Fairey Flycatcher

Fairey Flycatcher
Fairey Flycatcher, 1930.
Descrizione
Tipoaereo da caccia
Equipaggio1
ProgettistaGeoffrey de Havilland
CostruttoreBandiera del Regno Unito Fairey
Data primo volonovembre 1922
Data entrata in servizio1923
Data ritiro dal servizio1934
Esemplari196
Dimensioni e pesi
Lunghezza7,01 m (23 ftin)
Apertura alare8,84 m (29 ft 0 in)
Altezza3,66 m (12 ft 0 in)
Superficie alare26,76  (288 ft²)
Peso a vuoto924 kg (2 038 lb)
Peso carico1 373 kg (3 028 lb)
1 602 kg (3 531 lb) versione idro
Propulsione
Motoreun Armstrong Siddeley Jaguar IV
radiale a 14 cilindri doppia stella raffreddato ad aria
Potenza400 hp (298 kW)
Prestazioni
Velocità max214 km/h; 116 kn (133 mph) al livello del mare
Velocità di crociera187 km/h; 101 kn (116 mph)[1]
Velocità di salita332 m/min (1 090 ft/min)[2]
a 3 048 m (10 000 ft) in 9 min 29 s[2]
Autonomia499 km; 269 nmi (310 mi)
Tangenza5 791 m (19 000 ft)
Armamento
Mitragliatrici2 Vickers Mk II calibro 0.303 in (7,7 mm) ai fianchi della fusoliera
Bombe4 da 20 lb (9,1 kg) in attacchi subalari (opzionali)[2]
Notedati riferiti alla versione Mk.I

i dati sono estratti da
The British Fighter since 1912[3]
integrati dove indicato

voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Il Fairey Flycatcher fu un aereo da caccia imbarcato monomotore, monoposto e biplano, sviluppato dall'azienda aeronautica britannica Fairey Aviation Company Limited nei primi anni venti.

Rimasto in servizio nel periodo 1923 – 1934, venne realizzato nelle versioni terrestre (uso da portaerei) ed idrovolante (catapultato da grandi navi da guerra).

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1922 l'Air Ministry, il dipartimento del governo britannico che aveva la responsabilità di gestire l'intera aviazione nazionale, emise una specifica, indicata come Specification N6/22, per la fornitura di un aereo da caccia ed idrovolante imbarcato monoposto che sostituisse il Gloster Nightjar, introdotto dal giugno di quell'anno nei reparti della Royal Air Force (RAF). La specifica prevedeva, tra le altre richieste, l'utilizzo come propulsore un motore radiale raffreddato ad aria, o l'Armstrong Siddeley Jaguar, dall'architettura a 14 cilindri doppia stella, o il Bristol Jupiter, 9 cilindri su singola stella. Al concorso parteciparono due aziende nazionali, la Fairey e la Parnall, allora con sede a Yate.

L'ufficio tecnico della Fairey elaborò un progetto dall'impostazione generale, per l'epoca, convenzionale, realizzato in tecnica mista, abbinando parti in struttura metallica ad altre in legno, dalla cellula monoposto e dalla velatura biplana, adottando tuttavia una serie di accorgimenti tecnici per facilitare al pilota le impegnative manovre di appontaggio tipiche dei velivoli che operavano dal ponte di una portaerei.

Il Flycatcher N164 fotografato nel 1923.

Il prototipo del Flycatcher (N163), in configurazione terrestre, compì il primo volo il 28 novembre 1922, ai comandi del pilota collaudatore dell'azienda Vincent Nicholl, motorizzato con un Armstrong Siddeley Jaguar II. A questo fecero seguito altri due esemplari, come il primo assemblati ad Hamble-le-Rice, l'N164 in configurazione idrovolante, primo volo dalle acque attorno Hamble-le-Rice sempre con Nicholl e l'N165 in configurazione anfibia, richiesti dalle autorità militari per avviare il modello a prove di valutazione comparativa con il concorrente Parnall Plover. Le prove di volo che si susseguirono convinsero la commissione esaminatrice a preferire la proposta della Fairey. Tra il 1922 e il 1923 furono costruiti due lotti, destinati allo sviluppo e alla produzione, per un totale di 9 unità, con la produzione che proseguì fino al 1930 raggiungendo 192 esemplari di produzione in serie, tutti costruiti ad Hayes, l'ultimo dei quali portava la numerazione progressiva S1418.[4]

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il Flycatcher è stato un progetto notevole per i suoi tempi e uno dei primi aerei progettati specificamente per operazioni da portaerei.[5] I flap si estendevano per tutto il bordo di uscita delle ali, consentendo al velivolo di usare soltanto 46 metri di lunghezza del ponte per decollare e atterrare. La fusoliera era costruita con legno e metallo con una copertura in tessuto. Il carrello poteva essere sostituito con due galleggianti o una combinazione ruote/galleggianti per uso anfibio. Freni idraulici furono aggiunti per aiutare l'aereo a fermarsi nello spazio limitato di una portaerei. I ganci di arresto sotto al carrello erano una caratteristica dei primi modelli, progettati per fermare il velivolo con i fili d'arresto.

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Un Flycatcher del 401 Flight in volo sopra la portaerei HMS Eagle, 1930.

La produzione del Flycatcher iniziò nel 1923; esso entrò in servizio con il volo N° 402 Fleet Air Arm. Il Flycatcher volò da tutte le portaerei del suo periodo. Molto popolare presso i piloti, era facile da pilotare e molto maneggevole. È grazie al Flycatcher che la Fleet Air Arm svilupperà le tattiche di combattimento utilizzate nella seconda guerra mondiale. Il velivolo fu in servizio nella Home Fleet, nella Mediterranean Fleet, nella East Indies Station e in Cina. Durante il servizio in Cina, il Flycatcher fu impiegato attivamente contro i pirati cinesi vicino a Hong Kong.

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Flycatcher Mk I
Aereo da caccia monoposto per la Royal Navy.
Flycatcher Mk II
Prototipo che doveva rimpiazzare il modello Mk I; totalmente differente dalla prima versione, Mk II era interamente in metallo; effettuò il primo volo nell'ottobre 1926; era in competizione con il Gloster Gnatsnapper, il Hawker Hoopoe, l'Armstrong Withworth Starling e il Vickers Type 123/141 per aderire alla specifica N° 21/26, in seguito abbandonata; non fu prodotto.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Argentina Argentina
operò con un esemplare.[6]
Bandiera del Regno Unito Regno Unito

Esemplari attualmente esistenti[modifica | modifica wikitesto]

La replica del Flycatcher a Duxford.

Attualmente è esposta al pubblico, presso il Fleet Air Arm Museum, una replica (S1287) realizzata nel 1977.

Il velivolo, costruito su iniziativa di un privato venne portata in volo nel 1979 e, dopo aver partecipato a varie manifestazioni aeree venne condotta nel suo ultimo volo verso la RNAS Yeovilton nel 1996. Da quell'anno è esposta al pubblico nel Cobham Hall come parte della Reserve Collection.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Уголок неба, Fairey Flycatcher.
  2. ^ a b c Thetford 1978, pp. 122–123.
  3. ^ Mason 1992, p. 156.
  4. ^ Aeroflight, Fairey Flycatcher.
  5. ^ Crosby 2009, p. 84.
  6. ^ (EN) Chris Thornburg, World Air Forces - Historical Listings; Argentina (ARG), su World Air Forces, http://www.worldairforces.com/index.html, marzo 2004. URL consultato il 20 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2011).
  7. ^ (EN) Fairey Flycatcher (replica) (S1287), su aeroflight, http://www.aeroflight.co.uk/index.html. URL consultato il 20 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2010).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]