Fondo di aiuti europei agli indigenti

Logo del FEAD

Il Fondo di aiuti europei agli indigenti (in inglese Fund for European Aid to the Most Deprived, abbreviato FEAD) è un investimento pubblico dell'Unione Europea, promosso dai Paesi UE e destinato alle persone bisognose considerate vicine o appartenenti alla soglia di povertà. L'investimento, dal valore di 3,8 miliardi di euro, si pone l'obiettivo di orientamento e sostegno alle persone per aiutarle a migliorare la loro condizione economica e farle uscire dalla povertà.[1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Un pacco di assistenza alimentare del programma FEAD italiano
Biscotti dell'azienda Lazzaroni per il programma FEAD italiano. Ben distinguibili sono la bandiera UE col nome, il logo FEAD e la scritta Aiuto UE - FEAD prodotto non commerciabile su ogni prodotto d'aiuto

Gli Stati membri possono utilizzare il Fondo in due modi, chiamati "Programma Operativo" (PO), in modo contemporaneo o scegliendo uno dei due. I due PO sono:

  • PO I: programma operativo per la fornitura di prodotti alimentari e/o assistenza materiale di base;
  • PO II: programma operativo per l'inclusione sociale.

Le persone che hanno diritto al FEAD possono ricevere beni di prima necessità, come alimenti, indumenti e altri articoli per la cura personale e/o un'assistenza non materiale, mirata per accompagnarli in un percorso di ripresa dalla condizione di povertà in cui si trovano. L'Unione Europea mette a disposizione un capitale pari all'85% (3,8 miliardi di euro), mentre il restante 15% viene dato dagli Stati membri, facendo si che il valore totale del Fondo sia di circa 4,5 miliardi di euro.[2] I due PO devono poi essere integrati con altre attività, quali attività educative per un'alimentazione sana, consigli sulla preparazione e sulla conservazione degli alimenti, sostegno psicologico e terapeutico, programmi di formazione, consulenza sulla gestione del bilancio familiare, attività sociali e ricreative e prestazione di servizi legali.[3]

A seguito della pandemia di COVID-19, la Commissione europea ha aumentato la flessibilità e la liquidità degli Stati membri. Le modifiche, che hanno interessato il triennio 2020-2022, hanno aumentato l'assistenza alimentare, materiale e l'inclusione sociale[4] ed ha aggiunto forniture di dispositivi di protezione individuale per lavoratori e volontari e aiuti tramite voucher elettronici o cartacei, in modo da garantire il rispetto del distanziamento sociale.[5]

Il FEAD nel dettaglio[modifica | modifica wikitesto]

Paesi UE[modifica | modifica wikitesto]

Paese Organo politico Coordinatore PO Rivolto a Tipologia di aiuto Sito web (EN)
Austria Ministero federale del lavoro Martin Kocher PO I Bambini Materiale di base Austria
Belgio Ministero delle pensioni, integrazione sociale, lotta alla povertà e persone disabili Karine Lalieux Persone bisognose e bambini Assistenza alimentare e materiale Belgio
Bulgaria Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ivanka Šalapatova Persone povere, in particolare bambini, anziani e disoccupati Assistenza alimentare Bulgaria
Croazia Ministero del lavoro e sistema pensionistico, famiglia e politiche sociali Josip Aladrović Famiglie svantaggiate e senzatetto Assistenza alimentare e materiale Croazia
Cipro Direzione Generale per i Programmi Europei, il Coordinamento e lo Sviluppo PO I - PO II Persone povere e/o escluse
  • PO I: Materiale di base
  • PO II: abbandono scolastico, frequenza scolastica e disoccupazione
Cipro
Danimarca Consiglio sociale nazionale PO II Inclusione sociale Povertà, problemi sociali e sanitari Danimarca
Estonia Centro servizi condivisi statali PO I Persone indigenti Assistenza alimentare Estonia
Finlandia Autorità alimentare finlandese Finlandia
Francia Ministero della Solidarietà, autonomia e disabilità Damien Abad Francia
Germania Ministero federale del lavoro e degli affari sociali Hubertus Heil PO II Inclusione sociale Germania
Grecia Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale Adōnis Geōrgiadīs PO I Assistenza alimentare e materiale Grecia
Irlanda Dipartimento per l’occupazione e la protezione sociale, Persone vulnerabili alla povertà Irlanda
Italia Ministero del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone Persone indigenti Italia
Lettonia Ministero della Previdenza Sociale Uldis Augulis Famiglie svantaggiate e cittadini indigenti Lettonia
Lituania Ministero della Sicurezza sociale e Lavoro Monika Navickienė Persone povere Lituania
Lussemburgo Ministero della Famiglia ed Integrazione Corinne Cahen Persone indigenti Lussemburgo
Malta Ministero dell'Economia, fondi europei e territori Silvio Schembri Famiglie svantaggiate, in particolare con bambini e anziani Assistenza alimentare Malta
Polonia Ministero per il lavoro, la famiglia e le politiche sociali Marlena Maląg Persone con difficoltà a procurarsi cibo Polonia
Portogallo Autorità di Gestione PO ISE Domingos Jorge Ferreira Lopes Persone e famiglie indigenti Assistenza alimentare e materiale Portogallo
Romania Ministero degli Investimenti e progetti europei Marcel Boloș Bisognosi Romania
Slovacchia Ministero del Lavoro, degli Affari Sociali e della Famiglia Erik Tomáš Persone e famiglie indigenti Slovacchia
Slovenia Ministero dello Sviluppo e Politiche di coesione europee Aleksander Jevšek Persone con difficoltà sociali e materiali Assistenza alimentare Slovenia
Spagna Ministero del Lavoro ed Economia sociale Governo dimissionario Persone povere Spagna
Svezia Consiglio del Fondo Sociale Europeo PO II Persone socialmente vulnerabili Inclusione sociale Svezia
Paesi Bassi Ministero degli Affari sociali e occupazione Governo dimissionario Anziani con reddito basso Paesi Bassi
Rep. Ceca Ministro del Lavoro e Politiche sociali Marian Jurečka PO I Famiglie indigenti con bambini e senzatetto Assistenza alimentare e materiale Rep. Ceca
Ungheria Ministero dello Sviluppo Economico Márton Nagy Famiglie povere con bambini, senzatetto, disabili e anziani con basso reddito Ungheria

Paesi non UE[modifica | modifica wikitesto]

Il Regno Unito inizialmente non aveva attuato il programma del FEAD.[6] Prima della Brexit, il programma era gestito dal Dipartimento per l'Istruzione Unità alimentare scolastica e si basava su un aiuto alimentare (PO I) dato a famiglie a basso reddito e svantaggiate.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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