Diocesi di Kiev-Žytomyr

Diocesi di Kiev-Žytomyr
Dioecesis Kioviensis-Zytomeriensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Leopoli
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
 
VescovoVitalij Kryvyc'kyj, S.D.B.
AusiliariOleksandr Jazlovec'kyj[1]
Presbiteri151, di cui 61 secolari e 90 regolari
1.439 battezzati per presbitero
Religiosi96 uomini, 165 donne
 
Abitanti8.099.000
Battezzati217.370 (2,7% del totale)
StatoUcraina
Superficie110.700 km²
Parrocchie166
 
Erezione1321[2]
Ritoromano
CattedraleSant'Alessandro
ConcattedraleSanta Sofia
Indirizzovul. Basejna 9, 10014 Žytomyr, Ukraina; vul. Kostyolna 17, 01001 Kyiv, Ukraina
Sito webkzd.org.ua
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Ucraina
La concattedrale di Santa Sofia a Žytomyr
Mappa delle diocesi di rito latino della Confederazione polacco-lituana nel 1772

La diocesi di Kiev-Žytomyr (in latino: Dioecesis Kioviensis-Zytomeriensis) è una sede della Chiesa cattolica in Ucraina suffraganea dell'arcidiocesi di Leopoli. Nel 2021 contava 217.370 battezzati su 8.099.000 abitanti. È retta dal vescovo Vitalij Kryvyc'kyj, S.D.B.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende le oblast' di Čerkasy, Černihiv, Kiev e Žytomyr.

Sede vescovile è la città di Žytomyr, dove si trova la concattedrale di Santa Sofia. A Kiev sorge la cattedrale di Sant'Alessandro.[3]

Il territorio si estende su 110.700 km² ed è suddiviso in 166 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La presenza di missionari e vescovi latini a Kiev è attestata fin dal X secolo, e probabilmente lo stesso Adalberto di Magdeburgo vi soggiornò all'epoca della principessa Olga di Kiev. La presenza numerosa di polacchi nella città favorì l'arrivo nel XIII secolo dei domenicani e dei francescani.

Il 15 dicembre 1320 il papa nominò il domenicano Henryk vescovo di Kiev e da questo momento ci fu un vescovo residente stabile nella città. L'unione del Graducato di Lituania con la Polonia nel 1386 favorì la situazione dei latini e la fondazione permanente di una diocesi di rito latino a Kiev, suffaganea dell'arcidiocesi di Leopoli.

Alla fine del Cinquecento la cattedrale di Kiev era distrutta, e il vescovo Krzysztof Kazimirski procedette a costruirne una nuova, nota nel 1619 con il titolo di San Giovanni Battista e nel 1633 con quello di Santa Caterina vergine.[4]

Nel corso del XVII secolo i vescovi Bogusław Radoszewski (1619-1633) e Aleksander Sokołowski (1636-1645) si impegnarono a fondo per l'introduzione della riforma tridentina e per combattere il calvinismo che si diffondeva nella regione. Furono chiamati in diocesi i gesuiti e furono indetti sinodi diocesani.

Il 1º settembre 1636 la diocesi di Kiev cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Smolensk, che sarà soppressa nel 1818 e incorporata nell'arcidiocesi di Mahilëŭ.

La rivolta dei Cosacchi a metà del secolo e la sollevazione popolare del 1648 danneggiarono gravemente le strutture ecclesiastiche cattoliche e la maggior parte delle chiese andò distrutta. I vescovi perciò abbandonarono Kiev, che nel 1657 era stata annessa alla Russia (trattato di Andrusovo), e posero la loro residenza a Žytomyr, dove fu eretta a cattedrale la chiesa di Santa Sofia, costruita ai tempi del vescovo Samuel Jan Ożga (1723-1756).[5]

Nel 1773, in seguito alla prima spartizione della Polonia, la diocesi si trovò divisa in due. Nel 1795 ebbe fine la Confederazione polacco-lituana e a partire da questa data l'intera diocesi si venne a trovare nell'impero russo. Con la bolla Maximis undique del 16 ottobre[6] 1798, papa Pio VI riorganizzò le antiche diocesi polacche ora in territorio russo.[7] La diocesi di Kiev fu smembrata: Kiev e la sua circoscrizione civile furono annesse all'arcidiocesi di Mahilëŭ, mentre la restante parte della diocesi, con sede a Žytomyr, fu unita aeque principaliter alla diocesi di Luc'k; contestualmente venne soppresso il titolo Kiovensis, sostituito da quello Zytomeriensis, e le due diocesi unite, di Luc'k e Žytomyr, furono rese suffraganee dell'arcidiocesi di Mahilëŭ.[8]

In seguito al concordato stipulato tra la Santa Sede e il governo russo nel 1847[9], il 3 agosto 1848, con la bolla Universalis Ecclesiae di papa Pio IX, furono rivisti i confini delle diocesi russe per adattarli ai governatorati imperiali. Le diocesi di Luc'k e di Žytomyr compresero rispettivamente i governatorati della Volinia e di Kiev.[10] Kiev ritornò dunque a far parte della diocesi di Žytomyr.[11]

Dal 1867 al 1918 i vescovi di Luc'k e Žytomyr ebbero l'amministrazione della diocesi di Kam"janec'.

Verso il 1910 la diocesi di Žytomyr comprendeva 8 decanati e 68 parrocchie.[12]

Al termine della prima guerra mondiale, e dopo la pace di Riga del 1921, le sedi di Luc'k e di Žytomyr si trovarono divise dal nuovo confine di Stato, la prima nella restaurata nazione polacca e la seconda nella Russia sovietica. Con la bolla Vixdum Poloniae del 28 ottobre 1925, papa Pio XI sciolse l'unione fra le due diocesi. Tre decanati della diocesi di Luc'k rimasero in territorio sovietico e furono unite alla diocesi di Žytomyr.[13]

Con la nascita dell'Unione sovietica, non fu più possibile nominare un vescovo fino al 1991.

Con la fine del regime sovietico e la nascita della repubblica indipendente dell'Ucraina, i confini della diocesi di Žytomyr vennero allargati verso est, per includere tutti i territori ucraini dell'arcidiocesi di Mahilëŭ. Contestualmente la diocesi entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Leopoli.[14]

Il 25 novembre 1998, a due secoli dalla sua soppressione, è stato ripristinato il titolo Kiovensis e la diocesi ha assunto il nome attuale.[15]

Il 4 maggio 2002 ha ceduto una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Charkiv-Zaporižžja.

Il 10 maggio 2021 la cattedrale della diocesi è stata trasferita dalla chiesa di Santa Sofia di Žytomyr a quella di Sant'Alessandro a Kiev.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Sede di Kiev[modifica | modifica wikitesto]

  • Henryk, O.P. † (15 dicembre 1320 - 1350 deceduto)
  • Jakub, O.P. † (circa 1350 - 1377 deceduto)
  • Filippo, O.P. † (menzionato nel 1387)
  • Mikołaj, O.P. † (XIV secolo)
  • Borzysław, O.P. † (XIV secolo)
  • Andrzej † (1397 - ? deceduto)
  • Michele Trestka, O.P. † (19 novembre 1410 - ? deceduto)
  • Stanislas Martini † (13 febbraio 1430 - ?)
  • Jan † (29 ottobre 1477 - ? deceduto)
  • Michael de Leopoli, O.P. † (22 giugno 1487 - ? deceduto)
  • Bartholomaeus Solozuyky † (25 maggio 1495 - circa 1520 deceduto)
  • Jan Filipowicz † (4 luglio 1520 - circa 1526 deceduto)
  • Nicolas Wilgaito † (1º giugno 1526 - 15 febbraio 1531 nominato vescovo Mednicensis)
  • Giorgio Gizyki † (1º maggio 1532 - circa 1534 deceduto)
  • Franciszek † (11 febbraio 1534 - circa 1546 deceduto)
  • Jan Andruszewicz † (27 agosto 1546 - 13 aprile 1556 nominato vescovo di Luc'k)
  • Ivan Soltan † (1555 - ?)
  • Mikołaj Pac † (circa 1564 - 1580 o 1589 deceduto)
  • Józef Wereszczyński † (6 agosto 1589 - 1599 deceduto)
  • Krzysztof Kazimirski † (5 maggio 1599 - 15 giugno 1618 deceduto)
  • Bogusław Radoszewski † (17 gennaio 1619 - 6 giugno 1633 nominato vescovo di Luc'k)
  • Andrzej Szołdrski † (9 gennaio 1634 - 13 agosto 1635 nominato vescovo di Przemyśl)
  • Aleksander Sokołowski † (21 luglio 1636 - 9 maggio 1645 deceduto)
  • Stanisław Zaremba, O.Cist. † (23 aprile 1646 - 3 agosto 1653 deceduto)
  • Jan Leszczyński † (21 aprile 1655 - 10 gennaio 1656 nominato vescovo di Chełmno)
  • Tomasz Ujejski, S.I. † (3 aprile 1656 - 1676 nominato vescovo ausiliare di Varmia)
  • Stanisław Jan Witwicki † (12 giugno 1679 - 25 maggio 1682 nominato vescovo di Luc'k)
  • Andrzej Chryzostom Załuski † (15 novembre 1683 - 15 ottobre 1692 nominato vescovo di Płock)
    • Sede vacante (1692-1697)
  • Mikołaj Stanisław Święcicki † (25 febbraio 1697 - 18 maggio 1699 nominato vescovo di Poznań)
  • Jan Paweł Gomoliński † (30 marzo 1700 - prima del 9 gennaio 1712 deceduto)
    • Sede vacante (1712-1715)
  • Walenty Maciej Arcemberski † (29 maggio 1715 - 1717 deceduto)
  • Jan Joachim Tarło † (5 dicembre 1718 - 15 marzo 1723 nominato vescovo di Poznań)
  • Samuel Jan Ożga † (27 settembre 1723 - 19 aprile 1756 deceduto)
  • Kajetan Sołtyk † (19 aprile 1756 succeduto - 12 febbraio 1759 nominato vescovo di Cracovia)
  • Józef Andrzej Załuski † (24 settembre 1759 - 7 gennaio 1774 deceduto)
  • Ignacy Franciszek Ossoliński † (7 gennaio 1774 succeduto - 7 agosto 1784 deceduto)
  • Kasper Kazimierz Cieciszowski † (7 agosto 1784 succeduto - 17 dicembre 1798 nominato vescovo di Luc'k e Žytomyr)

Sede di Žytomyr, e poi di Kiev-Žytomyr[modifica | modifica wikitesto]

  • Sede unita a Luc'k (1798-1925)
  • Sede vacante (1925-1991)
  • Jan Purwiński † (16 gennaio 1991 - 15 giugno 2011 ritirato)
  • Petro Herkulan Mal'čuk, O.F.M. † (15 giugno 2011 - 27 maggio 2016 deceduto)[16]
  • Vitalij Kryvyc'kyj, S.D.B., dal 30 aprile 2017

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 8.099.000 persone contava 217.370 battezzati, corrispondenti al 2,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1999 300.000 18.295.300 1,6 94 30 64 3.191 89 116 130
2000 300.000 17.407.500 1,7 100 36 64 3.000 90 126 135
2001 300.000 17.407.500 1,7 108 36 72 2.777 97 148 148
2002 300.000 17.407.500 1,7 111 37 74 2.702 101 154 157
2003 270.000 8.688.000 3,1 104 39 65 2.596 86 137 146
2004 270.000 8.688.000 3,1 107 35 72 2.523 93 145 149
2009 250.000 8.164.354 3,1 130 41 89 1.923 1 99 167 154
2013 220.000 8.181.778 2,7 151 55 96 1.456 1 108 165 161
2016 219.200 8.165.300 2,7 165 62 103 1.328 128 190 166
2019 217.000 8.085.000 2,7 158 64 94 1.373 108 170 166
2021 217.370 8.099.000 2,7 151 61 90 1.439 96 165 166

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Tulana.
  2. ^ Anno riportato dagli Annuari Pontifici.
  3. ^ (LA) Decreto Excellentissimus, AAS 113 (2021), pp. 609-610.
  4. ^ Eubel, Hierarchia catholica, vol. IV, p. 149, nota 1.
  5. ^ Rzepnicki, Vitae praesulum..., p.138.
  6. ^ Alcune fonti e testi letterari hanno la data del 17 novembre; in effetti la bolla Maximis undique pubblicata da Angelo Mercati riporta la data del decimoseptimo kalendas Novembris, ossia 16 ottobre, mentre la stessa bolla pubblicata dagli Annali delle scienze religiose nel 1841 ha la data del quintodecimo kalendas Decembris, ossia 17 novembre.
  7. ^ Augustin Theiner, Vicende della chiesa cattolica di amendue i riti nella Polonia e nella Russia da Caterina II sino a' nostri di, Lugano, 1843, p. 12.
  8. ^ Eubel, Hierarchia catholica, vol. VI, p. 248, nota.
  9. ^ Testo del concordato in: Angelo Mercati, (a cura di) Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le autorità civili, Roma 1919, pp. 751-765.
  10. ^ (LA) Bolla Universalis Ecclesiae, Pii IX Pontificis Maximi Acta. Pars prima, vol. I, Romae, 1854, p. 137.
  11. ^ (PL) Witalij Rosowski, Akta wizytacyjne Diecezji Kamienieckiej i Łucko-Żytomierskiej (koniec XVIII-początek XX wieku) w zasobach archiwów na Ukrainie, Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne, 2012, p. 333.
  12. ^ (PL) Bolesław Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich (966-1939), Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne, 22, 1971, p. 348.
  13. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne, 22, 1971, pp. 349 e 351.
  14. ^ L'Annuario Pontificio del 1991 indica ancora come sede metropolitana quella di Mahilëŭ (p. 1102), mentre l'Annuario del 1993 riporta la sede di Leopoli (p. 769).
  15. ^ Decreto Cum intra fines, AAS 91 (1999), p. 237.
  16. ^ Dal 31 maggio 2016 al 30 aprile 2017 fu amministratore apostolico della diocesi Vitalij Skomarovs'kyj, vescovo di Luc'k.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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