Francesco Barsanti

Francesco Barsanti (Lucca, 1690Londra, 1770) è stato un compositore, flautista e oboista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Lucca verso il 1690, studiò dapprima all'Università di Padova, ma non tardò ad abbandonare gli studi letterari per dedicarsi alla musica. Nel 1714 si recò a Londra ed entrò all'Opera come flautista.

Durante il suo soggiorno in questa città, pubblicò:

  • Sei solo per flauto con accompagnamento di basso, primo libro
  • Sei solo per flauto con accompagnamento di basso, secondo libro
  • Sei sonate per due violini e basso tratte da solo di Geminiani

Dopo diversi anni di residenza a Londra, accettò nel 1735 una ricca offerta di lavoro in Scozia. Approfittò del suo soggiorno in questo paese per raccogliere una gran quantità di canzoni popolari alle quali aggiunse il basso.

Verso il 1750 tornò a Londra, dove il cattivo stato dei suoi affari lo obbligò a sollecitare un posto di contraltista nell'orchestra dell'Opera e in quella di Vauxhall, sebbene fosse già in avanti con gli anni.

Nello stesso periodo pubblicò Dodici concerti per violino e Sei antifone nello stile di Palestrina, ma queste opere non gli offrirono che modeste risorse e negli ultimi anni di vita cadde in una miseria profonda. Si ignora in quale anno sia morto.

Opere e fonti[modifica | modifica wikitesto]

A oggi non si conoscono autografi di Barsanti. La sua attività a Londra e in Scozia ha fatto sì che le biblioteche britanniche siano le istituzioni che conservano la maggior parte delle sue opere in forma stampata. Tracce di alcune sue canzoni sacre e profane si riscontrano in miscellanee manoscritte settecentesche.[1]

Titolo Opus Datazione Manoscritto/Dati edizione Enti conservatori prima edizione Dati ristampa Enti conservatori ristampa Note
6 sonate per flauto [op. 1][2] 1724 Londra, presso l'autore Bergamo, Conservatorio

Bruxelles, Koninklijk Conservatorium

Londra, British Library[3][4]

ristampa anastatica: Londra, Walsh & Hare, 1727[5] Londra, British Library

Durham, Cathedral Library[6][7]

L'editore Walsh pubblicò una seconda anastatica nel 1738.[2]

Alla Biblioteca Palatina di Parma c'è una copia manoscritta ottocentesca dell'intero opus.[8]

Lo Studio per edizioni scelte (SPES) di Firenze ha pubblicato un'edizione facsimilare della copia della prima edizione a Bergamo nel 1992 (ristampata nel 2004).[2]

6 sonate op. 2 1728 London, Cooke[9][10] Londra, British Library

Leeds, Central Library[11]

Una copia manoscritta dell'op. 2 n. 6 è alla Biblioteca Palatina di Parma.[12]

Nel 1985 lo Studio per edizioni scelte SPES di Firenze ha pubblicato un'edizione facsimilare della copia londinese.[13]

Soli per flauto, oboe o violino e basso op. 3 anni '30 del Settecento[14] Londra, Walsh & Hare Washington, Library of Congress[15] Londra, Walsh, forse 1732[16] Bruxelles, Koninklijk Conservatorium

Londra, British Library[17]

È circolata anche un'altra op. 3 del 1742 (vedi sotto)
Concerti grossi op. 3 1742 Edimburgo, presso l'autore con i tipi di Baillie[18] Ann Arbor (Michigan), Music Library della University of Michigan

Lipsia, Leipziger Stadtbibliothek

Londra, British Library

Parigi, Conservatoire[19][20]

Londra, Walsh & Hare Washington, Library of Congress[21] Walsh pubblicò una terza edizione, oggi alla British Library e al Conservatorio di Bruxelles.[22][23]

Una copia manoscritta tardo settecentesca di questa op. 3 n. 5 è oggi alla Music Library della Cardiff University in una collezione di 83 pezzi vocali e strumentali italiani e inglesi.[24][25]

A collection of old Scots tunes 1742 Edimburgo, Baillie Glasgow, Mitchell Library

Glasgow, University Library

Edimburgo, National Library of Scotland

Londra, Royal Academy of Music

Londra, British Library

Perth (UK), AK Bell Library[26][27][28]

Il canto Fye what mean you drunken è incluso in un manoscritto del 1763 in una miscellanea di 120 pezzi vocali inglesi alla British Library[29][30]
Ouvertures op. 4 1742-1745 ca. (oppure 1730) s.l. [forse Edimburgo], s.n., s.d.[31][32] Edimburgo, National Library of Scotlant

Londra, British Library[33][34]

la sola parte di viola è a Toronto, University of Western Ontario[31][32]

Il faut quand on aime 1741-1743 manoscritto Cologny (Ginevra), Fondazione Martin Bodmer[35] Parte di una miscellanea manoscritta di 59 pezzi per soprano e tastiera.[36]

Michael Talbot ritiene il frammento manoscritto autografo.[37]

6 sonate per due violini e violoncello basate su un tema di Francesco Geminiani Londra, Walsh Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana[38][39] Londra, Cooke Londra, British Library

Rochester (NY), Sibley Music Library della Eastman School of Music dell'Univeristà[40]

Sonatina per violino con l'indicazione «Ginammi» (forse ancora un riferimento a Geminiani) manoscritto Bergamo, Conservatorio[12][41][42]
6 antifone op. 5 intorno al 1750 (non prima del 1762) Londra, Welcker Bruxelles, Bibliothèque Royale de Belgique

Londra, British Library

Londra, Royal Academy of Music

Londra, Royal College of Music

Londra, Westminster Abbey Library

New Haven (CT), Yale University Music Library

New York, Music Division in Public Library for the Performing Arts

Tenbury Wells, St. Michael's College Library

Washington, Library of Congress[43][44]

6 sonate per due violini e basso op. 6 la datazione varia dal 1743 al 1796 Londra, presso l'autore per i tipi di Welcker e Bremner Bruxelles, Koninklijk Conservatorium

Londra, British Library

Rochester (NY), Sibley Music Library della Eastman School of Music dell'Università[45][46][47]

4 sonate per flauto accompagnato da violoncello o clavicembalo Londra, Harrison Washington, Library of Congress

Wellington, Alexander Turnbull Library

Oltre a queste composizioni, segnaliamo:

  • 3 ariette (Chi mai vi fe' sì belle[48], Un sospiro ah chi si muore[49], Oh giorno oh infausto giorno[50]) in una miscellanea manoscritta di 66 cantate redatta prima del 1750, oggi alla Staats- und Universitätsbibliothek «Carl von Ossietzky» di Amburgo.[51][52] Chi mai vi fe' sì belle è la canzone che ha avuto maggiore circolazione, la ritroviamo in una miscellanea del 1794 alla Royal Academy of Music[53] e in molte altre miscellanee (vedi sotto).[54][55]
  • 3 ariette (Chi mai vi fe' sì belle[54], Oh quante volte[56], E qual legge m'imponi[57]) figurano in una miscellanea manoscritta di metà Settecento alla Royal Academy of Music.[58]
  • 3 canzoni sacre (Ne reminiscaris, De profundis, Lauda Jerusalem) compaiono in una miscellanea manoscritta del 1796 appartenuta al cantante e organista Richard John Samuel Stevens, oggi alla Royal Academy of Music.[59]
  • Le stesse canzoni sacre, più altre tre (Asperges me, Agios o Theos, Inter iniquos projecerunt me) e l'arietta Chi mai vi fe' sì belle, compaiono in una miscellanea (con 127 pezzi) redatta nella seconda metà del Settecento alla Madrigal Society di Londra.[60][55]
  • Si presume sia stato Barsanti e non Giovanni Battista Sammartini a trasformare la prima, la quarta, la quinta e la settima delle 12 Sonate, op. 5 di Sammartini nei Concerti grossi, op. 6 che l'editore Walsh pubblicò a Londra. Sammartini, quindi, si sarebbe limitato a scrivere solo i due concerti grossi posti in apertura dell'edizione.[61]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ian G. Sharman, A thematic catalogue and discography of Francesco Barsanti, in «Brio», XXVIII/1 (primavera-estate 1991), Ormskirk, International Association of Music Librarians of UK and Ireland, 1991.
  2. ^ a b c Francesco Barsanti, [VI] sonata a flauto solo o violino solo e basso, edizione facsimilare a cura di Marcello Castellani, Firenze, Studio per edizioni scelte (SPES), 1992 (ristampa 2004).
  3. ^ Scheda della stampa, su RISM.
  4. ^ Scheda della stampa, su SBN.
  5. ^ Digitalizzazione della ristampa, su IMSLP.
  6. ^ Scheda della ristampa, su RISM.
  7. ^ Scheda della ristampa, su SBN.
  8. ^ Scheda della copia manoscritta dell'op. 1 a Parma, su SBN.
  9. ^ Digitalizzazione della prima edizione, su IMSLP.
  10. ^ Scheda della prima edizione, su SBN.
  11. ^ Scheda della prima edizione, su RISM.
  12. ^ a b Cerca «Barsanti, Francesco», su URFM.
  13. ^ Scheda del facsimile SPES, su SBN.
  14. ^ Scheda della prima edizione, su SBN.
  15. ^ Scheda dell'edizione, su RISM.
  16. ^ Scheda della ristampa, su SBN.
  17. ^ Scheda della ristampa, su RISM.
  18. ^ Ian G. Sharman, Francesco Barsanti. A fuller biography and a discussion of his Concerti Grossi (Op 3), in »Brio», XXVI/1 (primavera-estate 1989), Ormskirk, International Association of Music Librarians of UK and Ireland, 1989.
  19. ^ Scheda della prima edizione, su RISM.
  20. ^ Scheda della prima edizione, su SBN.
  21. ^ Scheda della riedizione, su RISM.
  22. ^ Scheda della terza edizione Walsh, su SBN.
  23. ^ Scheda della terza edizione Walsh, su RISM.
  24. ^ Scheda della collezione di 83 pezzi, su RISM.
  25. ^ Scheda del manoscritto con op. 3 n. 5, su RISM.
  26. ^ Scheda dell'edizione, su RISM.
  27. ^ Scheda dell'edizione, su SBN.
  28. ^ Digitalizzazione dell'edizione, su IMSLP.
  29. ^ Scheda del pezzo, su RISM.
  30. ^ Scheda della miscellanea, su RISM.
  31. ^ a b Digitalizzazione della parte di viola, su IMSLP.
  32. ^ a b Digitalizzazione della parte di viola, su Internet Archive.
  33. ^ Scheda dell'edizione, su RISM.
  34. ^ Scheda dell'edizione, su SBN.
  35. ^ Scheda dell'item, su RISM.
  36. ^ Scheda della miscellanea, su RISM.
  37. ^ Michael Talbot, A Leaving Present for Princess Louisa? Handel, Barsanti and Bodmer Ms. 11461-7, in «Haendel-Jahrbuch», 61 (2015), Kassel [etc.], Bärenreiter, 2015, pp. 343-381.
  38. ^ Scheda della prima edizione, su RISM.
  39. ^ Scheda della prima edizione, su SBN.
  40. ^ Scheda della ristampa, su RISM.
  41. ^ Scheda del manoscritto, su RISM.
  42. ^ Scheda del manoscritto, su SBN.
  43. ^ Scheda dell'edizione, su RISM.
  44. ^ Scheda dell'edizione, su SBN.
  45. ^ Scheda dell'edizione, su RISM.
  46. ^ Scheda dell'edizione, su SBN.
  47. ^ Digitalizzazione della versione a Rochester, su IMSLP.
  48. ^ Scheda di «Chi mai vi fe' sì belle», su RISM.
  49. ^ Scheda di «Un sospiro ah chi si muore», su RISM.
  50. ^ Scheda di «Oh giorno oh infausto giorno», su RISM.
  51. ^ Scheda della miscellanea, su RISM.
  52. ^ Digitalizzazione della miscellanea, su Università di Amburgo. URL consultato il 22 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2018).
  53. ^ Scheda della miscellanea 1794, su RISM.
  54. ^ a b Scheda della miscellanea 1750s, su RISM.
  55. ^ a b Scheda dell'item alla Madrigal Society, su RISM.
  56. ^ Scheda della canzone, su RISM.
  57. ^ Scheda della canzone, su RISM.
  58. ^ Scheda della miscellanea, su RISM.
  59. ^ Scheda della miscellanea, su RISM.
  60. ^ Scheda della miscellanea, su RISM.
  61. ^ Digitalizzazione della stampa londinese di Walsh, su IMSLP.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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