Edilo

Stele di marmo di un omonimo del poeta, che ne testimonia la diffusione del nome.

Edilo (in greco antico: Ἥδυλος?, Hḗdylos; in latino Hedylus; Samo, 310 a.C. circa – ...) è stato un poeta greco antico, epigrammista.

È considerato, insieme ad Asclepiade e Posidippo, uno dei maggiori epigrammisti della scuola ionico-alessandrina.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Samo[1] e figlio della poetessa elegiaca Edile[2], Edilo visse, a quanto si ricava dai suoi componimenti, durante il regno di Tolomeo II Filadelfo. Infatti cita la divinizzazione della regina Arsinoe e parla dell'ingegnere tolemaico Ctesibio, fiorito negli anni Ottanta del III secolo a.C. I suoi stessi componimenti ci forniscono, così, appigli cronologici, dati anche dal fatto che da numerose fonti sappiamo che fu rivale di Callimaco e amico di Posidippo di Pella e Asclepiade di Samo[3].

Epigrammi[modifica | modifica wikitesto]

Undici dei suoi epigrammi sono inclusi nell'Antologia Palatina, anche se su due di essi[4] esistono fondati dubbi sull'autenticità.
La maggior parte dei suoi epigrammi[5] sono in lode del vino e tutti sono di tono scherzoso[6], mentre in altri descrive le offerte dedicatorie nel tempio di Arsinoe, tra le quali menziona l'organo idraulico di Ctesibio[7]. In effetti, Edilo appare, nonostante i pochi epigrammi pervenutici, una personalità certamente non inferiore all'amico e collega Asclepiade di Samo, in quanto, come lui, presenta un forte legame tra stile di vita e temi poetici, come in un epigramma[8] dove richiama il topos dell'ispirazione legata al vino, rimontante ad Archiloco e Cratino ma, in Edilo, legato al tema tutto alessandrino della leptòtes.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ateneo, VII 297a.
  2. ^ E. Degani, L'epigramma, in Lo spazio letterario della Grecia antica, I/2, Roma, Salerno Editrice, 1993, p. 218.
  3. ^ Citato come "Sicelida" in VI Gow -Page.
  4. ^ IX-X Gow-Page.
  5. ^ Uno solo è erotico: cfr. F. Foglia, Edilo di Samo: una notte d'amore (AP V 199), in "Hellenikà", 55 (2005), n. 5, pp. 19-31.
  6. ^ Cfr. Ep. VII-IX Gow-Page.
  7. ^ IV Gow-Page per Ctesibio; III, V VI per altri epigrammi anatematici.
  8. ^ V Gow-Page.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A.S.F. Gow-D.L. Page,The Greek Anthology. Hellenistic Epigrams, Cambridge, CUP, 1965, vol. II, pp. 289 ss. (testo e traduzione inglese).
  • F. Foglia, Edilo di Samo: una notte d'amore (AP V 199), in "Hellenikà", 55 (2005), n. 5, pp. 19–31.
  • Anika Nicolosi, Levità e robustezza. Gli epigrammi di Edilo di Samo, Roma, Aracne editrice, 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN37304672 · ISNI (EN0000 0000 0527 0713 · BAV 495/376875 · CERL cnp00284740 · LCCN (ENno2020103463 · GND (DE102394539 · BNF (FRcb17962440r (data) · J9U (ENHE987008759189905171 · WorldCat Identities (ENviaf-37304672