Edoardo Pasteur

Edoardo Pasteur
Il Genoa nel 1899. Da destra a sinistra: Fausto Ghigliotti, Ernesto De Galleani, James Spensley, Edoardo Pasteur, Norman Victor Leaver, Enrico Pasteur, Howard Passadoro, Arkless, Henri Dapples, Étienne Deteindre e Joseph William Agar
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Allenatore (ex Difensore)
Termine carriera 1904 - giocatore
1920 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1896-1904Genoa12 (0)
Carriera da allenatore
1912Bandiera dell'Italia ItaliaCom. tecnica
1914Bandiera dell'Italia ItaliaCom. tecnica
1915Bandiera dell'Italia ItaliaCom. tecnica
1920Bandiera dell'Italia ItaliaCom. tecnica
1920Bandiera dell'Italia ItaliaCom. tecnica
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 27 aprile 2013
Edoardo Pasteur
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
Sezione Non esistevano le sezioni all'epoca.
Professione Allenatore di calcio
Attività nazionale
Anni Campionato Ruolo
1901-1903

1904-1916
Campionato Italiano di Football
Prima Categoria
Arbitro

Arbitro
Premi
Anno Premio
1919[1]
1948
Arbitro onorario
Pioniere del calcio italiano

«Io ero l'unico giocatore genovese, un oriundo alla rovescia.»

Edoardo Giacomo Giuseppe Carlo Pasteur (Genova, 29 maggio 1877Genova, 19 settembre 1969) è stato un calciatore, dirigente sportivo, allenatore di calcio e arbitro di calcio italiano. Era conosciuto come Pasteur I per distinguerlo dal fratello Enrico, anch'egli calciatore e arbitro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu uno dei primi giocatori, dirigenti e presidenti del Genoa, pioniere[3] come James Spensley. Di famiglia svizzera,[4] presente a Genova dalla fine del XVII secolo, imparentata con il batteriologo Louis Pasteur[5], compì i suoi studi a Berna e a Losanna per poi tornare nella città ligure.

Nel Genoa fu uno dei primi soci e giocatore, quindi dirigente e presidente. Continuò poi con la professione di arbitro e di dirigente federale fino ad aprire un negozio di articoli sportivi a Genova.

Per tanti ha difeso la società dalle accuse di professionismo e si è impegnato per ricucire la società dopo la prima guerra mondiale.

Inoltre si impegnò nella costruzione dello Stadio Luigi Ferraris, i lavori per il nuovo stadio del Genoa cominciarono nel 1909 e terminarono nel 1911.

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Conquistò sul campo 6 titoli nazionali giocando nel ruolo di mezzo destro. Condivide con James Spensley, il primato di giocatore più titolato nella storia del Genoa.

Portò anche il fratello Enrico Pasteur a entrare nel club.

Con i rossoblù vinse i campionati del 1898[6], 1899[7], 1900[8], 1902, 1903[9] e 1904[10], tutti da titolare inamovibile.

Rappresentativa Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 aprile 1899 giocò a Torino presso il Velodromo Umberto I l'incontro amichevole nella Selezione Italiana contro la Selezione Svizzera, terminato due a zero a favore degli elvetici.[11]

Canottaggio[modifica | modifica wikitesto]

Pasteur I gareggiò anche nel canottaggio.

Arbitro[modifica | modifica wikitesto]

Pasteur fu anche uno dei primi arbitri del campionato italiano di calcio.[12]

Dirigente sportivo[modifica | modifica wikitesto]

Pasteur assunse più volte il titolo di presidente dei rossoblù. Il primo mandato, il più lungo, lo tenne dal 1904 al 1909, succedendo a George Fawcus.

Nel 1913 George Davidson, presidente rossoblù, contravvenendo alle regole della Federazione ingaggiò Aristodemo Santamaria ed Enrico Sardi dall'Andrea Doria. I giocatori presentatisi presso una banca per incassare l'assegno furono riconosciuti dal cassiere, tifoso doriano e denunciati, insieme al Genoa alla Federazione. Il club genovese venne processato, con il forte rischio di radiazione, ma abilmente difeso da Pasteur riuscì a salvare la società e a mitigare la pena per i giocatori coinvolti.[13]

L'ultimo mandato lo tenne come commissario dall'aprile al giugno 1946, venendo in soccorso della società nel ruolo di figura di riferimento in un periodo travagliato come il secondo dopoguerra.[14] Durante questa breve presidenza, Pasteur compì alcune scelte molto importanti come l'ingaggio dell'allenatore William Garbutt, al suo quarto ritorno sulla panchina del grifone, e l'acquisto di uno dei più grandi calciatori della storia del Genoa: l'argentino Juan Carlos Verdeal.

La FIGC gli conferì il riconoscimento "pioniere del calcio italiano" nel 1948.[15]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1912 al 1920 ha fatto parte in cinque occasioni delle commissioni tecniche che guidavano e sceglievano i giocatori per la nazionale di calcio dell'Italia.[16][17]

Giornalista sportivo[modifica | modifica wikitesto]

Oltre che come pioniere del calcio giocato, Pasteur è da ricordare come precursore del giornalismo sportivo. Egli fu corrispondente di molti giornali sportivi italiani, tra cui La Gazzetta dello Sport, per la quale commentò nell'aprile 1903 anche il primo match disputato da un club italiano in terra straniera: Football Vélo Club de Nice-Genoa.[18] A questa partita, terminata 3 a 0 per i liguri, Pasteur partecipò anche sul campo, essendo all'epoca tra i titolari inamovibili dei rossoblù.

Record[modifica | modifica wikitesto]

  • Calciatore con più campionati italiani vinti a non aver disputato una partita nella nazionale A.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Genoa: 1898, 1899, 1900, 1902, 1903, 1904

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Elenco Generale Arbitri Ufficiali della F.I.G.C." pubblicato dalla Gazzetta dello Sport in data 20 novembre 1919 nella sezione "Regionali" del C.R. Ligure.
  2. ^ Padovano, p.136.
  3. ^ I Racconti del Grifo, quando parlare del Genoa è come parlare di Genova, Nuova Editrice Genovese, pagine 97-98.
  4. ^ Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano, Urbone Publishing, 2019, pagina 49.
  5. ^ Andrea Oliveri, Nel 1877 nasce Edoardo Pasteur, su Tuttomercatoweb.com, 29 maggio 2010. URL consultato il 10 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2013).
  6. ^ Nel 1898 il Genoa vince il primo campionato italiano battendo il Torino per 2-1 Archiviato il 10 novembre 2012 in Internet Archive., tuttomercatoweb.com.
  7. ^ Nel 1899 il Genoa vince il secondo titolo nazionale battendo il Torino a Ponte Carrega Archiviato il 10 novembre 2012 in Internet Archive., tuttomercatoweb.com.
  8. ^ Nel 1900 il Genoa conquista il suo terzo titolo italiano battendo il Torino per 3-1 Archiviato il 10 novembre 2012 in Internet Archive., tuttomercatoweb.com.
  9. ^ Nel 1902 il Genoa vince il quarto titolo italiano e nel 1903 si aggiudica il quinto campionato battendo la Juventus Archiviato il 14 settembre 2011 in Internet Archive., tuttomercatoweb.com.
  10. ^ Nel 1898 il Genoa gioca il primo derby, nel 1904 è Campione d'Italia per la sesta volta Archiviato il 2 aprile 2015 in Internet Archive., tuttomercatoweb.com.
  11. ^ Nel 1899 nasce a Genova il grande Ottavio Barbieri; la Federazione calcistica Italiana sfida la Federazione Svizzera Archiviato il 10 novembre 2012 in Internet Archive., tuttomercatoweb.com.
  12. ^ La storia, su Aiagenova.it. URL consultato il 5 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2016).
  13. ^ Nel 1913 il Genoa viene processato per aver contravvenuto al regolamento federale contro il professionismo Archiviato il 5 febbraio 2015 in Internet Archive. Tuttomercatoweb.com
  14. ^ [1], Genoacfc.it.
  15. ^ Bollettino ufficiale della FIGC, Comunicato ufficiale n. 45 del 18 febbraio 1949. Con comunicato n. 46, al Palazzo Tursi di Genova il 27 febbraio 1949 furono consegnati i distintivi d'onore alle persone che avevano dato un contributo rilevante allo sviluppo del gioco del calcio in Italia nel periodo 1898-1914 (comprese le persone già decedute): 7 presidenti; 12 del Piemonte; 15 della Lombardia; 5 del Veneto; 6 della Liguria; 2 dell'Emilia, 4 della Toscana; 5 del Lazio; 2 della Campania; 2 delle Puglie; 1 della Sicilia.
  16. ^ ITALIAN NATIONAL TEAM COACHES, Rsssf.com.
  17. ^ National Coaches, Forza_azzurri.homestead.com.
  18. ^ Nel 1903 il Genoa è la prima squadra italiana a giocare all'estero, battendo il Velo Club di Nizza per 3 a 0 Archiviato il 6 ottobre 2014 in Internet Archive., tuttomercatoweb.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Davide Rota, Dizionario illustrato dei giocatori genoani, Genova, De Ferrari, 2008, ISBN 978-88-6405-011-9.
  • Aldo Padovano, Accadde domani... un anno con il Genoa, Genova, De Ferrari, 2005, ISBN 88-7172-689-8.
  • Franco Tomati, Gianni Brera, Genoa Amore mio, Nuove Edizioni Periodiche, 1992.
  • Manlio Fantini, F.C. Genoa, Edi-Grafica, 1977.
  • Massimo Prati, I Racconti del Grifo, quando parlare del Genoa è come parlare di Genova, Nuova Editrice Genovese, 2017. ISBN 978-88-8896-365-5
  • Massimo Prati, Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano, Urbone Publishing, 2019. ISBN 978-88-32230-02-4

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente del Genoa Successore
George Fawcus 7 settembre 1904 - 1909 Vieri Arnaldo Goetzlof