Donald Kagan

Donald Kagan

Donald Kagan (Kuršėnai, 1º maggio 1932Washington, 6 agosto 2021[1]) è stato uno storico statunitense specializzato nell'antica Grecia, famoso per la sua storia della guerra del Peloponneso in 4 volumi. Prima del pensionamento, ha insegnato presso il Dipartimento di Storia della Cornell University. Kagan è considerato tra i più importanti studiosi di storia greca antica. In una recensione su The New Yorker, così si espresse il critico George Steiner a proposito dell'influente opera di Kagan sulla guerra del Peloponneso: «Forte è la tentazione di proclamare i quattro volumi di Kagan come la più importante opera storica prodotta in Nord America in questo secolo».

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia ebrea di Kuršėnai, Kagan è cresciuto nel quartiere di Brownsville a Brooklyn (New York), dove la sua famiglia emigrò quando aveva due anni, poco dopo la morte di suo padre. Si laureò al Brooklyn College nel 1954, ha ricevuto una laurea alla Brown University nel 1955 e un dottorato presso l'Ohio State University nel 1958.[2]

Nel 2002, il National Endowment for the Humanities (NEH) ha assegnato a Donald Kagan la National Humanities Medal e lo ha scelto per pronunciare la Jefferson Lecture del 2005, che il NEH definisce "la più alta onorificenza che il governo federale conferisce per le migliori conquiste intellettuali nelle scienze umane".[3] La Jefferson Lecture di Kagan era dedicata al tema della "Difesa della storia":[4] ha sostenuto che la storia è di primaria importanza nello studio delle discipline umanistiche.[5][6]

Fino al suo pensionamento nel 2013, Kagan è stato "Sterling Professor" di Antichità classiche e Storia all'Università Yale, un riconoscimento riservato solo a pochi e affermati studiosi di Yale. Il suo corso su "Le origini della guerra" è stato uno dei più seguiti dell'università per 25 anni. Successivamente, ha insegnato "Introduzione alla storia greca antica"[7] e seminari di livello superiore sulla storia e la civiltà classica incentrati su argomenti che spaziano da Tucidide all'egemonia spartana.

Posizioni politiche[modifica | modifica wikitesto]

Dapprima liberal-democratico, col tempo ha modificato il proprio orientamento politico verso posizioni conservatrici. Secondo Jim Lobe, citato da Craig Unger, la disaffezione di Kagan per liberalismo è maturata nel 1969, quando la Cornell University esercitò pressioni per avviare un programma di Black Studies da parte di alcuni militanti[non chiaro] armati di pistola, che si impossessarono della Willard Straight Hall: "Vedere gli amministratori dimostrare tutto il coraggio di Neville Chamberlain ha avuto un forte impatto su di me, e sono diventato molto più conservatore".[8]

Nel 1991 "tenne un discorso epocale alla classe di laureandi" di Yale che - destando scalpore ed accuse di razzismo - è stato considerato una previsione degli effetti perniciosi della cancel culture[9]: «lo dico senza imbarazzo da immigrato della Lituania, un piccolo paese ai margini dell'Occidente: che strano che si scelga questo momento per dichiarare la civiltà occidentale irrilevante, non necessaria e persino malvagia, quando la cultura occidentale è il più potente paradigma al mondo».

Fu uno dei primi firmatari della Dichiarazione di Principi del 1997 formulata dal Progetto per un nuovo secolo americano, un 'think tank' neoconservatore.[10] Alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2000, insieme a suo figlio Frederick Kagan pubblicò While America Sleeps, in cui si perorava la causa di un aumento della spesa militare.

I vincitori della National Humanities Medal con George W. Bush nello studio ovale nel 2003 (Kagan è il terzo da sinistra)

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Kagan è vissuto a New Haven, nel Connecticut. È stato sposato con Myrna Kagan, storica e autrice di Vision in the Sky: New Haven's Early Years, 1638-1784. Ha avuto due figli, Robert e Frederick, entrambi noti scrittori; la moglie di Robert Kagan è Victoria Nuland, portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, mentre la moglie di Frederick Kagan è Kimberly Kagan, nota studiosa di storia militare, fondatrice e presidentessa dell'Institute for the Study of War.

Cariche rivestite[modifica | modifica wikitesto]

  • 1987-1988: Direttore vicario di Athletics all'Università Yale
  • 1989-1992: Preside dello Yale College

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • Pericle di Atene e la nascita della democrazia, a cura di Rodolfo Montuoro, Collezione Saggi.Nuova serie, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1991, ISBN 88-04-34395-8.
  • La guerra del Peloponneso. La storia del più grande conflitto della Grecia classica, traduzione di Massimo Parizzi, Collezione Le Scie, Milano, Mondadori, 2006, ISBN 88-04-52667-X.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Donald Kagan, leading neo-conservative historian, dead at 89, su timesofisrael.com, Times of Israel. URL consultato l'11 agosto 2021.
  2. ^ Lion in Winter, su yalealumnimagazine.com, aprile 2002. URL consultato il 19 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2007).
  3. ^ Jefferson Lecturers Archiviato il 20 ottobre 2011 in Internet Archive. at NEH Website (retrieved January 22, 2009).
  4. ^ Donald Kagan,"In Defense of History," Archiviato il 14 febbraio 2009 in Internet Archive. text of Jefferson Lecture at NEH website.
  5. ^ Philip Kennicott, "Yale Historian Donald Kagan, Mixing the Old And the Neo", Washington Post, May 13, 2005.
  6. ^ George F. Will, "History's Higher Ground," Washington Post, May 19, 2005.
  7. ^ Donald Kagan's Course at Open Yale Courses Archiviato il 30 ottobre 2010 in Internet Archive.
  8. ^ Craig Unger, American Armageddon, Simon and Schuster, 2007, p. 39.
  9. ^ Giù tutta la storia occidentale. Via anche il monumento a Roosevelt, Il Foglio, 22 gennaio 2022.
  10. ^ Statement of Principles, su newamericancentury.org, Project for the New American Century. URL consultato il 19 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2005).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN85858116 · ISNI (EN0000 0001 2142 2809 · SBN RAVV063824 · BAV 495/146866 · LCCN (ENn50042593 · GND (DE119557010 · BNE (ESXX1053681 (data) · BNF (FRcb12021710b (data) · J9U (ENHE987007263454705171 · NSK (HR000076969 · CONOR.SI (SL54843491 · WorldCat Identities (ENlccn-n50042593