Guerra dell'informazione

La guerra dell'informazione, o information warfare, è una tattica impiegata all'interno di strategie belliche convenzionali e non convenzionali, sia in tempo di pace sia in tempo di guerra, che prevede la militarizzazione dell'infosfera per scopi diversivi, ingannevoli, propagandistici o securitari. Una guerra informativa può avere natura difensiva od offensiva, riveste un ruolo centrale all'interno delle cosiddette battaglie delle narrazioni ed è il perno delle campagne di influenzamento dell'opinione pubblica [1].

Le guerre informative riguardano l'utilizzazione dell'informazione come arma, perciò è frequente il ricorso a fake news o a post-verità, e possono avere luogo sia in contesti di guerra aperta e dichiarata, dove sono integrate nel seno di più ampie strategie di guerra psicologica volte a demoralizzare il nemico, sia in contesti di guerra coperta e clandestina, dove perseguono solitamente quale duplice scopo la confusione e il rimbambimento del pubblico.

La sette guerre dell'informazione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Martin Libicki, professore e politologo presso l'Institute for National Strategic Studies, le guerre dell'informazione possono assumere fino a sette forme [2][3]:

  • la guerra di comando e controllo, o command and control warfare (C2W), che mira a colpire la testa e il collo dell'avversario;
  • la guerra basata sulle informazioni, o intelligence-based warfare (IBW), che consiste nel progettare e proteggere propri sistemi per la gestione dell'informazione e nell'ingannare e inquinare quelli avversari al fine di dominare il campo di battaglia;
  • la guerra elettronica, o electronic warfare (EW), che sfrutta sofisticati apparati radioelettronici e strumenti di crittografia;
  • la guerra psicologica, o psychological warfare, in cui l'informazione è adoperata per influire e per modificare pensieri e opinioni di soggetti amici, neutrali o nemici;
  • la guerra degli esperti informatici, hacker warfare (HW), che prevede l'attacco a computer, reti telematiche e sistemi di elaborazioni dati;
  • la guerra delle informazioni di rilievo economico, o economic information warfare (EIW), che mira a paralizzare o a infiltrare il flusso di informazioni critiche per la garanzia della supremazia economica;
  • la guerra cibernetica, che è la sintesi delle operazioni più futuribili sul campo di battaglia con l'utilizzo di alta tecnologia informatica, elettronica e satellitare.

La struttura[modifica | modifica wikitesto]

Le guerre informative agiscono nell'infosfera, il dominio ibrido in cui operano nuovi media, radio, social media, stampa cartacea, televisione, per produrre delle conseguenze nel mondo reale: costruzione o distruzione del consenso attorno a una persona, a un'idea o un movimento, demoralizzazione, inganno di massa, isteria collettiva, panico morale, stordimento. La guerra informativa manipola le informazioni, dal contenuto alle modalità di diffusione, per distorcere la consapevolezza situazionale e la percezione della realtà del pubblico [4].

Le guerre informative coinvolgono cinque categorie di attori [5][6]:

  • Decisori: corrispondono ai direttori di giornali e siti web e ai conduttori di programmi televisivi e radiofonici; sono coloro che scelgono quali notizie debbano diventare di pubblico dominio e quali no, giudicando sulle modalità di diffusione e sullo stile della copertura;
  • Operatori: sono i lavoratori nel sistema mediatico, come analisti, giornalisti, opinionisti e reporter, e danno concretezza ai piani dei decisori;
  • Orientatori: sono personaggi, come figure dello spettacolo, influencer e capi religiosi, che godono di un seguito popolare sul quale sono in grado di influire mentalmente e culturalmente, imponendogli comportamenti, mode e stili di vita. Per i loro seguaci sono dei role model, associati ad affidabilità e credibilità, perciò possono essere dei potenti ed efficaci veicoli di disinformazione.
  • Consumatori: sono il bersaglio della guerra informativa
  • Analfabeti: rappresentano la minoranza, quasi infinitesimale nelle società dell'informazione, che ha poco o nullo accesso ai contenuti diffusi da media tradizionali e nuovi;

Esempi di guerre informative[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cos'è la guerra dell'informazione? - definizione da techopedia - Sicurezza - 2022, su Icy Science. URL consultato il 26 luglio 2022.
  2. ^ Martin Libicki, Technology and Warfare, 1995.
  3. ^ Martin Libicki, Information dominance, 1997.
  4. ^ Emanuel Pietrobon, L'arte della guerra ibrida. Teoria e prassi della destabilizzazione, Castelvecchi, 2022, pp. 34-37, ISBN 978-8832909401.
  5. ^ Emanuel Pietrobon, L'arte della guerra segreta, Amazon Kindle Publishing, 2020, p. 13, ISBN 978-1657532687.
  6. ^ Aldo Giannuli, Come i servizi segreti usano i media. Quando l'intelligence manipola l'informazione: tutti i modi per scoprirlo e... per prenderli in contropiede, Ponte alle grazie, 2012, ISBN 978-8862206747.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo Giannuli, Come funzionano i servizi segreti. Dalla tradizione dello spionaggio alle guerre non convenzionali del prossimo futuro, TEA, 2009, ISBN 978-8850257997.
  • Aldo Giannuli, Come i servizi segreti usano i media. Quando l'intelligence manipola l'informazione: tutti i modi per scoprirlo e... per prenderli in contropiede, Ponte alle grazie, 2012, ISBN 978-8862206747.
  • Giuseppe Gagliano, Laris Gaiser e Mario Caligiuri, Intelligence economica e guerra dell'informazione. Le riflessioni teoriche francesi e le prospettive italiane, Rubbettino, 2016, ISBN 9788849848243.
  • Emanuel Pietrobon, L'arte della guerra ibrida. Teoria e prassi della destabilizzazione, Castelvecchi, 2022, ISBN 978-8832909401.
  • Emanuel Pietrobon, L'arte della guerra segreta, Amazon Kindle Publishing, 2020, ISBN 978-1657532687.
  • Umberto Rapetto e Roberto di Nunzio, Cyberwar, la guerra dell'informazione, Buffetti, 1996, ISBN 9788819003818.
  • Umberto Rapetto e Roberto di Nunzio, Le nuove guerre. Dalla Cyberwar ai Black Bloc, dal sabotaggio mediatico a Bin Laden, Rizzoli, 2001, ISBN 978-8817128315.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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