Franco Modigliani

«Per la sua analisi pionieristica del risparmio e dei mercati finanziari

Franco Modigliani
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per l'economia 1985

Franco Modigliani (Roma, 18 giugno 1918Cambridge, 25 settembre 2003) è stato un economista italiano con cittadinanza statunitense dal 1946. La sua attività di studio ha rivoluzionato la finanza aziendale moderna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Roma da una famiglia ebraica (cugino dello psicoanalista Claudio Modigliani). Frequenta il Liceo classico Ennio Quirino Visconti di Roma, e a soli 17 anni entra alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Roma, dove è iscritto al GUF, vincendo i Littoriali della cultura e dell'arte per la sezione economica. Dopo aver collaborato ad importanti riviste del regime fascista come "Lo Stato" e "Dotrina fascista", con la promulgazione delle leggi antiebriche lascia la capitale italiana nel 1939 e si reca a Parigi, ospite dei futuri suoceri. A Parigi segue alcuni corsi alla Sorbona ("Ho trovato l'insegnamento lì impartito prosaico e una perdita di tempo"[1]) e completa la scrittura della tesi (lavorando soprattutto nella Biblioteca Sainte-Geneviève).

Tornato brevemente a Roma per discutere la tesi e ricevere la laurea in giurisprudenza, nel 1939 lascia l'Europa, ormai tutta indirizzata verso un nuovo conflitto militare, e si trasferisce negli Stati Uniti. Lì si specializzò alla New School of Social Research di New York, dove fu allievo dell'economista russo Jacob Marschak, e prendendone la cittadinanza nel 1946[2]. Dal 1949 insegnò alla università dell'Illinois, quindi dal 1952 al Carnegie Institute of Technology e infine dal 1962 economia e finanza al MIT di Boston. Nel 1955 tornò per alcuni mesi in Italia, dove incontrò anche il collega Luigi Einaudi, allora presidente della repubblica.

Si fece tramite, nella cultura accademica statunitense, anche della diffusione dei maggiori conseguimenti scientifici europei in materia economica[3]. Nel 1976 è presidente dell'American Economic Association.

Nel 1985 diviene il primo (e unico) italiano vincitore del Premio Nobel per l'economia, per i suoi lavori sul risparmio e i mercati finanziari.

Contributo scientifico[modifica | modifica wikitesto]

In gioventù aderisce alle dottrine economiche fasciste, mostrando attenzione per le problematiche sociali. Dopo aver lasciato l'Italia, negli Stati Uniti approfondisce il contributo di Keynes. L'evoluzione del pensiero economico di Modigliani si muove da allora in ambito neo-keynesiano[4].

Modigliani, assieme a Merton Miller, formulò il cosiddetto Teorema di Modigliani-Miller della finanza aziendale. Questo importante risultato, esposto per la prima volta nel giugno del 1958, nella "American economic review", spiega sotto quali condizioni il valore di un'azienda rimanga lo stesso sia che venga finanziata attraverso raccolta di capitali sul mercato azionario (emissione di azioni), sia che venga finanziata attraverso acquisizione di debito (emissione di obbligazioni). Nonostante le assunzioni del teorema lo rendano inverificabile dal punto di vista empirico, rimane comunque un risultato importante perché da esso è scaturita una enorme letteratura, tuttora fiorente, che cerca di spiegare sotto quali diverse condizioni il risultato non sia valido.

Quello della variazione di Valore, in funzione del mix Debt-Equity, è un tema assolutamente centrale perché è connesso a numerose operazioni di finanza aziendale (si pensi per esempio al leveraged buyout dove l'acquisizione di un'azienda da parte di soggetti terzi viene finanziata attraverso il capitale di Debito e quindi il finanziamento di erogazione bancaria) e ha quindi contribuito ad alimentare e ad incoraggiare la letteratura che tende all'asseverazione del 'vero' Valore dell'azienda.

Modigliani fu anche l'ideatore dell'ipotesi del ciclo vitale, che spiega come il risparmio ed il consumo cambino nell'arco di vita di un individuo[5]. I consumatori, secondo Modigliani, tendono ad effettuare le loro scelte di consumo non in base al loro reddito corrente, ma in base alla loro aspettativa di reddito e consumo futuri. Per questo, gli individui tendono a risparmiare in alcune fasi della loro vita per poi spendere il denaro accumulato in altre fasi, per esempio durante il pensionamento[6].

Opere[7][modifica | modifica wikitesto]

  • The cost of capital, corporation finance and the theory of investment, con Merton H. Miller, in "American economic review", Vol 48, no 3, pp. 261–297, 1958.
  • The role of anticipations and plans in economic behavior and their use in economic analysis and forecasting, con Kalman J. Cohen, Urbana, University of Illinois, 1961.
  • The "life cycle" hypothesis of saving: aggregate implications and tests, con Albert Ando, in "The American Economic Review", 1963.
  • The "life cycle" hypothesis of saving: the demand for wealth and the supply of capital, New York, Social Research, 1966.
  • The reform of the international payments system, con Hossein Askari, Princeton, Princeton University, 1971.
  • The Monetarist controversy: a seminar discussion, con Milton Friedman, San Francisco, Federal Reserve Bank of San Francisco, 1977.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Franco Modigliani, Autobiography, su nobelprize.org.
  2. ^ Michelini, Luca, Il nazional-fascismo economico del giovane Franco Modigliani, Firenze, Firenze University Press, 2019. Camurri, Renato, Idee in movimento : l'esilio degli intellettuali italiani negli Stati Uniti (1930-1945), Memoria e ricerca : rivista di storia contemporanea. Fascicolo 31, 2009, Cesena (Forlì) : Roma : [poi] Milano : Società Editrice Ponte Vecchio ; Carocci ; Franco Angeli, 2009.
  3. ^ "Since I was not one of what Franco Modigliani (1958, p. 216) called the “happy few” – i.e., those able to read Italian – my first acquaintance with Sylos-Labini’s work came from the article by Modigliani interpreting the 1956 Sylos-Labini book": Sherer, Frederic M., On Paolo Sylos Labini, in Economia e politica industriale. Fascicolo 2, 2006.
  4. ^ "Lo slittamento dall'approccio keynesiano (...) al modello della sintesi neoclassica si è consumato in varie tappe. La prima avviene quasi immediatamente con la rappresentazione fatta da Hicks delle idee keynesiane col modello IS-LM (Hicks 1937). La seconda avviene qualche anno dopo, quando Franco Modigliani introduce il mercato del lavoro nel modello IS-LM, ottenendo i risultati keynesiani grazie all'ipotesi cruciale di rigidità dei salari nominali (Modigliani 1944) ... La quarta tappa è la riformulazione del modello in termini di equilibrio generale, nelle due versioni di breve periodo, con salari rigidi e risultati keynesiani, e di lungo periodo, con salari flessibili e risultati neoclassici (Modigliani 1963, Patinkin 1965)": così Giorgio Rodano, Il mercato del lavoro nella storia del pensiero economico, Milano : Franco Angeli, 2004, Istituzioni e sviluppo economico : institutions and economic develpment. Fascicolo 2, 2004, pp. 47-48.
  5. ^ Cattabrini, Francesco, Franco Modigliani and the Italian Left-Wing : the Debate over Labor Cost (1975-1978), in History of Economic Thought and Policy : 1, 2012 (Milano : Franco Angeli, 2012).
  6. ^ Bini, Piero, The Italian Economists and the Crisis of the Nineteen-seventies: the Rise and Fall of the Conflict Paradigm, History of Economic Thought and Policy : 1, 2013, Milano : Franco Angeli, 2013.
  7. ^ Informazioni sulle bibliografie più esaurienti si possono trovare nella voce, curata da Renato Camurri, del Dizionario Biografico degli Italiani, elencata nei Collegamenti esterni.
  8. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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