Governo Parri

Governo Parri
I membri del governo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioFerruccio Parri
(Pd'A)
CoalizioneDC, PCI, PSIUP, PLI, PdA, PDL
LegislaturaConsulta nazionale (dal 25 settembre 1945)
Giuramento21 giugno 1945
Dimissioni24 novembre 1945
Governo successivoDe Gasperi I
10 dicembre 1945
Bonomi III De Gasperi I

Il Governo Parri fu in carica dal 21 giugno[1] al 10 dicembre 1945[2], per un totale di 172 giorni, ovvero 5 mesi e 19 giorni.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 giugno 1945 giura a Roma il governo presieduto da Ferruccio Parri: governo ispirato dai movimenti della Resistenza, fondato sul Comitato di Liberazione Nazionale e guidato da un partigiano. Il governo era composto da una coalizione politica che comprendeva i partiti del Comitato di Liberazione Nazionale: il Partito d'Azione, a cui apparteneva il presidente Ferruccio Parri, il Partito Comunista Italiano, la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, il Partito Democratico del Lavoro e il Partito Liberale Italiano. Il governo durò 157 giorni fino al 24 novembre 1945, dopo la quale data continuerà con attività provvisorie fino all'8 dicembre.

Il 26 giugno il presidente Ferruccio Parri presentò le linee del programma di governo, basate sulla difesa della sovranità dello Stato a fronte dei due blocchi protagonisti della nascente guerra fredda, sul superamento della monarchia per arrivare a proclamare la Repubblica, su un antifascismo radicale, sul ricordo della Resistenza e dei suoi martiri, su una profonda giustizia sociale, sulla laicità dello Stato e la separazione tra Stato e Chiesa, su un lavoro per la preparazione di una Carta costituzionale, su una riforma agraria e industriale. Il progetto del governo proponeva di avviare la ricostruzione del Paese, materiale e morale.

Nei pochi mesi di governo intorno al presidente Ferruccio Parri si addossarono tutte le speranze degli italiani. La caduta del governo avvenne per influenza delle correnti politiche instauratesi all'interno della Consulta Nazionale [3].

Compagine di governo[modifica | modifica wikitesto]

Fu un governo di unità nazionale, composto da:

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Carica Titolare Sottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio dei Ministri, Primo Ministro Segretario di Stato Ferruccio Parri (PdA)
Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Manlio Brosio (PLI)
Pietro Nenni (PSIUP)
Ministri senza portafoglio
Costituente[4] Pietro Nenni (PSIUP)

(dal 12 agosto 1945)

Consulta Nazionale[5] Manlio Brosio (PLI)

(dal 17 agosto 1945)

Ministero Ministri Sottosegretari di Stato
Affari esteri Alcide De Gasperi (DC)
Africa Italiana Ferruccio Parri (PdA)

ad interim

Carica non assegnata
Interni Ferruccio Parri (PdA)
Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti (PCI)
Finanze Mauro Scoccimarro (PCI)
Tesoro Marcello Soleri (PLI)

(fino al 22 luglio 1945[7])

Federico Ricci (Ind.)

(dal 31 luglio 1945)

Guerra Stefano Jacini (DC)
Aeronautica Mario Cevolotto (PDL)
Marina Raffaele de Courten (Militare)
Agricoltura e Foreste Fausto Gullo (PCI)
Industria e Commercio[11] Giovanni Gronchi (DC)
Lavoro e Previdenza Sociale[11] Gaetano Barbareschi (PSIUP)
Lavori Pubblici Giuseppe Romita (PSIUP)
Poste e telecomunicazioni Mario Scelba (DC)
Trasporti Ugo La Malfa (PdA)
Pubblica Istruzione Vincenzo Arangio-Ruiz (PLI)
Ricostruzione[14] Meuccio Ruini (PDL)
Alimentazione[15] Enrico Molè (PDL)
Assistenza postbellica Emilio Lussu (PdA)

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

1945[modifica | modifica wikitesto]

Luglio[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il primo Consiglio dei ministri sarà dedicato al bilancio - I membri del governo hanno prestato giuramento, Corriere d'Informazione, 22 giugno 1945, p. 1.
  2. ^ I titolari dei dicasteri, in La Stampa, 11 dicembre 1945, p. 1.
    «Roma, 10 dicembre. Al Quirinale Nel pomeriggio di oggi ha avuto luogo al Quirinale la cerimonia del giuramento dei nuovi ministri, alla presenza del Luogotenente generale del Regno. Il primo a giungere al Palazzo Reale alle ore 16,40 è stato il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, che è stato subito introdotto nello studio privato del Luogotenente, ove alle ore 17 prestava il suo giuramento»
  3. ^ www.treccani.it
  4. ^ Ministero istituito con decreto luogotenenziale 31 luglio 1945 n. 435
  5. ^ Ministero istituito con decreto luogotenenziale 31 luglio 1945 n. 443
  6. ^ Con delega per gli italiani all'estero
  7. ^ Deceduto il 22 luglio 1945
  8. ^ Con delega ai danni di guerra
  9. ^ Deceduto il 15 novembre 1945
  10. ^ Con delega per la Marina mercantile
  11. ^ a b Con decreto luogotenenziale 21 giugno 1945, n. 377, il Ministero dell'industria, commercio e lavoro fu ripartito in Ministero dell'industria e commercio e Ministero del lavoro e della previdenza sociale
  12. ^ Con delega al Commercio
  13. ^ Con delega per le Belle Arti e lo Spettacolo
  14. ^ Ministero istituito con decreto luogotenenziale del 21 giugno 1945, n. 378
  15. ^ Ministero istituito con decreto luogotenenziale del 21 giugno 1945, n. 379 poi soppresso con decreto luogotenenziale 22 dicembre 1945, n. 838
  16. ^ 1945: GUERRA AL GIAPPONE SULLA CARTA, NATURALMENTE, in Corriere della Sera, 18 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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