Fiat Mirafiori

Fiat Mirafiori
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneItalia
LocalitàTorino
Indirizzocorso Giovanni Agnelli
Coordinate45°01′45.84″N 7°38′28″E / 45.0294°N 7.64111°E45.0294; 7.64111
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1939
Realizzazione
ArchitettoVittorio Bonadè Bottino
ProprietarioStellantis
CommittenteFIAT

Fiat Mirafiori è un comprensorio industriale nella zona sud di Torino. Prende il nome dalla storica industria automobilistica FIAT, che oggi è spacchettata in varie aziende quali Fiat Chrysler Automobiles, FPT Industrial, CNH Industrial, Maserati, ecc. Il nome Mirafiori deriva dal quartiere omonimo in cui si trova (a sua volta derivato dal nome di un antico castello dei Savoia).

In passato, fu il più grande complesso industriale italiano, nonché la fabbrica automobilistica più antica in Europa, oggi ancora parzialmente in funzione[1]. Occupa una superficie di 2.000.000 m². Al suo interno si snodano 20 chilometri di linee ferroviarie e 11 chilometri di strade sotterranee che collegano i vari capannoni. La palazzina degli uffici, che si affaccia su corso Giovanni Agnelli, è un edificio di 5 piani lungo 220 metri, ricoperto di pietra bianca di Finale Ligure. La produzione di energia elettrica autoprodotta e consumata dello stabilimento è stata di circa 210 GWh/anno nel 2011. Nel suo comprensorio lavorano oggi circa 18 000 operai[2] e nel 2012 vi sono state prodotte circa 41.600 autovetture[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Veduta aerea dello stabilimento

La nascita[modifica | modifica wikitesto]

Lo stabilimento fu progettato dall'architetto Vittorio Bonadè Bottino nel 1936 essendosi ormai rivelato insufficiente il precedente stabilimento della Fiat, quello del Lingotto.

Ingresso dei cancelli di Mirafiori nel 1946, fotografia di Federico Patellani

Per la sua costruzione vennero demolite le scuderie fatte costruire (demolendo le precedenti scuderie Vercelloni) nel 1924 da Riccardo Gualino su progetto dell'architetto Vittorio Tornielli[4] e che servivano all'ippodromo Mirafiori, attivo fino agli anni cinquanta e sito davanti alla fabbrica.

Venne inaugurato il 15 maggio 1939 in presenza di Mussolini stesso, ma il Duce si trovò a parlare in un clima di freddezza dei lavoratori, segnati dal rincaro dei viveri dovuto alla politica dell'autarchia e dal timore dell'imminente guerra, che lo spazientì al punto di abbandonare il palco quando ad una sua domanda rivolta alla folla ricevette risposta solo da poche centinaia di persone sulle 50.000 presenti.[5]

Il primo modello che avrebbe dovuto essere prodotto era la Fiat 700, un progetto rimasto incompiuto a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale. La produzione automobilistica partì realmente solo nel 1947 con la seconda serie della 500 A e la rilocalizzazione delle linee della Fiat 1100, precedentemente costruita al Lingotto.

Il 5 marzo 1943 iniziò nell'officina 19 dello stabilimento lo sciopero degli operai. In pochi giorni 100.000 lavoratori incrociarono le braccia: fu la prima grande ribellione operaia che si estenderà presto in tutte le fabbriche del Nord Italia. Passati alla storia come gli "scioperi del marzo 1943", segnarono l'inizio del crollo del regime fascista e rappresentarono il primo corale episodio della Resistenza antifascista.

Seriamente danneggiata dai bombardamenti di Torino, la fabbrica viene ricostruita e ampliata con un progetto di sviluppo che culmina con il raddoppio, ultimato nel 1958.

A partire dal dopoguerra, nella palazzina direzionale si concentrò la progettazione dei prodotti Fiat più avanzati (autovetture, veicoli industriali, motori aeronautici, velivoli, ecc.) e lo stabilimento divenne il luogo del più grande sviluppo industriale di Torino (carico di nuovo benessere, ma inevitabilmente anche di importanti tensioni sociali).

Dall'ampliamento agli anni 90[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1956 venne inaugurato l'ampliamento chiamato "Mirafiori-Sud"[6], dove vennero localizzate e ampliate le attività dello stampaggio lamiere e delle lavorazioni meccaniche (motori e cambi), mentre nell'area originale (ora chiamata Mirafiori-Nord) rimasero la lastratura, la verniciatura, l'assemblaggio, le finizioni e la pista di prova, oltre a lavorazioni minori.

Nel 1969 in piena espansione economica una grande agitazione dovuta alla scadenza triennale del contratto di lavoro dei metalmeccanici diede vita all'autunno caldo. Le rivendicazioni contrattuali si unirono alle rivendicazioni degli studenti dando vita ad un movimento che scuoterà l'Italia per oltre un decennio. Anni più tardi, Enrico Berlinguer – con un gesto di forte valore emblematico, non solo all'interno del PCI – andrà a parlare dinanzi ai cancelli di Mirafiori, occupata dagli operai: "Quell’«azione di vertice» si concretizza con la crescente separatezza tra i livelli dell’organizzazione: i vertici dirigenti dei politici di professione; un consolidato ceto di amministratori locali; i militanti di base, rappresentanti ultimi di un popolo comunista diffuso tra attività lavorativa, sindacato, impegno nel e per il partito"[7].

Nei primi anni 70 lo stabilimento viene aggiornato per accogliere le linee di produzione di un modello molto importante per la gamma Fiat: la berlina 131 che - per rendere onore allo stabilimento che raggiunse l'apice produttivo e tecnologico in quegli anni - venne battezzata dalla Fiat come 131 Mirafiori e fu il primo modello a reintrodurre una denominazione alfa numerica. La 131 venne prodotta dal 1974 al 1983 in 1.513.800 esemplari.

Dagli anni 2000 a oggi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 termina la produzione di motori nello stabilimento, l’ultimo fabbricato era il 1.6 Torque 16 valvole che equipaggiava numerosi modelli Fiat e Lancia (la produzione venne trasferita in Argentina mentre alcune vetture europee lo abbandonarono, sostituito dall'unità 1.6 Ecotec di origine Opel General Motors).[8]

Il 18 febbraio 2008 è stata inaugurata nell'officina 83 la nuova sede Abarth, durante l'inaugurazione della stessa è stata anche presentata la nuova 500 Abarth. Successivamente, sempre nell'officina 83 viene spostato il Centro Stile Fiat e il quartier generale di CNH Industrial. Nel 2008 parte la produzione dell'Alfa Romeo Mito che si concluderà nell'estate del 2018. Nel 2014 viene riqualificata e inaugurata l'area Officina 82, dove hanno attualmente sede gli uffici di amministrazione.

Dal 2018 e per tutto il 2019 l'unico modello ad essere costruito nella fabbrica è stato il suv Maserati Levante[9], dal primo semestre del 2020 vi viene anche assemblata la Fiat 500 elettrica.[10]

Nel 2022 è iniziata la produzione della Maserati Quattroporte e della Maserati Ghibli dopoché è stata trasferita dallo stabilimento di Grugliasco.[11]

Sempre nel 2022 viene inaugurato l'Heritage Hub che è ubicato negli spazi dell'ex Officina 81 di Mirafiori, con accesso da Via Plava 80. Trattasi di uno spazio espositivo dedicato alla collezione aziendale di auto storiche, molte delle quali sono prototipi o pezzi unici. L'Heritage Hub non è soltanto uno spazio espositivo di veicoli storici prodotti da Fiat, Lancia ed Alfa Romeo, ma anche un centro di documentazione e ricerca storica, dedito al recupero e restauro di vetture ritenute degne di entrare a far parte del notevole patrimonio storico di Stellantis. Il centro è aperto al pubblico con visite guidate su prenotazione.

Automobili prodotte[modifica | modifica wikitesto]

Auto in produzione[modifica | modifica wikitesto]

Foto Marca Modello Inizio produzione
Fiat 500e 2020
Maserati GranTurismo (2022) 2022
Maserati GranCabrio (2024) 2024

Auto fuori produzione[modifica | modifica wikitesto]

Foto Marca Modello Inizio produzione Fine produzione
Fiat 500B “Topolino” 1947 1955
Fiat 1400 1950 1958
Fiat 1900 1952 1958
Fiat 1200 1957 1960
Fiat 2100 1959 1961
Fiat 1300 1961 1967
Fiat 1800 1959 1968
Fiat 1500 1961 1968
Fiat 600 1955 1969
Fiat 2300 1961 1969
Fiat 1100 1947 1970
Fiat 500 1957 1972
Fiat 125 1967 1972
Fiat 850 1964 1973
Fiat 124 1966 1974
Fiat 127 1971 1983
Fiat 131 1974 1985
Fiat Regata 1983 1990
Lancia Thema 1984 1994
Fiat Uno 1983 1995
Autobianchi Y10 1985 1995
Fiat Croma 1985 1996
Fiat Panda 1980 2003
Fiat Marea 1996 2003
Lancia Lybra 2002 2005
Lancia Thesis 2002 2007
Alfa Romeo 166 2002 2007
Zastava 10 2005 2008
Fiat Punto 1993 2010
Fiat Multipla 1998 2010
Fiat Idea 2003 2012
Lancia Musa 2004 2012
Alfa Romeo MiTo 2008 2018
Maserati Levante 2016 2024
Maserati Quattroporte (2013) 2022 2024
Maserati Ghibli (2013) 2022 2024

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A. Statera, Torino e la guerra tra i poveri "Ma non saremo mai schiavi", repubblica.it
  2. ^ Maggi M. http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2015/10/15/news/mirafiori-2015-cosi-il-quartiere-operaio-di-torino-riprende-vita-1.233728
  3. ^ F. Greco, Fiat, ora la partita è Mirafiori, Il Sole24Ore, 4 settembre 2013
  4. ^ Ex scuderie Gualino, Mirafiori, su museotorino.it. URL consultato il 27 dicembre 2023.
  5. ^ Torino 38-45. Fiat Mirafiori, istoreto.it
  6. ^ Scheda Stabilimento di Mirafiori
  7. ^ Milanesi Franco, Autobiografia di partito: il PCI nelle memorie dei suoi ex dirigenti, Historia Magistra: rivista di storia critica : 6, 2, 2011, p. 33 (Milano : Franco Angeli, 2011).
  8. ^ Fiat ferma la produzione di motori a Mirafiori
  9. ^ "Mirafiori, al via la produzione del suv Levante di Fiat Chrysler", Torino Today, 1º marzo 2016
  10. ^ Sara Gandolfi, Debutta la nuova 500 elettrica, su Corriere della Sera, 3 marzo 2020. URL consultato l'8 marzo 2020.
  11. ^ La Maserati trasloca a Mirafiori. Nuova piattaforma per il lusso, su ilsole24ore.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • D. Jalla, S. Musso, Territorio, fabbrica e cultura operaia a Torino 1900-1940, Regione Piemonte, Torino 1981;
  • C. Olmo (a cura di), Mirafiori 1936-1962, Allemandi, Torino 1997;
  • G. Berta, Mirafiori. La fabbrica delle fabbriche, Il Mulino, Bologna 1998;
  • D. Bigazzi, La grande fabbrica. Organizzazione industriale e modello americano alla Fiat dal Lingotto a Mirafiori, Feltrinelli, Milano 2000;
  • V. Bonadé Bottino, Memorie di un borghese del Novecento, Bompiani, Milano 2001;
  • A. Martini, Riccardo Gualino tra storicismo e architettura «moderna»: il caso delle Scuderie di Mirafiori dell'ingegner Vittorio Tornielli, in De Venustate et Firmitate. Scritti per Mario Dalla Costa, Celid, Torino 2002, pp. 532–543

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]