Gregor Braun

Gregor Braun
Gregor Braun in maglia Vivì-Benotto nel 1983
Nazionalità bandiera Germania Ovest
Ciclismo
Specialità Pista, strada
Termine carriera 1989
Carriera
Squadre di club
1977-1979Peugeot
1980Sanson
1981Famcucine
1982Capri Sonne
1983Vivì-Benotto
1984La Redoute
1985Ariostea
1986Murella-Fanini
1987ADR
1988Boccacio Life
1989Titanbonifica
Nazionale
1975-1976Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Dil.pista
1977-1983Bandiera della Germania Ovest Germania Oveststrada
1977-1985Bandiera della Germania Ovest Germania Ovestpista
Carriera da allenatore
1991-1992Union Fröndenberg
1996-1997Die Continentale-Olympia
1999Team Greese
2000Team Coast
Palmarès
 Giochi olimpici
Oro Montréal 1976 Inseg. ind.
Oro Montréal 1976 Inseg. sq.
 Mondiali su pista
Oro Rocourt 1975 Inseg. sq.
Oro San Cristóbal 1977 Inseg. ind.
Oro Monaco 1978 Inseg. ind.
Bronzo Bassano 1985 Inseg. ind.
Statistiche aggiornate all'11 luglio 2020

Gregor Braun (Neustadt an der Weinstraße, 31 dicembre 1955) è un ex pistard, ciclista su strada e dirigente sportivo tedesco.

Tra i dilettanti vinse, in rappresentanza della Germania Ovest, due medaglie d'oro ai Giochi di Montréal 1976, nell'inseguimento individuale e a squadre, e un titolo mondiale nell'inseguimento a squadre. Professionista tra il 1977 ed il 1989, su strada vinse una tappa al Giro d'Italia, un Gran Premio di Francoforte e una Tre Valli Varesine, mentre su pista fece suoi due titoli mondiali nell'inseguimento individuale e undici Sei giorni.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Alternò per tutto il corso della carriera l'attività su strada e su pista, nella specialità dell'inseguimento, ove ottenne i principali risultati. Da dilettante fu campione nazionale nell'inseguimento individuale e mondiale in quello a squadre nel 1975 in quartetto con Hans Lutz, Günther Schumacher e Peter Vonhof. L'anno successivo lo vide campione nazionale nell'inseguimento individuale e olimpico a Montréal sia nella prova individuale che in quella a squadre in quartetto con gli stessi Lutz, Schumacher e Vonhof; la doppietta olimpica gli valse il premio di Sportivo tedesco occidentale dell'anno.[1]

Passato professionista nel 1977 con la francese Peugeot, alla prima stagione fu medaglia d'oro iridata nell'inseguimento individuale oltre ad imporsi in una tappa del Tour Méditerranéen. Nel 1978 fu campione europeo nell'americana, di nuovo campione mondiale nell'inseguimento individuale, e, su strada, campione nazionale, primo al Fran Premio di Francoforte e terzo al Giro delle Fiandre.

Nel 1979 si impose in due sei giorni su pista e nel Tour d'Indre-et-Loire, mentre nel 1980, al primo anno alla Sanson-Campagnolo di Francesco Moser vinse il titolo nazionale su strada, il Giro di Sardegna e il Giro di Germania (entrambe gare a tappe) e tre sei giorni. Nel 1981 in maglia Famcucine si aggiudicò la Milano-Vignola, la Tre Valli Varesine e tre sei giorni; a seguire, nel 1982, con la belga Capri Sonne vinse la Kuurne-Bruxelles-Kuurne e una tappa alla Tirreno-Adriatico, piazzandosi terzo alla Parigi-Roubaix.

Nel 1983, di nuovo in Italia con la Vivì-Benotto, fu campione nazionale su strada, oltre a vincere il Giro di Sardegna, una frazione al Giro d'Italia (quella con arrivo a Savona) e la Sei giorni di Brema. Negli ultimi anni di carriera vinse la Sei giorni di Stoccarda nel 1984, il prologo della Setmana Catalana nel 1987 e fu bronzo mondiale di inseguimento nel 1985. Si ritirò dall'attività nel 1989.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Pista[modifica | modifica wikitesto]

Strada[modifica | modifica wikitesto]

  • 1977 (Peugeot, una vittoria)
2ª tappa, 1ª semitappa Tour Méditerranéen (La Penne > Hyères)
  • 1978 (Peugeot, quattro vittorie)
Prologo Tour Méditerranéen (Antibes > Antibes, cronometro)
3ª tappa Giro del Belgio (Mol > Kelmis)
Campionati tedeschi, individuale in linea
Rund um der Henninger Turm
  • 1979 (Peugeot, tre vittorie)
4ª tappa Tour Méditerranéen (Hyères > Saint-Raphaël)
2ª tappa, 1ª semitappa Tour d'Indre-et-Loire (Chinon > Chinon) (cronometro individuale)
Classifica generale Tour d'Indre-et-Loire
  • 1980 (Sanson, cinque vittorie)
2ª tappa, 2ª semitappa Giro di Sardegna (Santa Teresa di Gallura > Marmorata, cronometro)
Classifica generale Giro di Sardegna
5ª tappa Tirreno-Adriatico (San Benedetto del Tronto, cronometro)
Campionati tedeschi, individuale in linea
Classifica generale Giro di Germania
  • 1981 (Famcucine, tre vittorie)
Flèche Hesbignonne-Cras Avernas
Milano-Vignola
Tre Valli Varesine
  • 1982 (Capri Sonne, due vittorie)
Kuurne-Bruxelles-Kuurne
5ª tappa Tirreno-Adriatico (Grottammare > San Benedetto del Tronto)
  • 1983 (Vivi-Benotto, quattro vittorie)
Classifica generale Giro di Sardegna
14ª tappa Giro d'Italia (Parma > Savona)
Campionati tedeschi, individuale in linea
Classifica generale Coca-Cola Trophy
  • 1987 (ADR, una vittoria)
Prologo Setmana Catalana (Parets del Vallès > Parets del Vallès, cronometro)

Altri successi[modifica | modifica wikitesto]

Nacht von Hannover
Criterium di Sindelfingen
Criterium di Baden-Baden
Criterium di Gammertingen
Ronde d'Aix-en-Provence
Circuito di Cecina
Criterium di Amburgo
Criterium di Sindelfingen
Criterium di Stoccarda
Circuito di Cecina
Criterium di Solingen
Criterium di Stoccarda
Criterium di Helden-Panningen
Criterium di Schaan
Criterium di Colonia
Criterium di Monaco di Baviera
Criterium di Sindelfingen
Criterium di Ulm
Criterium di Gevelsberg

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

1979: 39º
1980: 22º
1981: fuori tempo massimo (8ª tappa)
1983: 76º
1985: 127º
1986: ritirato (11ª tappa)
1982: ritirato (7ª tappa)
1987: ritirato (6ª tappa)

Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]

1979: 75º
1980: 24º
1981: ritirato
1982: 26º
1983: 56º
1978: 3º
1979: 31º
1981: 35º
1983: 26º
1984: 7º
1977: 38º
1978: 18º
1979: 45º
1981: 23º
1982: 3º
1984: 5º

Competizioni mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Sportivo tedesco occidentale dell'anno nel 1976[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (DE) Ergebnisse, su sportler-des-jahres.de. URL consultato il 26 agosto 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]