Giovannali

I Giovannali (o Ghjuvannali in corso) erano una setta eretica esistita in Corsica nei secoli XIV e XV. Secondo la tesi di Alexander Grassi (1866), sarebbe "cataro" corso[1]. Per gli storici più recenti[2], è una fratellanza di francescani dissidenti, nato a Carbini in Alta Rocca a metà del XIV secolo in Corsica, e soppresso dopo cinquant'anni.

Dottrina[modifica | modifica wikitesto]

I Giovannali erano guidati da un frate francescano, Giovanni Martini. Come i francescani da cui provenivano, la loro dottrina sociale e religiosa era basata sulla povertà e sulla penitenza. I Ghjuvannali sostenevano che non si dovrebbe avere una proprietà privata e che tutto dovrebbe essere messo in comune. In realtà, essi non hanno nulla a che fare con il catarismo della Francia sudoccidentale, ma possono essere collegati al Fraticelli francescani.

Imponevano penitenze e atti di mortificazione. Predicavano umiltà, semplicità, povertà e non violenza. Rinunciando al sacramento del matrimonio, forgiarono la loro reputazione di debosciati, e secondo i loro detrattori fornicarono durante i sabba.

Si erano sviluppati soprattutto nel sud dell'isola, nella Al di là dei Monti (in corso Terra di i Signori). Si erano fatti nemici rifiutandosi di pagare le tasse. Avevano anche un centro nel nord dell'isola, ad Alesani.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu intorno da Giovanni della Grossa che dal 1354 nacque la setta di Giovannali. I promotori di questa setta erano Polo e Arrigo d'Attalà, fratelli illegittimi di Guglielminuccio, signore di Attallà[3].

Polo di Attalà era il capo di questa setta che si estendeva fino alla Al di qua dei Monti o Terre di i Comuni.

Nel 1352, il vescovo di Aleria scomunicò questi "eretici". Alla fine del 1352 i Ghjuvannali si appellarono all'arcivescovo di Pisa e ottennero la revoca della scomunica. Erano piuttosto ostili alla gerarchia della Chiesa che giudicava loro l'opposto del messaggio cristico. La loro spiritualità, il loro senso religioso e sociale si erano diffusi in gran parte della Corsica. Ma nel 1354, poco prima della sua morte, monsignor Raimondo, vescovo di Aleria, si rivolse a papa Innocenzo VI e gli disse che i Ghjuvannali erano eretici e "irrispettosi verso l'autorità episcopale". Papa Innocenzo VI, allora in residenza ad Avignone, informato di ciò che stava accadendo, scomunicò i Giovannali e li dichiarò eretici.

Il suo successore, il benedettino papa Urbano V, mantenne la scomunica e manda un legato in Corsica. Questo commissario pontificio, sostenuto dai signori locali, organizza una santa crociata militare nella regione del Carbini e della Piana orientale. Nel nome della Chiesa, dal 1363 al 1364, a Carbini, a Ghisoni, nel Convento di San Francesco d'Alesani e in altri villaggi, molti Ghjuvannali, tra cui donne e bambini, furono massacrati. Alcuni, invece di rinunciare alla loro fede, morirono con le armi nelle loro mani. Gli ultimi Ghjuvannali furono bruciati a Ghisoni, ai piedi dei monti chiamati Kyrie Eleison e Christe Eleison[4].

In questi tempi di carestia, miseria e malattia, è una delle pagine più buie della storia della Corsica. Il gruppo Canta U Populu Corsu ha scritto ed eseguito la canzone Ghjuvannali sul suo album Rinvivisce.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Les GIOVANNALI, les cathares Corses – A MURELLA, su amurella.net. URL consultato il 20 febbraio 2019.
  2. ^ Daniela Müller s'appuie sur les recherches de l'abbé Casanova au début du consolidés dans les années 1950 par Dorothy Carrington - Revue Pyrénées - Spécial Cathares - 2003
  3. ^ Abbé Letteron : Histoire de la Corse - Tome 1, Bulletin de la Société des sciences naturelles et historiques de la Corse, Imprimerie et librairie V - Eugène Ollagnier Bastia 1888.
  4. ^ selon Accademia corsa : Les Ghjuvannali Archiviato il 14 settembre 2011 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Abbé Letteron : Histoire de la Corse - Tome 1, Bulletin de la Société des sciences naturelles et historiques de la Corse, Imprimerie et librairie Ve Eugène Ollagnier Bastia 1888. in Chronique de Giovanni della Grossa - P. 219-220.

Une chanson du groupe corse Canta u Populu Corsu sur l'album Rinvivisce porte le titre I Ghjuvannali.

  • Les chemins de granit, I ghjuvannali de Philippe Franchini, chez Colonna édition (2011)
  • Jean-Ange Galletti, Histoire illustrée de la Corse, Paris, Imprimerie De Pillet fils aîné, rue des Grands Augustins 5, 1863-1866, 573 p. disponible sur Gallica

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]