del Nord; a questo scopo, la base di Scapa Flow, utilizzata nella prima guerra mondiale, fu riattivata per intercettare le navi che cercavano di forzare il blocco navale.

All'inizio della guerra la Home Fleet subì due cocenti perdite. La prima fu quella della vecchia corazzata HMS Royal Oak, all'ancora a Scapa Flow; dopo questa perdita la Home Fleet fu temporaneamente trasferita da Scapa Flow al Tail of the Bank di Firth of Clyde fino alla fine di lavori di messa in sicurezza degli accessi alla rada di Scapa Flow, da uno dei quali era riuscito a passare il sommergibile autore dell'affondamento. In seguito, nel 1941 la Home Fleet dovette patire la perdita più dolorosa, quella dell'orgoglio della Royal Navy, l'incrociatore da battaglia HMS Hood da parte della corazzata tedesca Bismarck, affondata presso l'uscita del Canale di Danimarca tra l'Islanda e la Groenlandia durante un'operazione passata alla storia come "Caccia alla Bismarck". L'area operativa della Home Fleet non era circoscritta, e le sue unità erano facilmente aggregate ad altre zone; la parte meridionale del mar del Nord e la Manica costituivano un comando separato per la flotta leggera, mentre l'incremento di intensità della battaglia dell'Atlantico portò alla creazione del Western Approaches Command. A seguito della distruzione della Tirpitz nel 1944, la Home Fleet perse di importanza, e molte delle sue navi furono inviate in Estremo Oriente.

Secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la seconda guerra mondiale, la Home Fleet riprese le sue funzioni da tempo di pace: durante la guerra fredda, la sua maggiore responsabilità era quella di proteggere l'Atlantico del Nord dall'Unione Sovietica insieme alle forze della NATO.

La Home Fleet continuò ad essere operativa fino al 1967, quando, a seguito dello scioglimento della Mediterranean Fleet, di cui acquisì anche le funzioni, ne ricevette in organico le navi, divenendo la Western Fleet.

Comandanti[modifica | modifica wikitesto]

I comandanti in capo della Home Fleet durante la seconda guerra mondiale furono:

Organico[modifica | modifica wikitesto]

La HMS Nelson, nave ammiraglia della Home Fleet

Organico dell Home Fleet al 1º agosto 1939.[2]

ammiraglio sir Charles Forbes

2nd Battle Squadron
contrammiraglio Lancelot Holland
Corazzate:
Battlecruiser Squadron
contrammiraglio William Whitworth
Incrociatori da battaglia:
Aircraft carriers
viceammiraglio Lionel Wells
Portaerei:
Cacciatorpediniere:
2nd Cruiser Squadron
viceammiraglio sir George Edwards-Collins
Incrociatore pesante:
Incrociatori leggeri:
Destroyer Flotillas
contrammiraglio Ronald Hallifax
Incrociatore leggero:
6th Destroyer Flotilla
capitano di vascello Nicholson
Cacciatorpediniere:
7th Destroyer Flotilla
capitano di vascello Mack
Cacciatorpediniere:
8th Destroyer Flotilla
capitano di vascello Daniel
Cacciatorpediniere:
2nd Submarine Flotilla
capitano di vascello Stephens
Cacciatorpediniere:
Sottomarini:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. a p. 417 al lemma home fleet in Riccardo Busetto, Il dizionario militare. Dizionario enciclopedico del lessico militare, Bologna, Zanichelli, 2004. e occorrenze della traduzione Home Fleet come “flotta metropolitana”. Tuttavia, non sono rare le traduzioni quali “flotta interna” e “flotta di casa” quest’ultime due comunque considerate poco adatte.
  2. ^ "Royal Navy Ships, 1 August 1939", Naval-History.net.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Riccardo Busetto, Il dizionario militare. Dizionario enciclopedico del lessico militare, Bologna, Zanichelli, 2004, ISBN 978-88-080-8937-3.
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