HMS Windsor Castle (1790)

HMS Windsor Castle
Il Windsor Castle nel corso della battaglia del Quindici-Venti, 22 luglio 1805
Descrizione generale
TipoVascello di secondo rango
Proprietà Royal Navy
Ordine10 dicembre 1782
Cantierecantiere navale di Deptford
Impostazione19 agosto 1784
Varo3 maggio 1790
Entrata in servizioottobre 1787
Destino finaleradiato e demolito nel 1839
Caratteristiche generali
Dislocamento1 871 t bm[1]
Lunghezza53,95 m
Larghezza14,9 m
Altezza6,4 m
Propulsione3 alberi a vela
Equipaggio738
Armamento
Artiglieria98
  • 28 cannoni da 32 libbre
  • 30 cannoni da 18 libbre
  • 30 cannoni da 12 libbre
  • 8 cannoni da 18 libbre sul cassero
  • 2 cannoni da 12 libbre sul castello di prua
dati tratti da British Second Rate ship of the line 'Windsor Castle' (1790) [2][3]
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Lo HMS Windsor Castle era un vascello di secondo rango da 98 cannoni in servizio nella Royal Navy tra il 1790 e il 1839.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Pieni costruttivi dei vascelli da 98 cannoni classe London.

La costruzione del vascello di secondo rango da 98 cannoni Windsor Castle fu ordinata al cantiere navale di Deptford il 10 dicembre 1782, e la nave venne impostata il 19 agosto 1784 sotto la direzione di Sir Thomas Slade, varata il 3 maggio 1790 e completata il 6 giugno successivo al costo finale di 51.198 sterline, 8 scellini e 6 durham compreso dell'allestimento.[2][3]

Il Windsor Castle entrò subito in servizio al comando del capitano Sir James Mantle Barclay in risposta alla mobilitazione contro la Spagna del luglio successivo divenendo nave di bandiera del contrammiraglio Herbert Sawyer .[2] Tra l'ottobre 1790 e il dicembre 1792 fu messo in posizione di riserva.[2] Passato al comando di Sir Thomas Byard il Windsor Castle salpò per il Mediterraneo il 22 aprile 1793, e al comando del capitano John Gore partecipò alla battaglia di Capo Noli del 14 marzo 1795, e a quella delle isole Hyéres del 13 luglio dello stesso anno.[2]

Nel luglio 1798 fu sottoposto a lavori di raddobbo, rientrando in servizio nel luglio 1799. nell'ottobre dello stesso anno fu nuovamente sottoposto a piccoli lavori di riparazione al costo di 29.069 sterline.[2]

Inquadrato nella flotta di Robert Calder il Windsor Castle, al comando del capitano Davidge Gould, il 22 luglio 1795 partecipò alla battaglia dei Quindici-Venti. Il suo equipaggio condivise il premio in denaro dovuto per la cattura dei vascelli spagnoli San Rafael e Firme avvenuta quel giorno.[2] La quota di un capitano valeva 564 sterline, 2 scellini e 4 durham; la quota di un marinaio valeva 1 sterline, 2 scellini e 4 durham.[4]

Il 25 settembre 1806 uno squadra francese di cinque fregate e due corvette al comando del commodoro Eleonore-Jean-Nicolas Soleil, che alzala la sua insegna sulla fregata Gloire, stava scortando un convoglio che trasportava rifornimenti e truppe nelle Indie occidentali francesi. Uno squadra britannica composta da sei vascelli e una corvetta intercettò il convoglio, che portò a un combattimento navale, dove gli inglesi catturarono quattro fregate: Armeide , Minerva , Indefatigable e Gloire.[2] La fregata Thétis e la corvetta Sylphe riuscirono a fuggire, mentre corvetta Lynx riuscì a superare in velocità il Windsor Castle ed ad allontanarsi.[2] La quota per le catture delle navi spettante a una marinaio era pari a 4 sterline, 4 scellini e 4 durham.[5]

Mentre si trovava nel Mediterraneo al comando di Charles Boyles prestò servizio durante la fallita operazione dei Dardanelli del 1807 condotta dal viceammiraglio Sir John Thomas Duckworth.[6] Il 19 febbraio Windsor Castle subì il ferimento di sette uomini mentre la squadra navale forzava lo stretto dei Dardanelli. Vicino a una ridotta a Point Pesquies gli inglesi incontrarono uno squadra turca composta da una nave da 64 cannoni, quattro fregate e altre otto navi, la maggior parte delle quali si incagliò. I Royal Marines del Pompee distrussero i 31 cannoni sulla ridotta. Il 27 febbraio il Windsor Castle ebbe un uomo ucciso mentre assisteva una squadra di sbarco dei Royal Marine sull'isola di Prota.[7] Durante l'azione, il castello turco di Abydos sparò contro lo squadra britannico. Palle di cannone di granito del peso di 7-800 libbre e misuranti 6'6" di circonferenza colpirono Windsor Castle, Standard e Active. Il Windsor Castle rimase gravemente danneggiato quando una palla di pietra da 800 libbre sparata da un cannone turco colpì il suo albero maestro.[8] Durante la ritirata sul Windsor Castle persero la vita 4 uomini dell'equipaggio e 20 rimasero feriti. In totale quel giorno gli inglesi riportarono 29 morti e 138 feriti.[7] Nessuna nave andò perduta.[7] Il Windsor Castle accompagnò Duckworth nella spedizione ad Alessandria d'Egitto del 1807 e nel maggio di quell'anno lasciò Alessandria d'Egitto e salpò per Malta.

Nel 1814 il Windsor Castle fu sottoposto a lavori di modifica, ed ebbe l'armamento ridotto a 74 cannoni, con un costo di 47725 sterline.[9] Nel dicembre 1818 si trovava a Plymouth per completare l'allestimento, che venne completato nel gennaio 1819 al costo di 10.497 sterline.[9] Ricoprì il ruolo di guardiaporto a Plymouth sino al gennaio 1822 quando fu posto in riserva. Nel novembre 1824 fu rimesso in servizio attivo al comando del captain Hugh Downman, e nel marzo 1825 fu sottoposto a piccoli lavori di raddobbo riprendendo il ruolo di nave guardiaporto a Plymouth.[9] Nel dicembre 1826 fu sottoposto a grandi lavori di manutenzione al costo di 27.787 sterline, e dal maggio 1828, armato con 76 cannoni, prestò servizio nel Mediterraneo.[9] Posto in riserva nel giugno 1826, fu adattato a nave comando divisionale nell'agosto 1833.[9] Nel 1834 divenne nave deposito a Deal, e fu smantellato nel maggio 1839.[9][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lavery 2003, p. 179.
  2. ^ a b c d e f g h i j Tree Decks.
  3. ^ a b c Lavery 2003, p. 179.
  4. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 15997, 3 February 1807.
  5. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 16111, 19 January 1808.
  6. ^ Howard 2003, p. 15-20.
  7. ^ a b c James 1837, p. 296-312.
  8. ^ Yeo 1999, p. 683.
  9. ^ a b c d e f Tree Decks.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) J.J. Colledge e Ben Warlow, Ships of the Royal Navy: The Complete Record of all Fighting Ships of the Royal Navy, London, Chatham Publishing, 2006, ISBN 978-1-86176-281-8.
  • (EN) Edward Howard, Memoires of Admiral Sir Sidney Smith, K.C. B., & c., Volume 2, Adamant Media Corporation, 2003, ISBN 0-7201-1816-6.
  • (EN) William James, The Naval History of Great Britain, from the Declaration of War by France in 1793, to the Accession of George IV. Vol. 4, R. Bentley, 1837.
  • (EN) Brian Lavery, The Ship of the Line - Volume 1: The development of the battlefleet 1650-1850, London, Conway Maritime Press, 2003, ISBN 0-85177-252-8.
  • (EN) David Lyon e David Winfield, The Sail and Steam Navy. All the Ship of the Royal Navy 1815-1889, London, Chatham Publishing, 2004.
  • (EN) Rif Winfield, British Warships in the Age of Sail 1714–1792: Design, Construction, Careers and Fates, London, Pen & Sword, 2007, ISBN 978-0-7546-6007-1.
  • (EN) Richard R. Yeo, The Edinburgh Encyclopaedia, Routledge, 1997.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]