Giuseppe De Meo

Giuseppe De Meo

Presidente dell'Istituto Centrale di Statistica
Durata mandato1961 –
1980
PredecessoreLanfranco Maroi
SuccessoreGuido Maria Rey

Giuseppe De Meo (Roma, 1906Roma, 1996) è stato uno statistico italiano, presidente dell'Istituto Centrale di Statistica dal 1961 al 1980.

Nato a Roma nel 1906, laureato nell'Università di Napoli, Giuseppe De Meo fu docente dal 1953 di Statistica economica nella facoltà di Scienze statistiche demografiche e attuariali dell'Università di Roma "La Sapienza". Dal 1961, e per circa un ventennio, fu presidente dell'allora Istituto Centrale di Statistica (odierno Istituto nazionale di statistica - Istat), succedendo a Lanfranco Maroi. Nel 1966 divenne socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Morì nella città natale, a circa novant'anni, nel 1996.

Tra le sue numerose opere, prevalentemente di carattere statistico economico, sono presenti anche scritti di sociologia, metodologia statistica e tecnica attuariale.

È dedicato al suo nome il Giardino Giuseppe De Meo nel quartiere Nomentano di Roma.[1]

Opere (lista parziale)[modifica | modifica wikitesto]

  • Distribuzione della ricchezza e composizione demografica in alcune città dell'Italia meridionale alla metà del sec. XVIII, prefazione di Corrado Gini, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1931.
  • Una analisi sulla variabilità di gruppi di prezzi, Napoli, Arti grafiche La Nuovissima, 1939.
  • Il ricambio sociale con particolare riguardo ad alcuni periodi storici, Tolentino, Stab. Tipografico F. Fidelfo, 1940.
  • Sulla mortalità di gruppi di assicurati vita, Città di Castello, Tipografia Unione arti grafiche, 1941.
  • Capacità di assorbimento del mercato per le assicurazioni sulla vita in Italia, Napoli, Tip. Trani, 1947.
  • Circolazione delle aristocrazie e ricambio sociale, Padova, CEDAM, 1949.
  • Su una forma di assicurazione vita adatta alle caratteristiche del mercato italiano, Napoli, Tip. G. Genovese, 1951.
  • Corso di statistica metodologica, Roma, Edizioni Ricerche, 1958.
  • Saggi di statistica economica e demografica sull'Italia meridionale nei secoli XVII e XVIII, Roma, Tip. Bimospa, 1962.
  • Il volto dell'Italia alla luce dei censimenti del 1961, Milano, Giuffrè, 1962.
  • Corso di statistica economica, Roma, 1963.
  • Note sullo sviluppo storico della statistica economica, Milano, Giuffrè, 1964.
  • Produttività e distribuzione del reddito in Italia dal 1951 al 1963, Milano, Giuffrè, 1964.
  • Redditi e produttività in Italia (1951-1966), Roma, Istituto Centrale di Statistica, 1967.
  • Sintesi statistica di un ventennio di vita economica italiana (1952-71), Roma, Istituto Centrale di Statistica, 1973.
  • La statistica ufficiale ai fini della ricerca medico-biologica, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1977.
  • Nord e Sud dal 1951 al 1976, De Meo e altri, Roma, SVIMEZ, 1979.
  • Aspetti statistici dell'inflazione, Roma, Istituto Centrale di Statistica, 1980.
  • Dualismo sud-nord e migrazioni, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1988.
  • Incidenza tributaria nel centro-nord e nel mezzogiorno d'Italia, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1990.
  • Chi dà e chi riceve: imposte e servizi pubblici nelle regioni italiane, Estr. da: Rend. Mor. Acc. Lincei, serie 9, v. 4, 1993.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1970 l'Accademia dei Lincei gli ha conferito il Premio Feltrinelli per le Scienze Sociali e Politiche.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Delibera dell'8 novembre 2013. Fonte: SITO Sistema informativo toponomastica di Roma Capitale Archiviato il 24 giugno 2016 in Internet Archive..
  2. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe De Meo (S. C. 1966), Roma, Accademia nazionale dei Lincei, 1976.
  • Scritti in onore di Giuseppe de Meo : editi a cura dell'Istituto di statistica economica e della Facoltà de scienze statistiche, demografiche e attuariali Università di Roma, Roma, Università, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente dell'Istat Successore
Lanfranco Maroi dal 1961 al 1980 Guido Mario Rey
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