Giuseppe Fallacara

Giuseppe Fallacara (Bitonto, 17 dicembre 1973) è un architetto, dottore di ricerca e professore ordinario di progettazione architettonica italiano; La sua sperimentazione si concentra sulla disciplina della stereotomia.

È autore di articoli scientifici e monografie sul progetto contemporaneo e sulla didattica della stereotomia, nonché progettista di prototipi architettonici pubblicati ed esposti in mostre come il Marmomac di Verona e la Biennale di Architettura di Venezia. È visiting professor presso il NUST MISIS (National University of Science and Technology) di Mosca dal 2016 e presso il New York Institute of Technology (NYIT) School of Architecture & Design da novembre del 2017 ad ottobre 2018, portando avanti temi di ricerca sulla fabbricazione digitale, sul design architettonico e stereotomico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si laurea in architettura nel 2000, presso il Politecnico di Bari, con una tesi sui nodi tettonici lignei nell'architettura ungherese, lavoro correlato dal prof. Claudio D'Amato Guerrieri. Sempre presso il Politecnico di Bari conseguirà il titolo di Dottore di Ricerca in progettazione architettonica nel 2004.

Dopo un assegno di ricerca, diventa prima ricercatore universitario presso il Politecnico di Bari e successivamente ricercatore associato al dipartimento GSA Géométrie Structure Architecture dell’École Nationale Supérieure d’Architecture Paris-Malaquais.

Dal 2020 ricopre l'incarico di professore ordinario in Progettazione Architettonica presso il Dipartimento di Architettura, Costruzione e Design (ArCoD) del Politecnico di Bari, e dal 2022 è anche coordinatore del corso del dottorato di ricerca "Progetto per il Patrimonio: Conoscenza, Tradizione e Innovazione" nello stesso dipartimento.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2005, Giuseppe Fallacara espone annualmente alla Fiera Internazionale del Marmo Marmomac a Verona, coordinata da Vincenzo Pavan, partecipando ogni anno con architetture sperimentali. Curerà la mostra "L'arte della stereotomia: i Compagnons du devoir e le meraviglie della costruzione in pietra" nel 2005.[2]

Nel 2006 è impegnato nella prima delle sue esposizioni presso la X Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia. Sarà infatti invitato ad esporre nel Padiglione Italiano a cura di Franco Purini il suo progetto delle strutture ricettive del lago di Vema, "Lago_Rgone".[3] Espone anche alla mostra "Città di Pietra" della stessa edizione della Biennale, curata da Claudio d'Amato Guerrieri.

A Troyes, a partire dal 2008 progetta e realizza nel 2016 gli SNBR Bureaux per l'omonima società, specializzata nel restauro e nella realizzazione di manufatti in pietra attraverso lavorazione con macchine a controllo numerico.[4] L’edificio è concepito come una grande copertura, sotto cui organizzare liberamente il programma funzionale, in sintonia con il genius loci della campagna francese disseminata di tetti a doppia falda inclinata, utilizzando la logica degli archi diaframma disposti su piani paralleli. Partendo quindi dall'arco diaframma e impiegando per la realizzazione macchine a controllo numerico, è stato sviluppato il progetto. A sostenere la grande copertura sono presenti quattro archi in pietra, con luce pari a 16 metri ed un’altezza in chiave di 6 metri (intradosso), quindi dalle proporzioni molto ribassate. Gli archi si impostano su otto piedritti in cemento armato, che li sollevano dal piano di calpestio di circa 1,8 metri, rendendo così fruibile l’area sottostante.[5] Successivamente, di fronte all'ingresso principale, verrà costruita la Hypargate, primo paraboloide iperbolico discretizzato fatto in pietra.[6]

Fonda il New Fundamental Research Group nel 2016, team di ricerca composto da architetti e accademici italiani e affiliato al Politecnico di Bari[7], e il corso di Perfezionamento "CESAR", Corso di Alta Formazione Applicata in Architettura e Restauro presso il DICAR del Politecnico di Bari.[8]

Alla Fiera di Rocalia a Lione, nel dicembre del 2019, Giuseppe Fallacara progetta, costruisce ed espone una "Acoustic Shell" fatta interamente di esagoni di pietra.

Nel 2021 partecipa al seminario online intitolato "Space Architecture: an enabler for the Space Resources industry"[9] a seguito della ricerca condotta con la tesi di laurea in Space Architecture su Marte da lui correlata, "Hive Mars"[10][11]. L'indagine sulla Space Architecture[12] vedrà un seguito con la tesi di laurea "GraLunar", questa volta incentrata sulle possibilità di insediamenti umani futuri sul pianeta lunare.

Nel 2021 sarà invitato da Alessandro Melis, curatore del Padiglione Italia 2021 alla Biennale di Venezia, a partecipare alla mostra del Padiglione Italia con un’opera allestita nell’area espositiva del Giardino delle Vergini in occasione della Biennale di Architettura di Venezia 2021, la "Porzione d'Infinito".[13]

Con Domenico Potenza è direttore artistico dell'esposizione "Marmomac meets Academies" per il Marmomac di Verona 2022.[14]

Nel 2023 diventa direttore artistico unico della mostra per la formazione accademica "Marmomac meets Academies", presso il Marmomac di Verona, coinvolgendo università e centri di ricerca italiani ed esteri in un'esposizione, affrontando temi quali l'uso della pietra sottile, ricomposta o stampata in 3D fino alla pietra ottimizzata strutturalmente, per un uso ecologico della materia litica.[15]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Prototipi[modifica | modifica wikitesto]

  • Escalier Ridolfi, scala elicoidale precompressa, 2005[16]
  • Portale Abeille, volta a botte a conci intrecciati e interconnessi, con Claudio D’Amato Guerrieri, Venezia, 2006[17]
  • Albero Litico, con SNBR, Marmomac Verona, 2013[18]
  • Ponte Flex, con Marco Stigliano, Marmomac Verona, 2013[19]
  • Möbius, seats/furniture – Stone and carbon fiber, Verona, 2016[20]
  • Hyparvault, con SNBR, Troyes, 2017
  • Lapella, con Maurizio Barberio, Zaha Hadid Architects, 2018[21]
  • Acoustic Shell, con NFRG e Les Compagnons du Devoir, Lyon, 2019[22]

Architetture[modifica | modifica wikitesto]

  • Domus Benedictæ, (Villa unifamiliare), Corato, 2007-2009[23]
  • Chiesa dei Santi Martiri di Abitenæ, Progetto pubblicato ed esposto alla Triennale di Milano 2005, Bitonto, 2000-2011
  • SNBR Bureaux, Troyes, 2008-2016
  • Ecodomus, con NFRG, Termini Imerese, 2016[24]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Fallacara | Politecnico di Bari, su terzamissione.poliba.it. URL consultato il 25 novembre 2023.
  2. ^ L’Arte della Stereotomia « Journal, su architetturadipietra.it. URL consultato il 25 novembre 2023.
  3. ^ edilportale com s.p.a, Biennale Venezia: l'Italia sperimenta la città ideale, su Archiportale. URL consultato il 25 novembre 2023.
  4. ^ Bureaux SNBR | Giuseppe Fallacara, su Archilovers, 19 giugno 2018. URL consultato il 25 novembre 2023.
  5. ^ Bureaux SNBR Saint-Savine-Troyes FR « Journal, su architetturadipietra.it. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  6. ^ (EN) Giuseppe Fallacara, GaZ Blanco Ph · SNBR’s Bureaux & HYPARGATE, su Divisare. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  7. ^ Newfundamentals.it, su www.newfundamentals.it. URL consultato il 25 novembre 2023.
  8. ^ CESAR – Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, su specializzazionepoliba.it. URL consultato il 25 novembre 2023.
  9. ^ “Italia e Lussemburgo per la creazione della prima struttura abitativa permanente su Marte” – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, su www.esteri.it. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  10. ^ Chiara Scalco, Architettura planetaria: il progetto Hive Mars del team Archimars, su Arketipo, 18 marzo 2021. URL consultato il 25 novembre 2023.
  11. ^ Leonardo Legrottaglie, Hive Mars, la prima tesi di laurea svolta in Italia sul tema della Space Architecture, su Poliba Chronicle, 16 marzo 2021. URL consultato il 25 novembre 2023.
  12. ^ #, Che cos'è la Space Architecture?, su Poliba Chronicle, 2 novembre 2020. URL consultato il 25 novembre 2023.
  13. ^ Leonardo Legrottaglie, La “Porzione d'Infinito” del Politecnico di Bari alla 17° Mostra Internazionale di Architettura, su Poliba Chronicle, 11 maggio 2021. URL consultato il 25 novembre 2023.
  14. ^ The Plus Theatre | Marmomac Meets Academies, su Marmomac. URL consultato il 25 novembre 2023.
  15. ^ The Plus Theatre | Marmomac Meets Academies 2023, su Marmomac. URL consultato il 25 novembre 2023.
  16. ^ Pietre d'Italia, su www.architetturadipietra.it. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  17. ^ Prototipi e temi sperimentali dell’architettura litica (PDF), su atelierfallacara.it.
  18. ^ ALBERO LITICO « Journal, su architetturadipietra.it. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  19. ^ PONTE FLEX « Journal, su architetturadipietra.it. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  20. ^ “Möbius” chair & sofà, su Marmomac. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  21. ^ (EN) Zaha Hadid Architects reinterprets classic Hans J Wegner chair, su Dezeen, 18 luglio 2018. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  22. ^ Peter Becker / Stone-ideas com Publishing House, Giuseppe Fallacara: acoustic shell made of hexagonal stone elements, su stone-ideas.com. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  23. ^ domus benedictae | Giuseppe Fallacara, su Archilovers, 28 marzo 2014. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  24. ^ Ecodomus | Marco Stigliano, Micaela Pignatelli, Ubaldo Occhinegro, Giuseppe Fallacara, Maurizio Barberio, Micaela Colella, su Archilovers, 5 marzo 2020. URL consultato il 9 dicembre 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN49507029 · ISNI (EN0000 0000 4135 1449 · SBN CFIV175553 · LCCN (ENn2006053438