Ferdinando I di León

Ferdinando I di León
Ferdinando I di Castiglia e León in una miniatura medievale della Cattedrale di León
Re di León e Galizia
In carica1037 –
1065
PredecessoreBermudo III
SuccessoreAlfonso VI come Re di León
García I come Re di Galizia
Conte di Castiglia
In carica1035 –
1065
PredecessoreSancho III Garcés di Navarra
SuccessoreSancho II come Re di Castiglia
Nome completoFerdinando Sanchez
Nascita1016 circa
MorteLeón, 27 dicembre 1065[2]
SepolturaBasilica di Sant’Isidoro, León
Casa realeCasa di Navarra
PadreSancho III Garcés di Navarra
MadreMunia di Castiglia
ConsorteSancha di León[1]
FigliUrraca
Sancho
Elvira
Alfonso
García
ReligioneCattolicesimo

Ferdinando Sanchez, detto il Grande (1016 circa – León, 27 dicembre 1065), dal 1035 al 1038 fu il conte di Castiglia e, dal 1037 al 1065, re di León.

Statua di Ferdinando I[3] nei giardini di Madrid (Luis Salvador Carmona, 1750-1753).

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Ferdinando era il figlio secondogenito del re di Pamplona, conte d'Aragona, conte di Sobrarbe e Ribagorza, conte di Castiglia, Sancho III Garcés il Grande e di Munia, figlia del conte di Castiglia Sancho Garcés e di Urraca Gomez.[4][5][6] C'è qualche disaccordo sull'ordine di nascita dei figli di Sancho III e sul posto di Ferdinando tra loro. Era certamente il figlio più giovane, e probabilmente era nato più tardi del 1011, data in cui i suoi genitori si sposarono. Le fonti più affidabili ordinano i figli di Sancho in questa maniera: Ramiro, García, Gonzalo e Ferdinando.

Conte di Castiglia[modifica | modifica wikitesto]

Ferdinando era a mala pena adolescente quando lo zio García Sánchez, conte di Castiglia, fu assassinato da un gruppo di nobiluomini castigliani esiliati mentre stava entrando nella chiesa di Giovanni Battista a León, dove stava per sposare Sancha, figlia di Alfonso V, re di León. Munia successe al fratello come contessa di Castiglia, che di fatto fu governata dal marito Sancho III. Quest’ultimo nominò Ferdinando governatore della Castiglia[4]. Nel suo ruolo di signore feudale, Sancho III nominò il figlio minore Ferdinando, nato dalla sorella del conte defunto, come conte di Castiglia. Anche se Sancho è stato riconosciuto come il sovrano di Castiglia fino alla sua morte, a Ferdinando è stato concesso il titolo di "conte" ed è stato preparato per succedergli in Castiglia.

Nel frattempo, nel 1028, era succeduto sul trono del León ad Alfonso V, Bermudo III che riprese la guerra contro la nuova contessa di Castiglia, Munia e suo marito, il re di Navarra, Sancho III finché, nel 1032, fu trovato un accordo matrimoniale e fu siglata la pace: Ferdinando, il secondogenito di Sancho e Munia, che continuava ad avere la reggenza della Castiglia, dopo che la madre Munia aveva rinunciato, in quello stesso anno, alle sue prerogative in favore del marito Sancho, avrebbe sposato la sorella di Bermudo, Sancha[1], già promessa al defunto Garcia di Castiglia[7]. Le terre tra i fiumi Cea e Pisuerga entrarono a fare parte della Castiglia come dote di Sancha. Dopo la morte del padre, avvenuta il 18 ottobre 1035, Ferdinando continuò a governare in Castiglia, ma non fu, come molti autori successivi, re di Castiglia. I documenti contemporanei sottolineano il suo status di conte e il suo rapporto di vassallaggio con il re di León[1].

Secondo la Historia Silense[8] e il Chronicon regum Legionensium (Pelagio da Oviedo)[9] il matrimonio tra Sancha e Ferdinando avvenne nel 1032[10], ma la pace fu di breve durata e l'anno seguente la guerra era già ripresa e dopo la conquista di Zamora, Sancho III il Grande, nel 1034, occupò Astorga e la stessa León, capitale del regno, costringendo Bermudo a rifugiarsi in Galizia. Nel 1034 Bermudo si rappacificò con Sancho, sposandosi, in terze nozze, con la sorella di Ferdinando, Jimena Sanchez di Navarra, figlia di Sancho III che da quell'anno si faceva chiamare Imperator Totius Hispaniae[10].

Ferdinando con la moglie Sancha, da una miniatura tratta dal Diurnal de Ferran I, manoscritto, nella Cattedrale di Santiago de Compostela

Ferdinando ereditò la contea Castiglia nel 1035 dopo che il padre, prima di morire, divise il suo "impero" tra i quattro figli maschi che gli erano sopravvissuti:

Re di Léon[modifica | modifica wikitesto]

Ferdinando che ebbe l'aiuto del fratello maggiore, Garcia[4], si dovette scontrare con il cognato, Bermudo III del León, che, nel 1035, dopo la morte di Sancho III, aveva recuperato i territori perduti (Palencia, Astorga, Zamora e la stessa capitale León).

Nel 1037, nella battaglia di Tamarón, le truppe di Ferdinando I ebbero la meglio su quelle di Bermudo, che nello scontro perse la vita. Non avendo Bermudo III lasciato eredi diretti, la corona di León passo a sua sorella Sancha I, già contessa consorte di Castiglia, la quale associò al trono di León il marito Ferdinando. Praticamente da quel momento il León fu governato congiuntamente alla Castiglia da Ferdinando, che il 22 giugno del 1038, fu incoronato re di León e Galizia[4] e si proclamò anche re di Castiglia, per cui si faceva chiamare imperator. Ferdinando occupò tutto il regno del León (inclusa la Galizia) e al fratello Garcia, che l'aveva aiutato nella guerra concesse di annettere alla Navarra il resto dei paesi Baschi e una parte di terre castigliane (tra cui la Rioja), arrivando sino al porto di Santander.

I regni di León e Castiglia dopo la riunificazione
Regno di León
León

Garcia I
Ordoño II
Fruela II
Figli
Alfonso IV
Figli
Ramiro II
Ordoño III
Figli
Sancho I
Figli
Ordoño IV
Ramiro III
Figli
  • Ordono
Bermudo II
Figli
Alfonso V
Figli
Bermudo III
Sancha I con Ferdinando I
Figli
Alfonso VI (deposto, nel 1072, per pochi mesi, da Sancho II)
Figli
Urraca I
Figli
Alfonso VII
Ferdinando II
Figli
Alfonso IX
Figli
Sancha II e Dolce I
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Gli anni successivi passarono estendendo i suoi possedimenti territoriali e reclamando le terre castigliane concesse alla Navarra, mentre il fratello Garcia cominciò ad appetire i domini di Ferdinando che si era dimostrato un abile monarca dopo l'acquisizione del trono di León.
La rivalità tra i fratelli provocò una guerra e, nel 1054, Garcia invase la Castiglia ma fu sconfitto e ucciso in battaglia, nel mese di settembre, ad Atapuerca[4].
Pur avendo la possibilità di invadere e annettersi la Navarra (si accontentò di riannettersi la Bureba e parte della Rioja, portando il confine orientale della Castiglia al fiume Ebro) Ferdinando I rinunciò (forse pensava già a combattere i regni di Taifa di al-Andalus) e permise al figlio di Garcia, Sancho IV Garcés, di succedere al padre.

Nel 1055 diede inizio a una politica di collaborazione con la Burgundia, decretando una donazione annua di 120 once d'oro all'abbazia di Cluny[4].

Rivolse quindi la sua attenzione agli Arabi, attaccando per prima Siviglia, che aveva mantenuto in apparenza un governo a forma repubblicana, ai confini nord-occidentali, conquistando Viseu e Lamego, nel 1057. Poi si spinse nel territorio della taifa di Saragozza, conquistandogli alcune fortezze a sud del fiume Duero. Quindi attaccò il re di Toledo e le sue truppe si spinsero sino ad Alcalà sul fiume Henares. Infine, nel 1063, effettuò un altro attacco alla taifa di Siviglia, in territorio andaluso.
Ora i regni di Taifa di Siviglia, Badajoz, Toledo e Saragozza, dal 1060, erano suoi tributari, che ne riconoscevano la supremazia militare[4].

Carta politica del nordest della penisola iberica, onde si vede la distribuzione dei regni dopo la morte di Ferdinando I.

Nel 1064 occupò le città di Viseu e Coimbra, dopo sei mesi di assedio[4], nel nord dell'attuale Portogallo, portando il confine, con al-Andalus, sino al fiume Mondego; poi attaccò il regno di Valenza, arrivando sino quasi alle porte della città, dove fu colpito da una malattia che lo costrinse a desistere e rientrare a León.

Pantheon reale (mausoleo) della collegiata di San Isidoro, a León, fondata dalla regina Sancha, dove fu inumato Ferdinando

A questo punto convocò i suoi figli e fece la spartizione del suo regno e delle zone di influenza sui regni di Taifa musulmani:


E nel dicembre 1065, dopo la morte di Ferdinando, che fu tumulato a León[4], nel Pantheon reale (mausoleo) della collegiata di San Isidoro, la moglie Sancha rinunciò al trono e, da desiderio di Ferdinando, come era stato stabilito l'anno prima, divise i regni tra i tre figli maschi:

Ferdinando fu chiamato il Grande per le sue conquiste politiche e militari che portarono la Spagna cristiana e araba sotto il suo controllo.

Secondo gli Annales Complutenses (Anales castellanos segundos)[11] Sancha morì il 7 novembre 1067, fu tumulata a León[4], accanto al marito.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Ferdinando e Sancha ebbero cinque figli[4][5][7]:

  • Urraca (circa 1033 - 1101). Signora di Zamora. Negli ultimi anni di vita si ritirò in convento.
  • Sancho (1036 - Zamora, 1072). Re di Castiglia (1065-1072), e, nel 1072 anche re di León (inclusa la Galizia), per pochi mesi.
  • Elvira (circa 1038- circa 1101), signora di Toro sino al 1072; poi si ritirò in convento.
  • Alfonso (circa 1040-1109). Re di León (1065 - 1072) poi di León (inclusa la Galizia) e Castiglia (1072-1109).
  • García (1042 - 1090). Re di Galizia (1066-1071) e nuovamente, nel 1072).

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Sancho II Garcés di Navarra García I Sánchez di Navarra  
 
Andregoto Galíndez  
García II Sánchez di Navarra  
Urraca di Castiglia Ferdinando Gonzales  
 
Sancha Sánchez di Navarra  
Sancho III Garcés di Navarra  
Fernando Bermúdez  
 
 
Jimena Fernández  
Elvira  
 
 
Ferdinando I di León  
García Fernández Ferdinando Gonzales  
 
Sancha Sánchez di Navarra  
Sancho Garcés  
Ava di Ribagorza Raimondo II di Ribagorza  
 
Garsenda di Fezensac  
Munia di Castiglia  
Gomez Diaz  
 
 
Urraca Gomez  
Muniadomna Fernandez di Castiglia  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Reilly 1988, 7–8.
  2. ^ Alcune fonti danno la festa di Giovanni Battista, il 24 giugno, come data della sua morte.
  3. ^ La statua di Ferdinando I di Castiglia, che si trova nel passeggio dell'Argentina, popolarmente detto El paseo de las estatuas, nel Parco del Retiro di Madrid, è una delle statue di monarchi spagnoli commissionate per la decorazione del Palazzo reale di Madrid durante il regno di Ferdinando VI. L'idea iniziale era stata di adornare la cornice del palazzo. Scolpite da Olivieri e Filippo de Castro, non furono mai poste nelle posizioni per cui erano state scolpite, ma furono piazzate in altri luoghi della città: piazza d'Oriente, parco del Retiro, porta di Toledo. Alcune furono posizionate in altre città.
  4. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Dinastie comitali e poi reali di Castiglia
  5. ^ a b (EN) http://genealogy.euweb.cz/iberia/iberia7.html#S3
  6. ^ (DE) Sancho III Garcés genealogie mittelalter Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive.
  7. ^ a b (DE) Ferdinando I genealogie mittelalter Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive.
  8. ^ La Historia Silense è una cronaca, scritta in latino, verso il 1115, pare da un monaco del Monastero di Santo Domingo de Silos, che iniziava dai re Visigoti e arrivava al regno di Alfonso VI.
  9. ^ Il Chronicon regum Legionensium (Pelagio da Oviedo) è la storia dei re di León, dall'inizio del regno di Bermudo II (982), sino alla morte di Alfonso VI (1109), scritta verso il 1120, dal vescovo e storico, Pelagio da Oviedo, detto il favolista, per le molte invenzioni.
  10. ^ a b (EN) Dinastie reali di Asturie e Leon
  11. ^ Gli Annales Complutenses (Anales castellanos segundos) furono compilati in Castiglia a metà del XII secolo, e coprono un periodo che va dalla nascita di Gesù Cristo sino alla morte della regina, Urraca di León e Castiglia

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rafael Altamira, Il califfato occidentale, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 477–515
  • Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pp. 865–896
  • Edgar Prestage, Il Portogallo nel Medioevo, in «Storia del mondo medievale», vol. VII, 1999, pp. 576–610

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Conte di Castiglia Successore
Sancho III Garcés 1035– 1038 la contea si converte in regno
Predecessore Re di León
con Sancha I
Successore
Bermudo III 1037–1065 Alfonso VI
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